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Anno XI - Num. 53 - 02 ottobre 2023

Anno XI - Num. 53 - 02 ottobre 2023 Politica e società

Sicilia: Cgil Cisl e Uil denunciano, “Da due anni senza consigliera regionale di parità”. “La regione inverta la linea di assenza totale di interventi per le donne”

di Vilma Maria Costa
         

Palermo, 18 dic- Da due anni in Sicilia manca la Consigliera regionale di parità. La vacatio dura da quando la precedente Consigliera ha lasciato l’incarico, senza che il governo regionale provvedesse alla sostituzione. “Una inadempienza gravissima in violazione della legge n.121 del 1991”, denunciano Cgil, Cisl e Uil regionali, che in una nota, elencano le funzioni delle consigliere e consiglieri di parità “pubblici ufficiali – osservano Gabriella Messina ed Elvira Morana (Cgil), Rosanna Laplaca (Cisl) e Vilma Maria Costa (Uil) – che hanno l’obbligo di segnalare all’Autorità giudiziaria i reati di cui vengono a conoscenza e di intraprendere ogni iniziativa utile ai fini del rispetto del principio di non discriminazione e della promozione di pari opportunità per lavoratrici e lavoratori”. Un sponda dunque, per chi subisce discriminazioni e violenze, particolarmente importante soprattutto in una fase in cui le discriminazioni come gap salariali, nella progressione di carriera, nella partecipazione alla vita aziendale sono dure a finire e sono temi all’ordine del giorno le molestie anche nei luoghi di lavoro e gli episodi di violenza ai danni delle donne. Alla Consigliera, segnalano Cgil Cisl e Uil, spetta promuovere piani di formazione e azioni positive per il riequilibrio di genere, verificare che la programmazione delle politiche di sviluppo territoriale sia coerente con gli indirizzi in tema di pari opportunità. A questa figura è inoltre riconosciuto l’accesso ai rapporti biennali che le aziende pubbliche e private con oltre 100 dipendenti sono obbligati a redigere ogni due anni. “Non si sa neanche quante e quali aziende si siano attenute a questo obbligo”, sottolineano le sindacaliste . “La regione- scrivono Cgil, Cisl e Uil– forte della sua autonomia, lascia la Sicilia nell’arretratezza, non definisce la strategia regionale per la parità di genere che sollecitiamo da tempo, non mette a frutto quanto tracciato dal Pnrr per colmare i divari. Bisogna invertire una linea di totale assenza di misure nei confronti delle donne siciliane- concludono– con interventi che pongano le basi reali per lo sviluppo della nostra regione”.

Leggi il documento di Cgil, Cisl e Uil

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