Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XI - Num. 52 - 24 aprile 2023

Anno I - Num. 01 - 18 aprile 2012 Dai lettori

Etna: la “Montagna” siciliana più famosa del mondo

di Valeria Campo
         

Grazie mille per il tuo contributo Valeria Campo, pubblichiamo con piacere e speriamo che ci farai dono di altri tuoi contributi.

Buongiorno Redazione TrinacriaNews, spero pubblicherete questo mio contributo sulla “Montagna” siciliana più famosa del mondo. Sono Valeria Campo e sono laureata in botanica, amo la natura e la mia città: Catania.

L’Etna Mungibeddu o ‘a Muntagna così chiamata, soprattutto dagli abitanti del luogo, è un complesso vulcanico siciliano originatosi nel Quaternario ed ancora attivo. Anche se è capitato che con le diverse eruzioni abbia modificato il paesaggio, eruzioni, a volte, così violente che la lava ha raggiunto i paesi alle sue pendici mettendo in pericolo le comunità che lì risiedono, la Montagna è amata, non è mai vista come una minaccia, ma come un dono di Dio che ha voluto donare ai Catanesi e a tutte le zone limitrofe una meraviglia del mondo. Lo contornano folti boschi, che conservano diverse specie botaniche endemiche, ed aree desolate ricoperte da roccia vulcanica e periodicamente soggette ad innevamento alle maggiori quote. E’ un luogo incantevole in tutte le stagioni, in Inverno imbiancato dalla neve, in Primavera colorato da esplosioni di ginestre, in Estate per godere di una temperatura da ristoro, in Autunno per ammirare i castagneti con i suoi ricci con all’interno il loro magnifico frutto.

Vorrei consigliare, a un eventuale visitatore, di non perdere di ammirare i Dammusi, lastroni piani più o meno regolari creati dall’immediato raffreddamento di lave fluide sollevate all’improvviso dall’azione di grandi bolle di gas. Devono il loro nome al fatto che, come i tetti arabi a dammuso, presentano estesi ripiani cavi che risuonano al passo.

E ancora le più note grotte dell’Etna: quella degli Archi, delle Palombe, dei Tre Livelli e la Grotta del Gelo. Questi tubi di scorrimento o svuotamento lavico, rappresentano l’esempio più noto di queste cavità, tuttavia non mancano le grotte in fratture eruttive o quelle derivanti da attività esplosiva o di espansione dei gas. Delle oltre 200 censite e descritte dagli speleologi, alcune costituiscono ambienti genetici di minerali rari e costituiscono ecosistemi unici per la presenza di particolari forme vegetali e animali.

Grazie per l’opportunità di aver potuto parlare del Vulcano che adoro e spero che tante persone che ancora non lo conoscono vengano a godersi questo spettacolo naturale!

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