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Anno XI - Num. 52 - 24 aprile 2023

Anno I - Num. 05 - 16 febbraio 2013 Cultura e spettacolo

Benedetto XVI e il suo ultimo libro L’infanzia di Gesù. Presentazione a Palermo del giornalista Pierluigi Colognesi

di Vilma Maria Costa
         

Palermo – Il 25 gennaio presso il Mondadori Multicenter è stato presentato l’ultimo libro di Papa Benedetto XVI intitolato L’infanzia di Gesù edito da Rizzoli e Libreria Editrice Vaticana (LEV)

Il libro, definito dal suo Autore come una “sala d’ingresso” all’intera trilogia su Gesù di Nazaret, si compone di 176 pagine e di quattro capitoli, di un Epilogo e di una breve Premessa.

Il presidente del Centro Culturale Il sentiero Dott.ssa Rosalia Pipia ha organizzato e introdotto la presentazione del libro.

La presentazione è stata curata dal giornalista Pierluigi Colognesi che ha spiegato come il Papa, esperto teologo ed esegeta, scrive come un testimone della fede e studioso, ma soprattutto come uomo che desidera comunicare l’attualità della figura di Cristo.

Ecco cosa ci dice il Papa a proposito di questo suo libro: Un’interpretazione giusta, secondo la mia convinzione, richiede due passi. Da una parte, bisogna domandarsi che cosa intendevano dire con il loro testo i rispettivi autori, nel loro momento storico – è la componente storica dell’esegesi. Ma non basta lasciare il testo nel passato, archiviandolo così tra le cose accadute tempo fa. La seconda domanda del giusto esegeta deve essere: È vero ciò che è stato detto? Riguarda me? E se mi riguarda, in che modo lo fa? Di fronte a un testo come quello biblico, il cui ultimo e più profondo autore, secondo la nostra fede, è Dio stesso, la domanda circa il rapporto del passato col presente fa immancabilmente parte della nostra interpretazione. Con ciò la serietà della ricerca storica non viene diminuita, ma aumentata.

Pigi ColognesiIl primo capitolo è dedicato alla collocazione di Gesù nella storia per l’inizio di una nuova era nel mondo.

Il tema del secondo capitolo è l’annuncio della nascita di Giovanni Battista e di quella di Gesù. Il Papa qui desidera evidenziare come attraverso una donna, Dio cerca un “nuovo ingresso nel mondo” per liberare l’umanità dal peccato.

Nel terzo capitolo si parla dell’evento di Betlemme e si ha sempre la collocazione nel contesto storico della nascita di Gesù, l’impero romano sotto Augusto.

Queste le domande che abbiamo rivolto al giornalista Pierluigi Colognesi (Ascolta l’audiointervista in alto)

  • Il libro L’infanzia di Gesù di Papa Benedetto XVI edito da Rizzoli e Libreria Editrice Vaticana è uscito in otto lingue ( it. ted.portoghese, croato, fr, ingl, polacco e spagnolo)  in 50 paesi e sarà tradotto in altre 20 lingue per la pubblicazione in 72 paesi e il pontefice lo considera una sala d’ingresso all’intera sua trilogia su Gesù. Perché il Papa ha effettuato questa esegesi interpretando ciò che i Vangeli di Matteo e Luca raccontano sul l’infanzia di Gesù?
Benedetto XVI - L'Infanzia di Gesù | Copertina del libro
  • Nella pagina 36 del manoscritto del Papa, si legge: Gesù è nato in un’epoca determinabile con precisione. Luca offre ancora una volta una datazione dettagliata ed accurata di quel momento storico: è il quindicesimo anno dell’impero di Tiberio Cesare. Papa Benedetto XVI con queste parole ha voluto dare conferma a chi non crede della reale esistenza di Gesù?
  • Nella pagina 38 sempre del manoscritto si legge: la mangiatoia è il luogo in cui gli animali trovano il loro nutrimento. Ora, però, giace nella mangiatoia Colui che ha indicato se stesso come il vero pane disceso dal cielo – come il vero nutrimento di cui l’uomo ha bisogno per il suo essere persona umana. Come può oggi l’uomo contemporaneo rendersi conto che Gesù deve essere il suo vero nutrimento e allontanarsi dal materialismo che lo circonda?
  •  Nel secondo capitolo si parla dell’annuncio della nascita di Giovanni Battista e di Gesù. Nell’analizzare il dialogo tra Maria e l’Arcangelo Gabriele il Papa ci dice che attraverso una donna Dio crea un nuovo ingresso nel mondo. Dio, quindi, sceglie una donna, Maria, che accoglie, si fa dimora e si fa abitare. Come la Chiesa intende continuare a effettuare questa scelta nell’era moderna che ha bisogno della sensibilità e del porsi all’ascolto tipici dell’essere donna?

 

Foto di Giovanni Caronia
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