Il Rettore Fabrizio Micari in una lettera inviata a tutto il personale docente e non della Comunità UNIPA rappresenta i reali risultati conseguiti dall’Università di Palermo.
Spiega che subito prima di Natale, l’ANVUR, l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario, “ha presentato i risultati, aggregati a livello di Ateneo, dell’esercizio della Qualità della Ricerca per il periodo 2011-2014”. E da tali analisi emergerebbe, in realtà, una crescita del livello della Ricerca delle Università del Sud Italia e delle Isole.
Il Rettore, inoltre, ha evidenziato come grazie alla crescita del 9% del parametro IRAS1, l’indicatore necessario per ripartire tra le Università quote premiali, l’Ateneo abbia ricevuto una quota premiale dal fondo di Funzionamento Ordinario di 37 milioni di euro, quindi, si è registrato un aumento rispetto al risultato dell’anno precedente nel quale l’Ateneo aveva ricevuto, invece, una quota di 33,7 milioni.
Nella lettera il Rettore esprime rammarico per i dati espressi da IL Sole 24 ore perché questo ha trascurato i risultati sopra espressi rifacendosi a quelli del precedente esercizio e precisamente del 2004-2010, quindi, dati superati che non tengono conto di quanto, invece, l’Ateneo con i suoi docenti e il personale tutto si sia impegnato per una sua crescita.
Il Rettore descrive le iniziative che hanno portato a tale crescita: una riorganizzazione della macchina amministrativa e l’interessamento verso un “senso di appartenenza” degli studenti per l’Ateneo, ma anche quelle che hanno permesso un’apertura di UNIPA verso la Città e i cittadini per la realizzazione di un progetto: “Palermo Città Universitaria”.
Non manca nella lettera un accenno a un non corretto comportamento con il quale, utilizzando nella classifica pubblicata dal quotidiano dati vecchi e, quindi, non attendibili “si è voluto certificare una superiorità delle Università del Nord Italia (o di alcune Università private) a discapito di quelle meridione” E continua nella missiva rimarcando: “Sorge il dubbio che a volte queste classifiche rispondano più ad esigenze commerciali che alla reale volontà di fotografare il sistema universitario”.
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