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Anno XI - Num. 53 - 02 ottobre 2023

Anno VII - Num. 36 - 10 febbraio 2019 Politica e società

Deputato Cancelleri sulla questione del voto di scambio e corruzione in Sicilia

Il deputato: “Musumeci ha ritrovato la parola? Sono contento, speriamo trovi anche la via per fare le riforme. Se ne avesse fatta una per ogni indagato della sua maggioranza la Sicilia sarebbe l’Eldorado”

di Redazione TrinacriaNews
         

“Invocavamo l’Osce per il controllo del voto in Sicilia durante le ultime elezioni regionali e ci prendevano in giro, qualche deputato ‘illuminato’ ironizzava, invitandoci perfino a chiedere l’intervento dei Caschi blu. Purtroppo non esageravamo e i fatti ci stanno dando ragione, ed è dovuta intervenire la magistratura per portare alla luce parecchi presunti episodi di voto di scambio e di corruzione. Il risultato è che le ultime consultazioni regionali rischiano di essere state pesantemente falsate, mentre all’Ars abbiamo 16 indagati, quasi tutti della maggioranza di Musumeci”.

Lo afferma il deputato 5 stelle all’Ars, Giancarlo Cancelleri, competitor diretto di Musumeci alle ultime regionali.

“Musumeci ha ritrovato la parola? Sono contento – continua Cancelleri -, speriamo che trovi ora anche la strada delle riforme. Se ne avesse fatta una per ogni indagato della sua maggioranza, la Sicilia sarebbe l’Eldorado e invece l’isola affonda senza che questo Esecutivo riesca a cavare un misero ragno dal buco”.

“Noi giustizialisti per colpire un avversario altrimenti invulnerabile? A parte il fatto – conclude Cancelleri – che l’avversario più che vulnerabile ci sembra quasi in catalessi, abbiamo solo chiesto un passo indietro di Savona, oggi inopportunamente alla guida della commissione Bilancio in un momento in cui all’Ars si decide sul collegato, la vera manovra Finanziaria. Da qui, poi, a fare una seria riflessione su una giunta che annovera ben un terzo di indagati, il passo è breve. Ci dica, Musumeci, se per lui questo è normale. Non sempre per muoversi bisogna attendere i famosi tre gradi di giudizio, altrimenti finisce come ai tempi di Annibale, mentre a Roma si discute Sagunto viene espugnata”.

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