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Anno XI - Num. 52 - 24 aprile 2023

Anno VIII - Num. 40 - 13 gennaio 2020 Politica e società

Coronavirus, l’aggiornamento della situazione in Sicilia

di Redazione TrinacriaNews
         

Coronavirus, l’aggiornamento della situazione in Sicilia
Altri tre casi di sospetta positività al Coronavirus sono stati registrati ieri in Sicilia nei laboratori dei policlinici di Catania (due) e Palermo (uno). I tamponi, come prevedono le linee guida nazionali dell’Unità di crisi, verranno trasmessi dalla Regione all’Istituto superiore di sanità per l’eventuale certificazione. I tre nuovi casi si aggiungono ai sette, uno dei quali nel Ragusano, comunicati alle 18 dal dipartimento di Protezione civile nazionale. L’annuncio è stato fatto, in una conferenza stampa a Palazzo Orleans, dall’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza. Presenti anche i dirigenti generali dei dipartimenti dell’assessorato Mario la Rocca e Letizia Di Liberti. Tra i nuovi casi sospetti c’è una delle persone che fanno parte della comitiva di turisti bergamaschi in quarantena in un hotel di Palermo.

«Non ci sono ragioni di ulteriore preoccupazione – ha sottolineato il componente del governo Musumeci – perché in Sicilia non si registra alcun focolaio di contagio autonomo del coronavirus. Tutte le persone fino a ora risultate positive al tampone, infatti, sono soggetti che in qualche modo avuto modo un contatto con il ceppo riconducibile alle zone di focolaio del Nord Italia. Nel frattempo, due dei contagiati sono già guariti. Da quando è scoppiata la psicosi per il coronavirus – ha aggiunto Razza – è nettamente diminuito l’accesso dei siciliani nei pronto soccorso degli ospedali della Regione. Parliamo del 30 per cento, questo vuol dire che quando si parla di accessi inappropriati si dice il vero».

Razza ha ricordato anche le iniziative messe in campo dalla Regione fra cui il sito web  (www.siciliacoronavirus.it) che contiene il modulo riservato ai cittadini siciliani, che si sono recati nelle zone di focolaio del virus, per registrarsi ed essere segnalati al dipartimento di prevenzione dell’Asp di riferimento.

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