Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XI - Num. 53 - 02 ottobre 2023

Anno II - Num. 09 - 30 dicembre 2013 Politica e società

Convegno “Economia digitale, opportunità di crescita per la Sicilia”

di Viviana Villa
         

Convegno 'Economia digitale' _DSC2472Palermo – Il 27 gennaio si è tenuta presso la Camera di Commercio la conferenza dal titolo Economia digitale. Opportunità di crescita per la Sicilia. L’evento, organizzato con il patrocinio della stessa Camera di Commercio di Palermo, di Confcommercio Sicilia, di Promopalermo e del Gruppo Banca Sella, ha costituito un’occasione per riflettere sulle opportunità di crescita e di ripresa che l’e-commerce può costituire per l’Italia e per la Sicilia in particolare. Il convegno ha toccato temi attuali dell’economia, quali la moneta elettronica e le transazioni online, riflettendo sulla dimensione di questo nuovo mercato. Malgrado la caduta dei consumi delle famiglie italiane negli ultimi anni, l’e-commerce non solo non ha risentito della crisi, ma è cresciuto ad un ritmo notevole con un incremento di oltre il 220%. Si è sottolineato più volte come si tratti di un segmento dalle grandi potenzialità, alla luce di un mercato che è passato dai cinque ai dodici miliardi di Euro, secondo dati forniti dal Politecnico di Torino.

All’incontro hanno partecipato l’editorialista del Giornale di Sicilia Lelio Cusimano, il Presidente della Camera di Commercio di Palermo Roberto Helg, il Presidente di Confcommercio Sicilia Pietro Agen, il Capo Territorio di Banca Sella Pietro Crescenzo, il Preside della Facoltà di Economia e Commercio Fabio Mazzola e l’Amministratore Delegato del Gruppo Banca Sella Pietro Sella.

Convegno 'Economia digitale' _DSC2518L’editorialista Lelio Cusimano, che ha moderato i numerosi interventi, ha espresso le grandi potenzialità dell’e-commerce e i vantaggi che tale settore potrebbe portare in Italia. La possibilità di comprare e vendere beni e servizi attraverso canali telematici ed il supporto di strumenti finanziari correlati apre spazi notevoli ha affermatotale mercato cancella le distanze, aumenta la sicurezza, apre spazi ad operatori che dimensionalmente avrebbero difficoltà a calarsi nei grandi mercati. Tali potenzialità credo possano essere di particolare interesse e richiamo per un territorio come quello siciliano. L’agricoltura siciliana soffre di una serie di mali; il principale è quello della polverizzazione delle imprese. I nostri prodotti sono ottimi, ma sono gestiti da piccole imprese perle quali è molto difficile raggiungere una dimensione tale da favorire il processo di meccanizzazione e l’apertura ai mercati esteri. Per un’azienda di nicchia, dalla produzione di vini alla trasformazione agricola, raggiungere il mercato estero attraverso il canale informatico significa agirare rapidamente tali difficoltà e risolvere il problema dell’assenza di rete di vendita.

Convegno 'Economia digitale' _DSC2439Il Presidente della Camera di Commercio Roberto Helg ha tenuto a sottolineare l’importanza di una collaborazione con il Gruppo Sella. Riteniamo che in questo momento possa essere un ottimo interlocutore, specialmente per quanto riguarda l’e-commerce in Sicilia. Ho analizzato i dati riguardanti l’andamento per il 2013 del mondo delle imprese della Provincia di Palermo; in questo settore cominciano ad esserci realtà interessanti. Ci aspettiamo tanto da Banca Sella, un gruppo in crescita, che ha una posizione di rilievo con dodici sportelli in tutta la provincia.

Convegno 'Economia digitale' _DSC2446Anche il Presidente di Confcommercio Sicilia Pietro Agen ha ribadito quanto espresso dal Presidente Helg, rivolgendosi direttamente alle aziende siciliane. Per Confcommercio, il passaggio al digitale crea ovviamente apprensione; rappresenta una rivoluzione che preoccupa le nostre aziende. Avere un partner importante in questo momento di transizione è fondamentale. La modernizzazione non si può fermare, bisogna farla propria e cogliere delle opportunità da quello che potrebbe sembrare un momento di svantaggio. Siamo felici dell’avvio di questa collaborazione proprio perché crediamo che il nuovo non rappresenti un nemico, bensì una nuova sfida. Come Confcommercio siamo pronti ad impegnarci e ad aiutare i nostri operatori a crescere e a svilupparsi.

Gennaro Crescenzo, Capo territorio della Banca Sella, ha confermato quanto sottolineato dai due presidenti. Crediamo fortemente in questo evento, perché vogliamo replicare quanto di buono fatto in altre zone d’Italia. Come Gruppo Banca Sella abbiamo portato avanti diverse iniziative e il mercato ci riconosce di essere dei leader. Le imprese hanno bisogno di innovazione, per questo vogliamo essere partner delle aziende che vogliono crescere.

Convegno 'Economia digitale' _DSC2500A seguire gli interventi di apertura, il Preside della Facoltà di Economia e Commercio Fabio Mazzola ha presentato, con un’interessante e dettagliata relazione, i dati e le informazioni relative al divario della Sicilia rispetto all’Italia nel settore dell’innovazione e del digitale, in modo da fornire un quadro di fondo del problema. L’attenzione si è concentrata maggiormente sull’utilizzo delle tecnologie informatiche e sulla formazione del capitale umano per poter affrontare le sfide che l’economia digitale richiede. Il legame tra ICT e produttività appare provato – ha esordito – all’inizio tale legame stentava a vedersi, ma con gli effetti della “new economy” sulla crescita del PIL americano, questo legame è diventato più chiaro. Il legame diventa ancora più evidente a livello micro, cioè tra crescita dell’ICT e produttività delle singole imprese. L’attenzione va posta sul cambiamento organizzativo che le nuove tecnologie determinano. Il nostro paese presenta un ritardo tecnologico. Secondo un indice di tecnologia l’Italia si colloca, infatti, al 25mo posto. Il Mezzogiorno ha problemi ulteriori, dovuti ad un minore tasso di innovazione e ad un minor utilizzo di associazioni tra le imprese, soprattutto quelle che riguardano ricerca, sviluppo e innovazione. Al contrario, in Sicilia non esiste necessariamente un divario relativo al livello di istruzione per le professioni tecniche e scientifiche. Fabio Mazzola ha continuato presentando nel dettaglio i dati del divario tecnologico fra la Sicilia e l’Italia nel le famiglie, nella Pubblica Amministrazione e nelle imprese. Per quanto riguarda le famiglie – ha affermato – l’accesso ad Internet è pari al 60%; la Sicilia ha un ritardo di circa il 7-8%. Dal punto di vista della dotazione non vi sono ritardi notevoli; attrezzature digitali, come il cellulare o la parabolica, sono ugualmente diffuse in Sicilia ed in Italia. Non vi è un grande divario nell’uso di Internet, ma la Sicilia è indietro per quanto riguarda il suo utilizzo per fini produttivi generali. Per quanto riguarda gli acquisti su Internet ha continuatoil 70% dei siciliani dichiara di non averne mai effettuati, mentre la percentuale nel resto d’Italia è pari al 57,4%. Per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, quasi tutti i comuni italiani ormai hanno accesso a Internet, ma il suo utilizzo per fini di transazione è limitato. Il divario maggiore riguarda le gare online con il 37,2% di comuni toscani che utilizza Internet per questo scopo, mentre in Sicilia la percentuale scende al 15,6%. Consistenti divari esistono, ad esempio, anche per la ricezione di fatture elettroniche da parte dei Comuni. In conclusione, per quanto concerne le imprese, l’utilizzo del computer o l’accesso ad Internet avviene soprattutto per ottenere informazioni e per interagire con la Pubblica Amministrazione. Il commercio elettronico registra invece un calo delle imprese attive. I numeri sono migliori per quanto riguarda l’acquisto, ma precipitano quando si parla di vendita. In generale, dunque, non si tratta di un problema di accesso, ma di utilizzo e di formazione della forza lavoro. Possono essere tanti gli effetti positivi dell’economia digitale. Per la Sicilia, ad esempio, può essere importante l’internazionalizzazione e la crescita di base esportativa. Non possiamo aspettarci una crescita se non si modifica la quota percentuale delle imprese che esportano, ma anche del valore aggiunto che proviene dalle esportazioni.

L’incontro ha previsto anche la presentazione di una case history di un’azienda del Gruppo Sella che, in poco meno di dieci anni ed in maniera progressiva, ha trasformato la sua economia credendo fortemente nella tecnologia e nelle potenzialità dell’e-commerce per offrire i propri prodotti al mondo intero. L’impresa, che operava esclusivamente nel settore dell’ottica, ha deciso di dare vita ad un negozio virtuale per superare le gravi difficoltà economiche in cui versava. Oggi l’azienda ha ottenuto uno sviluppo importante ed ha anche diversificato il suo mercato con orologi, gioielli, binocoli e telescopi. Tale successo è stato raggiunto anche grazie al supporto e alla consulenza della Banca Sella, che ha fornito inoltre i sistemi di pagamento online, e di altre società per la promozione del sito di e-commerce, per l’assistenza nella spedizione dei prodotti ai clienti. Tale storia è stata presa come esempio per sottolineare come il coraggio di osare e di innovare la propria attività attraverso la tecnologia e l’innovazione possa costituire per le imprese un vantaggio per superare la crisi.

Convegno 'Economia digitale' _DSC2550Il convegno si è concluso con l’intervento dell’Ing. Pietro Sella, Amministratore Delegato del Gruppo Banca Sella, che ha fornito una lettura diversa e molto interessante del momento economico che stiamo attraversando, soffermandosi sull’economia digitale e sulle conseguenze che quest’ultima può avere nell’evoluzione dello sviluppo dei territori. Oggi la crisi ci impedisce di vedere quella che chiamo una “discontinuità” – ha affermato – nel passato la rivoluzione industriale ha costituito un momento fondamentale, ma agli occhi degli imprenditori del tempo era considerata come la causa di una grande crisi. Gli inglesi immettevano sul mercato prodotti di qualità sempre più alta al prezzo più basso. A Biella, la città di origine della mia famiglia, nel 1815 l’economia calava fortemente e vi era un protezionismo assoluto. La fortuna fu che un esponente della mia famiglia comprese che la soluzione stesse nel provare a copiare chi era più avanti, andando a lavorare in Inghilterra per un anno e importando il primo telaio meccanico. La Banca Sella oggi esiste grazie al capitale accumulato dall’imprenditore della famiglia che allora investì per copiare il telaio inglese. Questo significa che quando si è all’interno di momenti di discontinuità si percepiscono solo gli aspetti negativi. La discontinuità causa la “soppressione” di chi non si adegua, ma concede anche opportunità per adottare il nuovo su cui basare lo sviluppo futuro. Oggi siamo chiaramente dentro una discontinuità, uno di quei momenti in cui se non cambi sei destinato a sparire. La crisi ci sta nascondendo qualcosa di straordinario. L’aumento della popolazione, unita al fenomeno della globalizzazione, fa sì che nei prossimi quindici anni avremo un miliardo e duecento milioni di nuovi clienti. Lo sviluppo economico oggi esiste, bisogna capire però che il mercato è diventato il mondo. La Sicilia ha avuto una crescita del 16%, ciò testimonia che non vi è divario strutturale che tenga di fronte alla capacità di competere. Il mondo oggi è cambiato; l’Africa viene considerata lo sviluppo economico dei prossimi vent’anni e la Sicilia per le possibilità di collegamento con questo continente si trova in una posizione fondamentale. Oggi 2 miliardi di persone sono online ha continuatoma nei prossimi anni si ha intenzione di connettere 5 miliardi di persone. Immaginate cosa vuol dire, se consideriamo che l’anno scorso la crescita dell’e-commerce per i siti italiani è stata del 19%. Vi è un’opportunità gigantesca per il nostro paese. L’impatto economico maggiore sarà dato dall’Internet mobile; la parte maggiore dello sviluppo economico nei prossimi anni deriverà dall’applicazione delle tecnologie digitali.

Convegno 'Economia digitale' _DSC2552Nella seconda parte dell’intervento, l’Ing. Sella si è soffermato sulle nuove tecnologie e sulle applicazioni di Internet nella gestione della quotidianità. Il periodo che stiamo attraversando è simile a quello del dopoguerra, è un periodo in cui nasce l’equilibrio e lo sviluppo economico del mondo. Tra vent’anni la banca come è concepita oggi non esisterà più. Cambierà il modo di gestire i nostri soldi; tutto verrà automatizzato. Solo anticipando questi cambiamenti si riuscirà a cogliere lo sviluppo. L’importanza del digitale risiede nel suo impatto sui consumi e sulle attività giornaliere; bisogna comprendere in poco tempo quali abitudini non esisteranno più. Con le applicazioni di Internet a ciò che facciamo quotidianamente cambierà tutto. Mi riferisco, ad esempio,  alla pesca e all’agricoltura per la Sicilia, con la possibilità di applicare il digitale alle produzioni di piccola quantità, ma di grande qualità. Se consideriamo la genomica, la robotica e l’applicazione digitale alle cose, ecco che viene fuori un’opportunità gigantesca da cogliere per l’Italia, a condizione però che la smettiamo di piangerci addosso. Per entrare in questo mercato non ci sono barriere all’ingresso, se non la propria cultura. L’innesto di forze giovani è la leva per cogliere le opportunità. È paradossale che in questo periodo economico i giovani che sono in grado di tirarci fuori, non ricevano la fiducia per essere coinvolti in cicli produttivi. In Italia vi è un giro d’affari di circa 70 miliardi di Euro e di 30 miliardi di fatturato legato all’e-commerce non possiamo lasciarli a Google o a Ebay, dobbiamo provare a prenderli noi, tanto più che abbiamo delle unicità. C’è un mercato di gente che è disposta a pagare il valore dei nostri prodotti, quindi non è sempre vero che essere presenti su Internet voglia dire tagliare il fatturato, anzi è esattamente il contrario. Il digitale ha conclusonon è un settore in sé, ma è un fattore di produzione, come l’energia elettrica; è impossibile farne a meno. Mettendo in collegamento il mondo, Internet favorisce le nostre attività di qualità. In nessuna altra parte del mondo esistono luoghi e prodotti come i nostri. La Sicilia, in questo senso, ha molti vantaggi: ha un’incidenza di giovani maggiore rispetto al resto del paese, ha una maggiore diffusione di micro imprese, ha una migliore apertura verso l’estero, è posizionata geograficamente in maniera molto favorevole ed ha un territorio e dei prodotti unici. Queste sono le leve che la Sicilia deve sfruttare.

Foto Roberto Rinella
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