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Anno XI - Num. 52 - 24 aprile 2023

Anno II - Num. 08 - 21 ottobre 2013 Comunicati stampa

FENEAL UIL, FILCA CISL E FILLEA CGIL: IL 13 DICEMBRE SCIOPERO GENERALE DEGLI EDILI SICILIANI

di Redazione TrinacriaNews
         

PALERMO – Anche i lavoratori edili siciliani, come quelli di ogni parte d’Italia, sciopereranno il prossimo 13 dicembre. Ieri gli esecutivi di Feneal Uil, Filca Cisl Sicilia e Fillea Cgil hanno definito le modalità organizzative della mobilitazione nell’Isola.

A Palermo i lavoratori si concentreranno a Piazza XIII Vittime per un sit-in davanti la sede regionale dell’Ance e successivamente si sposteranno in via Cavour, dove si svolgerà il comizio finale. Lo sciopero è stato indetto dalle segreterie nazionali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, in seguito alla rottura della trattativa con l’Ance e con l’associazione Cooperative edili (Coop) per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro. A far saltare la trattativa, la volontà dell’Ance e della Coop di mettere in discussione il sistema bilaterale, previsto contrattualmente da anni e fondamentale per i servizi sia ai lavoratori che alle imprese e il mancato riconoscimento da parte di Ance e di Coop dell’aumento salariale.

“L’atteggiamento dell’associazione dei costruttori e della cooperativa Lavoro edile – dichiarano Santino Barbera segretario generale della Filca Cisl Sicilia, Angelo Gallo segretario generale della Feneal Uil Sicilia e Franco Tarantino segretario generale della Fillea Cgil Sicilia – comporta che i costi della crisi siano scaricati sui lavoratori, mettendo in dubbio peraltro diritti già acquisiti da anni come l’anzianità professionale”.

La mobilitazione servirà anche per ribadire alle istituzioni siciliane la necessità di operare atti concreti per il rilancio nell’Isola del settore dell’edilizia, oggi in condizioni drammatiche al limite dell’emergenza sociale. “Il 13 dicembre – concludono Barbera, Gallo e Tarantino – migliaia di edili manifesteranno a Palermo per protestare contro i tentativi di modificare il modello contrattuale e bilaterale e per far sentire la propria voce a quelle istituzioni ancora sorde e disattente nel costruire occasioni di sviluppo e occupazione”.

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