Palermo – Il 9 giugno, una data da non dimenticare, perché 390 anni fa la Santa Patrona di Palermo, Santa Rosalia liberò la città di Palermo dalla peste dopo che furono portate in processione lungo le vie della città le sue ossa. Per celebrare questa ricorrenza sono state portate in volo ieri a mezzogiorno, in elicottero, per benedire la città, le reliquie della Santa e quelle di San Luigi Orione.
Durante il volo tanti i luoghi “benedetti”: l’Ars,ll’Ospedale dei Bambini e l’Ospedale Civico, lo Zen, il Porto, e don Pasquale Ceravolo reggente del santuario di Monte Pellegrino non ha mancato di volgere un pensiero agli ultimi e ai migranti.
Come ogni anno, Palermo celebra la Santuzza. In volo sopra la città, grazie all’elicottero della Guardia di Finanza, le reliquie di Santa Rosalia hanno benedetto Palermo, dal porto alla cattedrale, da Brancaccio allo Zen, per poi approdare al Santuario in un clima di festa che contraddistingue l’amore della città per la nostra Santa patrona. Tutto ciò rappresenta un messaggio di speranza e di buon augurio per Palermo e per i palermitani.
È quanto hanno affermato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e l’assessore alla Cultura, Andrea Cusumano.
Vogliamo salutare e ringraziare don Pasquale Ceravolo – conludono – Palermo è Santa Rosalia, Santa Rosalia è Palermo, non c’è l’una senza l’altra.