Palermo – Si conferma l’evento culturale il Sicilia Queer Film Fest che quest’anno sarà alla quarta edizione. La settimana del Festiva Internazionale di Cinema LGBT ha avuto un’anticipazione il 4 giugno al Teatro Biondo Stabile di Palermo, si proseguirà poi a partire dal 5 all’11 giugno presso i Cantieri Culturali della Zisa, ove si assisterà ad un susseguirsi di tantissime proiezioni, mostre ed eventi letterari. (VEDI PROGRAMMA ALLEGATO).
Al centro del festival si riconferma il concorso internazionale Queer Short che vede in gara venti cortometraggi e la cui valutazione sarà affidata da una giuria che vuole la presenza del fumettista Manuele Fior, del duo Ricci-Forte definiti elefants terribile del teatro contemporaneo, del regista Benjamin Cantu e di Mathilde Bayle, vincitrice della scorsa edizione del SQFF. Una firma internazionale del ‘trailer d’autore’ per questa nuova edizione è spetta a Paul Vecchiali, presidente della giuria della scorsa edizione e regista per il Sicilia Queer del cortometraggio Just married.
Alla conferenza stampa, tenutasi presso il Gran Hotel Villa Igea, hanno partecipato il direttore artistico Andrea Inzerillo e la madrina del festival, l’attrice romana Sabrina Impacciatore, la quale nonostante stia promuovendo il film Pane & Burlesque, da pochi giorni nei cinema, ha deciso di essere presente all’evento.
Insieme all’attrice, il confermato direttore artistico Andrea Inzerillo ha iniziato raccontando la natura del SQFF, questo progetto nasce da una piccola associazione che ha creato un festival che in maniera non settaria, sente il bisogno di aprirsi ulteriormente e affrontare con maggiore forza le tematiche GLBT, con un’accurata selezione dei cortometraggi in gara. La crescita che stiamo vivendo ci ha permesso oggi di inaugurare importanti collaborazioni con giganti come il Teatro Biondo Stabile di Palermo – continua il direttore artistico – pertanto colgo l’occasione per ringraziare l’ente ed il suo direttore Roberto Alajmo, per l’interesse mostrato e per averci dato la possibilità di inaugurare questa quarta edizione del SQFF in un teatro importante qual è il Teatro Biondo. I contributi ricevuti ci hanno permesso di poter programmare con una certa stabilità le edizioni future di un festival indipendente che fino qualche anno fa era inimmaginabile in una città come Palermo.
Presente in sala Roberto Alajmo che ha preso la parola, affermando che il sostegno deve essere reciproco, ovvero volto alla realizzazione di un progetto comune e portatore di principi e valori diffusi che oggi più che mai necessitano di attenzione.
La parola viene poi ceduta alla madrina del festival, Sabrina Impacciatore la quale afferma: Sono felice di essere qui oggi, mi sono sempre sentita molto queer e credo che questa sia un’attitudine verso il mondo che nasce da una condizione individuale per cui chi si sente queer, di conseguenza è controcorrente rispetto alla maggioranza e questo inevitabilmente porta ad uno stato di inquiete e di incomprensione. Questo festival così innovativo e giovane – ha continuato la madrina – mi ha commossa, in quanto si riesce a percepire con facilità la passione e la dedizione alla realizzazione di un progetto, o meglio di un sogno la cui metà è ancora tutta da scoprire. In un momento difficile come quello che sta attraversando l’Italia oggi, dove si parla soltanto di corruzione e con mio grande dispiacere di fatti drammatici di discriminazione, ecco che questo festival grazie al cinema e alle arti rappresenta un forte mezzo di comunicazione di massa con cui, da un lato denunciare le ingiustizie che ancora oggi si presentano e dall’altro, riconoscere delle realtà per molto tempo ignorate.
La conferenza stampa si conclude con un altro e breve intervento del direttore artistico che informa la platea presente della confermata presenza del trio musicale No Hay Problema e dell’inaspettata, ma graditissima presenza dell’attore Francesco Benigno, il quale parteciperà all’evento e presenterà il suo corto dal titolo Benigno, vincitore del Giffoni Film Festival 2008.
Durante la conferenza stampa la redazione di TrinacriaNews.eu ha intervistato il direttore artistico Andrea Inzerillo e l’attrice Sabrina Impacciatore. Ecco i contenuti delle due interviste:
ANDREA INZERILLO
Si è confermata la sua nomina a direttore artistico del SQFF cosa si aspetta da questa quarta edizione e quali saranno le novità?
Le principali novità sono la scelta di una nuova location, dal momento che ci spostiamo ai Cantieri Culturali della Zisa con un’anteprima al Teatro Biondo Stabile di Palermo e nella scelta di voler incrementare gli eventi musicali con cui inizieremo e porteremo avanti questa nuova edizione, i gruppi presenti soltanto per citarne alcuni sono i No Hay Problema e La Banda delle Ciance.
La quarta edizione del SQFF vuole la nomina di una nuova madrina, ovvero quella dell’attrice romana Sabrina Impacciatore perché questa scelta?
Sabrina Impacciatore è un’attrice che ha attraversato diversi media e con una formazione non indifferente che affonda le sue radici nel teatro, con il suo carisma si è mostrata rappresentante una certa idea di queer e di converso attenta alle tematiche affrontate dal nostro festival.
Il SQFF viene spesso definito un festival di cinema indipendente, portatore di idee innovative di diritti e di giustizia sociale da parte di chi per tanti anni è dovuto rimanere nell’ombra, quindi, le chiedo quali cambiamenti secondo lei si devono ancora realizzare per concretizzare questo tanto atteso riscatto sociale?
È giusto ricordare l’apertura che la nostra società sta vivendo, l’anno scorso è stato presente anche a Palermo il Gay Pride e questo è un importante elemento di innovazione. Il nostro è un piccolo contributo cinematografico volto alla crescita che non vuole essere settario, ma al contrario mirante all’apertura generale nei confronti di coloro i quali mostrino interesse per i temi trattati dai cortometraggi in gara. I nostri film affrontano tematiche molto forti e nonostante l’importanza sociale ancora oggi vivono un’esigua distribuzione, ma confido nell’importanza del cinema come strumento di innovazione culturale, quindi, semplicemente non facciamo altro che permetter loro di uscire allo scoperto.
SABRINA IMPACCIATORE
Per la prima volta madrina del SQFF cosa significa per lei e cosa si aspetta da questa esperienza?
Sono felicissima di questa nomina, soprattutto perché mi sento io stessa un’esponente nel quotidiano e mi aspetto sicuramente qualcosa di queer, ovvero qualcosa di sorprendente e di diverso che riesca a suscitare curiosità ed interesse, attraverso la semplicità ed il gioco.
Il SQFF affronta temi delicati ed innovativi, inoltre è il primo festival internazionale di cinema GLBT in Sicilia, dati i temi trattati volti alla criticità ed aperti alla riflessione, quali sono le sue opinioni su tali temi?
Penso che questo sia un festival importantissimo perché oltre a diffondere l’idea che il cinema, in quanto arte, abbia la capacità di farci sentire tutti un po’ meno soli e inevitabilmente di comprenderci, inoltre ha anche la capacità di farci rivivere in una storia per mezzo dell’identificazione che noi ne facciamo con i vari personaggi. Mi piacerebbe che questo compito fosse assolto anche sotto una veste un po’ più leggera e di facile comprensione da una platea quanto più vasta possibile. In un momento storico così delicato, quello dell’omofobia è ancora un tema caldo che va discusso, su cui bisogna ragionare ed è proprio in questo scenario che il cinema è chiamato ad assolvere un’importantissima funzione etica, volta a ribadire come qualsivoglia forma di discriminazione non abbia proprio ragion d’esistere.
La sua carriera di attrice è ricca di interpretazioni di ruoli, da pochissimo è uscito nelle sale un nuovo film dal titolo “Pane & Burlesque” che la vede protagonista nel ruolo di direttrice di una compagnia di burlesque in una cittadina del sud Italia pervasa dalla crisi, come si è ritrovata in questo nuovo ruolo e cosa ne pensa del burlesque?
Penso che il burlesque sia sicuramente una forma d’arte basata sul gioco e sull’ironia attraverso cui la donna può riappropriarsi del proprio corpo e della propria femminilità senza essere mai volgare. La donna in questo caso, acquista un potere e anziché essere oggetto e vittima di un pensiero fortemente maschilista ha la possibilità di affrancarsi da questi ruoli stereotipati e di rinascere sotto una veste nuova.
Può svelarci qualche suo futuro progetto?
Al momento non ho progetti futuri, dal momento che anch’io mi trovo a vivere in una condizione di forte precarietà e, quindi, come tutti spero in un momento più sereno e ricco di novità.