Palermo – Ci troviamo al Mondadori Multicenter dove il 3 dicembre è stato presentato il libro del giornalista Gaetano Basile intitolato Tonnare indietro nel tempo edito da Dario Flaccovio. Alla presentazione ha partecipato la giornalista Adriana Falsone che ha rivolto alcune interessanti domande all’autore sul libro.
Un libro dal titolo molto significativo che immediatamente fa pensare a come si possa tornare indietro nel tempo in Sicilia attraverso le sue tonnare. Ed è stata proprio questa la prima domanda che abbiamo rivolto all’autore per sapere se l’intuizione che abbiamo avuto e che deriva dal titolo del libro corrispondesse al suo intendimento. Sensazione che ci ha confermato. In effetti, Basile attraverso le tonnare, simbolo di una grande cultura marinara dell’Isola, ha potuto parlare sia dell’attività della pesca al tonno e di come essa si svolgeva, con quali riti e accompagnata da canti e invocazioni tipicamente derivanti dalla cultura araba, sia dell’importanza del tonno come fonte di ricchezza e di sostentamento, del quale, ha osservato Basile non si butta niente proprio come il maiale e, inoltre, si è potuto soffermare sulla tradizione culinaria siciliana che ha come protagonista sempre il tonno. Nel libro, infatti, l’autore riprende le ricette della madre e come e con quali ingredienti preparava i piatti a base di questo prelibato pesce e ne ha parlato durante la presentazione con non poca nostalgia e un pizzico di malinconia che vagamente traspariva dai suoi occhi e dalla sua voce. E alla madre Basile dedica il suo libro: Nei ricordi d’infanzia c’è sempre mia madre, una grande cucina, una frittura di pesce e il suo tonno a ragù.
Molte le usanze e le tradizioni propiziatorie che venivano rispettate durante una pesca al tonno nelle tonnare, ma Basile ne ha voluto raccontare alcune di cui parla anche nel libro, una di tipo potremmo dire religioso e l’altra di tipo profano. La prima riguardava la statua di Sant’Antonio che molto spesso oggi si trova scolorita, con la testa incollata perché questa veniva calata dalla testa in mare durante la pesca e tirata fuori dall’acqua a fine pesca, la seconda riguardava l’usanza delle donne in mare, un’usanza, racconta Basile, che a Milazzo negli anno ’50 ebbe grande successo grazie a una prostituta che aveva una ingiuria, un soprannome: jukebox, perché a pagamento veniva gettata nuda in mare, nella tonnara, dal raìs (il capo della tonnara).
Basile ha detto parlando del suo libro: è una testimonianza che ho voluto che restasse per chi verrà dopo di me per lasciare traccia di quello che ho visto e vissuto. Lascio piccoli diari e mi sconvolge pensare come stiamo distruggendo per ignoranza tutta la nostra civiltà compresa quella del pesce e della pesca. Del pesce non sappiamo più il significato, quando, per esempio, c’era il capitone a tavola era Natale ed era simbolo di ricchezza e quando non ci si poteva permettere l’anguilla il venditore suggeriva di mangiare l’anciddra di iardinu, la cucuzza longa, la zucchina lunga.
Purtroppo le tonnare oggi sono tutte in disuso e il libro si configura, quindi, come una volontà di mantenere vivo il ricordo di un passato di grande attività marinara siciliana ricca di tradizione, vita, colori, suoni e folklore attraverso uno studio basato su reperti di cultura materiale, su cartoline antiche, ricordi, racconti, come una vera realizzazione di una ricerca etnografica. Perché Basile è uno studioso che nulla lascia al caso, ma tutto deve basarsi su fonti attendibili e verificabili.
Queste e domande che gli abbiamo rivolto nella videointervista
- Prof. Basile mi ha incuriosito molto il gioco linguistico del titolo del libro che sembra voler dire tornare indietro nel tempo, quando lei ha scelto il titolo ha pensato a questo tipo di messaggio? Parlare della Sicilia tornando indietro nel tempo attraverso le sue tonnare
- Lei è un profondo conoscitore della cultura siciliana e della sicilianità e le tonnare rappresentano un simbolo di grande cultura marinara della nostra isola, a cosa nel libro ha voluto dare risalto, alla loro storia e tradizione o alla descrizione dei momenti fondamentali dell’attività che in esse si svolgeva?
- Se le mie ricerche non vanno errate, e mi corregga se sbaglio, l’unica tonnara ancora attiva in Sicilia è quella di Favignana, dove ogni anno nel periodo di aprile-maggio avviene la famosa mattanza per la pesca del tonno, una tradizione di origine araba dove i momenti cruciali sono scanditi da parole e canti che ricordano appunto quelli arabi, cosa significa per lei la mattanza e cosa rappresenta per i Siciliani?
- Come va considerato il suo libro? Ricerca storica o folkloristica o entrambe?
Scheda biografica
Biografia: Gaetano Basile, nato a Palermo il 16 novembre 1937, giornalista free lance con collaborazioni con Il Mattino, La Sicilia, Oggi Sicilia, Eques, Tutto Equitazione, Cavallo Magazine; cura delle rubriche fisse sul Giornale di Sicilia (Viva Palermo), su Kagome di Tokyo (Rivista di cucina italiana) e ACCI di Tokyo (Giornale dell’Ass. Cuochi Cucina Italiana). Direttore di “Il Pitré” (Quaderni del Museo Etnografico Pitré Palermo) e di “Babbalà” (Testata giornalistica televisiva regionale). Ha anche collaborato con testate televisive come France 3, Yleisradio Finnish Broad. Co., France Inter, ZDF, Nippon TV, RAI e MEDIASET. Autore di testi teatrali e di pubblicazioni. Fra i riconoscimenti: Targa d’argento UPT (1993), Premio Città di Monreale (1996), Premio Sicilia ’97 dell’Ordine dei Giornalisti Siciliani, Premio Telamone di Agrigento (2000), Premio Trinacria d’argento (2001), Accademico Onorario dell’Accademia Italiana della Cucina (2004).