Si è conclusa anche la seconda fase del piano industriale Unicredit 2014-2018. Dal momento dell’accordo fino al 2018 saranno 2700 dipendenti a lasciare il loro posto di lavoro, ma i Sindacati credito, Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca-Uil, Unisin, Sinfub e Ugl, sono riusciti a ottenere che si trattasse di uscite volontarie agevolate da incentivi e graveranno sul fondo di solidarietà.
La fase uno si era chiusa con l’accordo siglato alla fine di giugno del 2014 che ha portato a 2.400 pensionamenti, ma anche a 800 nuove assunzioni di giovani, oltre a 670 stabilizzazioni di apprendisti.
Per la seconda fase si prevedono, invece, 700 assunzioni.
Complessivamente si tratterebbe, quindi, di 5.100 uscite complessive entro il 2018 e di oltre 2000 nuove assunzioni di giovani.
Ma quanti di questi giovani saranno siciliani? Ecco le dichiarazioni in merito del Segretario regionale UILCA Gino Sammarco:
Apprendiamo che stamattina è stato firmato l’accordo Unicredit che porterà centinaia di ulteriori fuoriuscite di lavoratori siciliani del credito dal mercato del lavoro. Uscite che si aggiungono ai circa 10.000 posti di lavoro persi nel sistema in Sicilia nell’ultimo decennio, di cui 960 nel solo 2015. Il gruppo Unicredit assicura in cambio degli esodi più di 700 assunzioni in Italia, ma la Uilca Uil di Sicilia chiede con forza che vengano assunti giovani siciliani in Sicilia ponendo fine alla nuova emigrazione dei migliori talenti. Noi vigileremo sulla territorialità delle assunzioni rispetto alle uscite immaginando anche opzioni per lo scambio genitori-figli.