Eccellenza, girone A. Campionato sottovalutato ed ai margini dell’interesse comune, forse troppo nascosto da quel grosso lenzuolo che è il professionismo calcistico. Eppure quel che si è visto l’anno scorso può essere considerato uno spettacolo di livello. Squadre che hanno lottato fino alla fine, senza lasciare spazio ed aria alle loro avversarie. Abbiamo assistito ad episodi che hanno riportato l’attenzione sul campionato dilettante, vedi l’illecito sportivo del 23 ottobre 2011 – evento che tenne col fiato sospeso tutti i tifosi di Monreale e Ribera – vedi la sfortunata vicenda di Isidoro Vabres, bomber di razza, fermato solo da un infortunio che lo ha costretto a rinunciare al campionato.
In Eccellenza, la noia è un estraneo indesiderato.Quest’anno, le squadre hanno dato vita ad un calciomercato degno dei migliori portali d’informazione, mettendo a segno colpi da record e rendendo competitivo un campionato, che si sta affermando come uno dei più competitivi a livello Nazionale. L’Akragas, squadra simbolo di Agrigento, è la più accreditata per la vittoria finale. Invidiata ed inseguita in campionato dalle contendenti al titolo, sotto la guida del sapiente ed innovativo mister Pino Rigoli non vorrà concedere neanche un punto a squadre come Alcamo, Mazara, Marsala ed Atletico Campofranco. Interessanti rancori storici tra Mazara e Marsala, avversarie da sempre, che non hanno tardato a dar primi titoli di giornali contenenti gli ultimi loro screzi. Da non perdere il “Derby” delle prossime giornate. Qualcuno direbbe: “E siamo solo alla prima giornata!”.
Il Monreale Calcio è una storia a parte: un presidente coerente con i programmi, un direttore sportivo di prestigio, un allenatore vincente ed una squadra costruita per sorprendere. L’obiettivo di diventare la Palermitana più convincente e rilevante dopo il Palermo è stato centrato, ora si vuole portare il Monreale nei campionati che gli competono. Non ditelo però a squadre come Riviera Marmi o Kamarat, società che vivono campionati in sordina, che si svegliano e si accendono solo in occasione dei Derby, rispettivamente con Valderice e San Giovanni Gemini, ma che alla fine sono sempre lì a dar fastidio alle più blasonate.
Il calcio come alternativa, il calcio come la salvezza per quei giovani che trovano nello sport una ragione in più per sorridere. Lì, dove il calcio non fallisce, dove lo sport trova la sua realizzazione. La “salvezza” all’interno del campionato? Beh, quella è un’altra cosa. E’ una lotta “spietata” per non soccombere nel grigiore dei campionati inferiori. La “salvezza” ed i “giovani”, binomio ideale e che è racchiuso nel progetto di squadre come Parmonval, Folgore Selinunte e Sancataldese ed al suo interno assume la conformazione di fulcro inesorabile, punto “0” da dove passano i business delle “piccole”.
Occhio alle neopromosse, la cui identità non è ancora chiara. Squadre che puntano a non retrocede, ma che qualche sorpresa potranno presentare nel corso del campionato. Il Città di Bagheria, nuova dirigenza ed una finale mozzafiato con il Pro Favara nella scorsa edizione della Coppa Italia cadetta, si presenta con una formazione modesta, ma che non demerita mai. Leonfortese e Raffadali sono squadre “rognose” (nel senso buono del termine ndr.), porto scomodo per tutte quelle società pronte a sottovalutarle ed a disegnarle come fonte infinita di punti.
Insomma, il campionato che è appena iniziato è tutto tranne scialbo, banale e prevedibile. Non è una favola, sì, ha un inizio ed una fine, ma qui, difficilmente potrai comprendere chi sarà l’orco cattivo o l’antagonista che fino alla fine ti pugnalerà alle spalle. Meglio vederlo come un film di Hitchcook, dove niente è quello che sembra, dove non ci sono amici, dove l’assassino si presenta a metà del film e dove non si sa se trionferà il bene o il male, se non ai titoli di coda – oh pardon – al triplice fischio finale.