Si è tenuto nel capoluogo siciliano, un incontro fra una delegazione Ugl rappresentata per l’Ugl Sicilia dal portavoce, Filippo Virzì, il Vice Segretario dell’Ugl Credito per la Sicilia Occidentale, Giuseppe Rumore e l’Avv. Penalista Alessandro Campo, avente come tema, il reato di estorsione con riferimento specifico al rapporto di lavoro.
“Dall’esito dell’incontro e quindi in relazione a quanto più volte stabilito – ha dichiarato Virzì – dalla Suprema Corte di Cassazione, la stessa ha ribadito, che integra il delitto di estorsione la condotta del datore di lavoro che, per costringere i suoi dipendenti ad accettare la corresponsione di trattamenti retributivi deteriori e non adeguati alle prestazioni effettuate e, più in generale, condizioni di lavoro contrarie alle leggi o ai contratti collettivi, minacci di licenziamento”.
“Così esplicitamente – spiega Virzì – la Seconda Sezione Penale della Corte, sentenza n. 50074 del 27.11.2013 (dep. Il 12.12.2013, Rv. 257984) e, tra i diversi precedenti conformi, le sentenze n. 36642 del 2007 Rv. 238918 e n. 656 del 2010 Rv. 246046”.
“E’ chiaro che alla luce di tutto ciò – conclude il sindacalista – , il lavoratore appare più tutelato, ma per far valere i propri diritti, occorre denunciare tutti i casi con tali condizioni, ed il sindacato essere in prima linea al fianco dei lavoratori nel tutelarli sempre e comunque da datori di lavoro, per fortuna non tutti, senza scrupoli, al fine di fare emergere in particolar modo in Sicilia, un fenomeno sommerso ma dilagante”.