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Anno XII - Num. 56 - 03 settembre 2024

Anno II - Num. 14 - 25 novembre 2014 Sport

Torino-Palermo, la Febbre del Sabato sera

di Pietro Ciccarelli
         

palermo-calcio- URL IMMAGINE SOCIALTORINO: Bacigalupo, Ballarin, Maroso, Grezar, Rigamonti, Martelli, Menti III, Loik II, Gabetto, Mazzola, Ossola. Gli 11 indimenticabili protagonisti di un’indiscussa egemonia calcistica che finì nel tragico schiantò aereo nella collina di Superga alle 17,03 del 4 maggio 1949. Il Torino – per i tifosi “Il Toro” – annovera nel suo Palmares 7 scudetti. Il primo nel lontano torneo del 1927-28 e poi la cinquina consecutiva delle stagioni 1942-43, 45-46, 46-47,47-48 e 48-49, stagione non conclusa dai granata per la tragedia di Superga, ma scudetto assegnato ugualmente a Mazzola e compagni. Poi tante anonime stagioni in serie A  fino ad una retrocessione in B nel 1958-59. Bisogna aspettare il 1975-76 per vedere “Il Toro” scudettato con in panchina Gigi Radice e con questa formazione tipo: Castellini, Santin, Salvadori, Patrizio Sala, Mozzini, Caporale; Claudio Sala, Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici. Per il duo d’attacco Graziani-Pulici fu creato il termine giornalistico “i gemelli del gol”, ormai in uso in tutte le categorie. Nella rosa di Prima squadra 4 ex rosanero: il centrale di difesa Cesare Bovo che militò nel Palermo per 4 campionati, 2006-07, dal 2008 al 2011 per un totale di 90 presenze e 1 gol; solo 2 presenze per l’allora giovanissimo difensore Salvatore Masiello; Matteo Darmian, addirittura, oggi, fa parte della Nazionale di Antonio Conte,che non trovò spazio in rosanero con solo 11 presenze nell’unica stagione 2010-11; il centrocampista napoletano Antonio Nocerino, 4 stagioni fra i rosa dal 2008 al 2011 per un totale di 106 presenze e 6 gol; ed infine il bomber Amauri Carvalho de Oliverira 2 stagioni in seria A dal 2006 al 2008, con 53 presenze e 23 gol. Un ex granata anche nel Palermo, Stefano Sorrentino, 89 presenze fra le stagioni 1998-99 e il ritorno nel 2001 al 2005. Pochi i siciliani fra i granata: il catanese di Adrano, il terzino Agatino Cuttone, ora allenatore, che giocò 2 stagioni nel Torino, dal 1980 al ’82 per un totale di 41 presenze ed un gol. Storie sfortunate per altri 2 siciliani che hanno sognato di giocare in prima squadra. Il nisseno di San Cataldo, Lirio Torregrossa, attuale allenatore del Gela, e Antonino Di Maggio di Capaci. Vecchie conoscenze “siciliane” sono i due allenatori, Giampiero Ventura che allenò il Giarre nel ’92-93 e il Messina nel 2005-06 e il suo secondo Salvatore Sullo, detto “Sasà” idolo indiscusso dei tifosi della squadra dello Stretto. Sei anni in maglia giallorossa con 138 presenze e 26 gol. Il Torino si presenta con una rosa di 27 elementi fra cui 15 stranieri, 7 sudamericani e 8 europei e 12 italiani.

Torino e Palermo tornano ad affrontarsi dopo oltre un anno e mezzo. L’ultima sfida tra le due squadre è, infatti, marzo 2013, stagione in cui il Toro appena tornato in Serie A ottenne una salvezza meritata, a sette punti dalla zona retrocessione occupata proprio dal Palermo, allenato, allora da Giampiero Gasperini (e da Sannino, nelle ultime partite), che chiuse al terz’ultimo posto e fu costretto a scendere nella categoria cadetta.

IL RICORDO DELLA PARTITA. Il match andato in scena all’Olimpico o Filadelfia – come usano chiamarlo i nostalgici – non ha offerto uno spettacolo esaltante, ma certamente la sfortuna e la bravura di Stefano Sorrentino hanno influito sull’esito. Il risultato finale è rimasto inchiodato sullo 0-0, confermando la tendenza negativa dei granata nelle gare disputate alle 12.30. Comunque sia, il Toro in quella partita schierava in attacco il duo Bianchi-Barreto – non quello del Palermo, ma il brasiliano Paulo Vito Barreto De Sousa con le fasce occupate da Cerci e Vives (poi Santana) a formare il 4-2-4 un classico di GiampieroVentura. Di fronte a poco più di 14mila spettatori, lo spettacolo offerto fu discreto e i granata ebbero più volte l’occasione di centrare il vantaggio, con un palo clamoroso di Bianchi, un tap-in mancato di D’Ambrosio e una parata straordinaria di Sorrentino nel finale: da solo di fronte a tre giocatori granata che non sono stati capaci di sfruttare la situazione favorevole.

Con lo stesso punteggio, in quella stagione, si era conclusa anche la gara d’andata al Barbera. Il Toro non batte il Palermo da tre partite (nel frattempo le due squadre non si sono mai incontrate). Il campionato si concluse per il Toro con 39 punti finali che significarono salvezza, conquistata matematicamente grazie ad un 1-1 sul campo del Chievo. Per i rosanero fu invece una stagione decisamente travagliata con tre tecnici (Sannino, Gasperini e Malesani) che furono a turno esonerati e richiamati da Zamparini, per un totale di cinque guide diverse in stagione. Immediata conseguenza di questa confusione societaria, fu la retrocessione rimediata alla penultima giornata, dopo una sconfitta contro la Fiorentina.

La sfida di sabato sera sarà sicuramente molto diversa, con i rosanero cinque punti 17, grazie a 4 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte e sopra i granata di 5 punti. Il Torino è a quota 12, frutto di 3 vittorie, 3 pareggi e 7 sconfitte. Insomma, una gara tutta da vivere come un “febbre” del sabato sera”.

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