Alcamo – Ieri pomeriggio la tragica scoperta del suicidio di Massimo Melodia nel suo garage di casa. A trovarlo impiccato è stata la moglie che ha chiesto l’aiuto dei vicini e chiamato le forze dell’ordine che non hanno potuto che constatarne il decesso.
Anche in questo caso la motivazione del gesto sembra essere la perdita del lavoro. Melodia lavorava presso l’ente di formazione Fondazione CAS di Bagheria ed era in cassa integrazione guadagni in deroga da oltre un anno.
Uomo stimato nella città e impegnato politicamente era, infatti, il leader di un movimento cittadino di centrosinistra, Nuova Presenza.
Melodia era un uomo di 60 anni, un’età insufficiente a far maturare i requisiti per la collocazione in quiescenza e, inoltre, senza possibilità di ricollocazione ed era, quindi, tormentato dall’idea di non avere la sicurezza di uno stipendio e di non poter reggere la sua famiglia.
Ma esistono altri Aldo Melodia, perché sono tante le persone nelle sue stesse condizioni che in questi giorni, ore, minuti, potrebbero togliersi la vita e venire alla ribalta delle cronache.
Due sono i fattori fondamentali che stanno facendo aumentare esponenzialmente il numero dei suicidi: crisi economica e falsa comunicazione della situazione reale.
C’è, infatti, una evidente contraddizione tra crisi economica reale e comunicazione di un benessere economico non aderente alla realtà. Questo messaggio sbagliato non fa che acuire nelle persone che non possono sostenerlo e che sono la grande maggioranza degli italiani, un senso di malessere che può facilmente condurre a gesti inconsulti e disperati verso la propria persona o verso gli altri che li circondano.
I media fanno vedere come essenziali beni e servizi che essenziali non sono, è necessario che tutta la comunicazione si indirizzi verso messaggi di una vita più semplice, fatta di piccole cose e di grandi valori.
Quindi, se da un lato c’è la mancanza o perdita di lavoro dall’altra c’è anche la poca sensibilità dei mass media nel diffondere messaggi che fanno stare male anche chi uno stipendio lo possiede, ma non può permettersi il tenore di vita che i media fanno vedere come uno standard che tutti possono essere in grado di seguire.
Con questo non si vuole togliere la responsabilità alla Politica e alle Istituzioni su lentezza di interventi e provvedimenti per il mondo del lavoro, ma contemporaneamente si dovrebbe istituire una campagna di informazione che tenga sempre presente che la situazione economica attuale è cambiata, non ci troviamo nel benessere economico al quale tutti possono accedere.
Riflessioni sensate e condivisibili.