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Anno XII - Num. 56 - 03 settembre 2024

Anno III - Num. 16 - 29 marzo 2015 Sport

La storia della Osella Stenger BMW e le sue vittorie con grandi piloti siciliani: Totò Riolo e Ciro Barbaccia

Intervista al pilota Ciro Barbaccia

di Rosario Lo Cicero
         

storia osella URL IMMAGINE SOCIALVi raccontiamo una storia singolare, quella che riguarda una vettura da competizione approdata in Sicilia.

Correva l’anno 1984 ed il pilota Herbert Stenger, nato nel 1948 in Germania, nel Lower Franconia Sommerkahl e poi trasferitosi in Baviera, soprannominato dagli sportivi esperti di cronoscalate “il leone della montagna”, aveva iniziato nel 1983 con una Ford Capri, dotata di un motore turbo preparato dalla Zakspeed ma, nel 1984, si acquistò in Italia, dal pilota Mendogni, una Osella PA 7/9 spinta da un motore BMW preparato da Randlinger. Dopo le buone prestazioni ottenute in quell’anno, nel 1985, Stenger ottiene la sua prima vittoria nella salita del Prades, poi si avventura in una serie di migliorie della Osella, modifica il suo musetto trasformandolo a “cucchiaio” e fa degli interventi sulle paratie laterali. Herbert, visti i miglioramenti apportati alla vettura, decide di cambiarle nome, si inventa costruttore, dandole così il suo cognome e…apriti cielo, arrivano le probabilmente legittime proteste del costruttore di Verolengo, Vincenzo “Enzo” Osella, il quale minaccia più volte, di citare il tedesco in giudizio, ma lui, imperterrito, va per la sua strada e continua a dare filo da torcere a tutti, anche se, quelli sono gli anni del “toscanaccio” Mauro Nesti, il quale non gli lascia molto spazio per cogliere le vittorie sperate.

Stender, negli anni, apporta diverse modifiche al motore montando addirittura, nel 1990, un motore da 2500cc, capace di erogare ben 390cv, tanto che, qualcuno che l’ha vista in gara, sostiene che in accelerazione, il telaio si alzasse dietro, di quasi 5 cm.

“Il leone della montagna” lotta strenuamente con lo spagnolo Villarino, per aggiudicarsi il titolo di Campione Europeo della Montagna, vince a Trier ed ottiene il 3° posto alla Cesena – Sestriere ma, deve arrendersi, con la sua Stenger bianco/celeste, tappezzata di sponsor, alla Lola color viola dello spagnolo. La lunga vita della Stenger BMW, prosegue sino al 1998, anno in cui, il “leone”, alla prima gara dell’Europeo svoltasi al Rechberg, mette tutti in fila, da Pasquale Irlando a Rudiger Faustmann, da Fausto Bormolini a Renzo Napione. Nel 2001, sembra impossibile, ma il prototipo continua a vivere: per Stenger due strepitose prestazioni in Austria, visto che in gara c’erano già le F.3000: al Muhlbach vince ed a St. Agatha ottiene il secondo posto. Herbert ha continuato imperterrito a gareggiare sino al 2006, rimpinguando il suo palmares sportivo, già colmo di vittorie e di titoli di Campione di Germania. Ci lascia il 21 aprile 2014, dopo una breve malattia, alla quale deve arrendersi. Con la morte di Stenger, sparisce anche la sua “creatura”, ma questa, alla fine del 2013, riappare in Italia, per poi finire in Sicilia.

E’ proprio l’attuale proprietario e pilota, il marinese Ciro Barbaccia, più volte Campione Siciliano della Montagna e Campione assoluto Slalom, a raccontarci di lei: alla fine del 2013, ricevo una telefonata di un amico milanese, il quale mi racconta di una sport dipinta di bianco/celeste, acquistata da un suo conoscente, nell’ambito di un’asta fallimentare. Non diedi – ci racconta Barbaccia – molto peso a questa segnalazione, anche perché era imprecisa e molto vaga, ma, un bel giorno, trovandomi in viaggio, decisi di andar a vedere di cosa si trattasse. Vista l’auto e verificati i documenti, osservata la targhetta del costruttore – continua il bravo Driver siciliano – non ebbi più dubbi e, senza far capire nulla al venditore, feci la mia offerta e lasciai un sostanzioso acconto, come caparra. Ciro ci racconta ancora – mostrai le foto, il passaporto tecnico ed i documenti di origine dell’auto, al mio amico Totò Riolo, plurivincitore della Targa Florio Rally e di tantissime cronoscalate italiane, il quale strabuzzò gli occhi, poiché non credeva ad un simile fortunato ritrovamento. Ma, con un pizzico di stizza, condito da un lieto fine, Barbaccia continua nel suo racconto pur avendo dato la caparra, il mio interlocutore, avendo finalmente compreso che si trattava di una vettura di un certo valore storico-sportivo, tentò di rimangiarsi la parola ma, un contratto firmato è sempre un contratto ed una caparra data ha sempre la sua validità e così, senza perder tempo, anzi, anticipando le date fissate, consegnai il saldo ed andai subito a ritirare la Stenger BMW.

Nel 2014 la vettura ha nuovamente iniziato la sua seconda o forse terza, se non addirittura quarta, giovinezza sportiva ed ha nuovamente ricominciato a calcare i percorsi di montagna, nelle mani del bravo Totò Riolo.

Nel 2015 appena iniziato, lo stesso Ciro Barbaccia, campione di mille battaglie, l’ha condotta alla vittoria nella 57^ edizione del Monte Erice ed alla 61^ Coppa Nissena.

Non ci resta quindi che godercela da vicino ed osservarla attaccare con grinta i tornanti siciliani e di tutta Italia, nel ricordo indelebile del tedesco Herbert Stenger, il “leone della Montagna”.

foto di Claudia Scavone  
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