Palermo, 12 giugno 2014. La splendida cornice del Palazzo S. Elia ha ospitato il convegno “Il piano Export Sud e la Cooperazione Euro-Mediterranea”. Un evento all’insegna della promozione e della internazionalizzazione delle imprese delle Regioni dell’Obiettivo Convergenza, (vale a dire alle regioni che hanno un PIL inferiore a quello della media comunitaria) Sicilia, Calabria, Campania e Puglia. Il Convegno, organizzato dall’ICE (Istituto per il Commercio Estero), agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, dopo il varo, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico del Piano Export Sud, ha visto la partecipazione dei Paesi dell’area Mediterranea, selezionati per la crescita dei loro scambi commerciali e che presentano un buon potenziale di opportunità per le imprese italiane. In particolare, la Giordania e i Territori Palestinesi, il Marocco, la Tunisia e la Turchia, con i quali si è fatto il Focus nel pomeriggio, attraverso i Tavoli Paese paralleli, presieduti dai Direttori degli Uffici ICE competenti dei Paesi menzionati. I settori sui quali si è posta l’attenzione sono stati :ricerca e innovazione, agricoltura biologica, agroindutria, sicurezza alimentare, energie rinnovabili, risorse ittiche, idriche e ambientali, farmaceutica e logistica.
La parola d’ordine del Convegno è stata opportunità. Opportunità che sono state illustrate alle imprese presenti, circa gli strumenti di finanziamento per la cooperazione euro-mediterranea previsti dall’UE; opportunità di collaborazione commerciale ed industriale con i Paesi Focus.
Diversi i componenti delle DG della Commissione Europea che si sono succeduti durante il Convegno che, con slide tematiche, hanno illustrato gli aspetti salienti della programmazione 2014/2020 e le sue declinazioni nei settori di interesse, nonché le Istituzioni europee di finanziamento, quali la BEI (Banca Europea degli Investimenti).
I lavori, moderati da Francesco Pensabene, sono stati aperti dal Direttore Generale dell’Agenzia ICE, Roberto Luongo, il quale ha voluto fare emergere l’azione promozionale di internazionalizzazione condotta dall’ICE, volta al rilancio del modello di specializzazione delle imprese meridionali italiane nei confronti dei Paesi dell’Area Mediterranea, e la prospettiva per il 2015 di un’inversione di rotta che vedrà una crescita della domanda internazionale di manufatti, proveniente dal Nord Africa e dal Medio Oriente (Mena).
Tra i vari relatori pervenuti, diversi assessori regionali che hanno esposto i loro programmi di sviluppo per le rispettive regioni. Così, per la Calabria, Luigi Fedele, Assessore ai Trasporti, con delega ai programmi speciali U., ha voluto parlare di due programmi triennali, rispettivamente di ZES (Zone Economiche Speciali) definito di concerto con l’Autorità portuale di Gioia Tauro, per la realizzazione di collegamenti tra i principali snodi di trasporto calabro e le ZES del bacino del Mediterraneo; e del programma di formazione Export-Lab – Calabria, rivolta al rilancio delle piccole e medie imprese calabre nel mercato dell’internazionalizzazione.
E’ seguito Fulvio Martusciello, Assessore alle attività produttive della Regione Campania, che ha presentato una proposta per la sua regione, di volere azzerare l’IRAP per le imprese di nuova nascita e di quelle operanti nell’artigianato. Inoltre, ha informato la platea dei partecipanti di finanziamenti effettuati in favore delle imprese che hanno voluto investire in comunicazione, riconoscendo loro dei voucher, forti della consapevolezza della necessità di fare rete e lavorare insieme.
E’stata la volta della Regione Puglia, il cui assessore allo sviluppo economico, Loredana Capone, oltre a fornire interessanti cifre di export rispetto alla media delle altre regioni del sud Italia, raggiungendo un + 18, 1%, ha espresso apprezzamento per l’iniziativa Expo–Sud, quale 1° esperimento delle regioni del Sud operanti sinergicamente ed accompagnate dall’ICE. In particolare, ha detto la Capone: gli effetti di tale sinergia saranno misurabili attraverso: 1. la selezione delle fiere; l’accompagnamento nei mercati stranieri, come la Turchia ed altri Paesi orientali; 3. la collaborazione nella formazione alle imprese. Infine, Capone ha evidenziato che “le risorse comunitarie potranno essere utilizzate al 100% se si ha la capacità di lavorare insieme e di dialogare, se si istituiscono degli uffici di progettazione nei Comuni, se si pratica la trasparenza, bandendo la clientela, rendicontando tutto, senza clientela ed agendo mediante bandi pubblici.
Per la Sicilia, il Governatore Rosario Crocetta, dopo avere decantato la Sicilia, come terra dell’accoglienza per le innate caratteristiche dei siciliani, ha voluto tuttavia, far emergere le criticità e difficoltà insostenibili a cui è esposta l’isola, per via del continuo flusso migratorio che ha generato lo stato di emergenza a fronte della sordità dei Paesi dell’UE, nel senso della necessità di responsabilizzarsi in ordine ai provvedimenti da adottare in chiave comunitaria. Accade infatti, secondo le informazioni fornite dal Presidente Crocetta che basti un’ordinanza del Giudice per disporre che un paesino della Sicilia debba accogliere i migranti, a volte minori non accompagnati, e le difficoltà a cui si espone quella località per i costi economici che lo stesso deve sostenere, mandandolo in default e ciò è ingiusto. Crocetta ha evidenziato la tendenza dell’UE eurocentrica, con un’apertura verso Est, aggregando un asse che considera più gli interessi della Germania, che dell’Europa. Continuando, il Presidente ha ribadito che l’Europa ha messo in atto politiche di sviluppo insostenibile che favoriscono le nazioni con grandi risorse di euro, danneggiando quelle con poca liquidità. A proposito dell’accordo EU-Marocco, inoltre, il Presidente ha dimostrato perplessità su tale accordo di esportazione e ha voluto ricordare di essere stato l’unico, insieme a Sergio Cofferati che, in sede euro-parlamentare ha votato contro tale accordo, nonostante lui si definisca un arabista ed abbia compiuto diverse missioni in tali Paesi. Dopo queste note il Governatore Crocetta ha voluto parlare della sua proposta volta a favorire gli imprenditori siciliani che vogliono investire nei Paesi del bacino del Mediterraneo: in particolare, la sua proposta consiste nella istituzione di “Un Fondo di Garanzia per l’assicurazione contro il rischio Paese. La Sicilia vuole essere in prima fila con i Paesi euro-mediterranei nella loro lotta per la democratizzazione, tuttavia è giusto assicurare le tasche dei nostri imprenditori che vogliono investire in Paesi che, per ragioni geo-politiche sono più esposti a rischi, come è il caso dei Paesini cui c’è l’influenza di Al Quaeda, ha concluso Crocetta.
La seconda sessione della mattinata ha visto gli interventi di esponenti delle varie Direzioni Generali della Commissione Europea: Roberto Ridolfi, Direttore Crescita e Sviluppo Sostenibile – Commissione Europea, Alessandra Pace, Financial Officer, DG impresa e Industria, Commissione europea Riccardo Rolfini, Co-Finacing Officer, (FEMIP), BEI – Banca Europea per gli Investimenti, Luigi Dante, Rappresentante Esecutivo in Italia della BERS (Banaca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo) e Rapti Goonesekere, Regional Principal Economist, IFC (Gruppo Banca Mondiale).
E’ seguito l’intervento di Giampaolo Cantini, Direttore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, il quale ha sottolineato che, oltre ai tradizionali strumenti a sostegno delle PMI, quali le linee di credito, sono state introdotte modifiche alla normativa vigente per concedere crediti agevolati per le joint ventures nei Paesi in via di sviluppo.
Sandro Gozi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega agli affari europei, continuando la rassegna degli interventi, ha evidenziato che – l’auspicio che il Piano Expo-sud traduca in azione ciò che si vuole per il semestre europeo a guida italiana, che l’Italia abbia chiari i propri interessi, e che prepari bene i propri programmi, e che impari a negoziare meglio in sede europea (di seguito l’intervista).
Ha concluso i lavori a fine giornata, Maria Cristina Stimolo, Dirigente Regionale del d Dipartimento Affari extraregionali della regione Siciliana.
TrinacriaNews.eu in occasione dell’evento ha realizzato le seguenti Interviste:
Ahmed Sabri – Console Generale del Regno del Marocco
D. Con questo incontro importante, ritiene che ci siano i presupposti per un favorevole scambio e l’internazionalizzazione dei due mercati del Sud dell’Italia e del Marocco?
R. Senz’altro. Con questo incontro, proviamo a fare di più per l’export del Sud-Italia.
D. Anche nonostante la forte pressione fiscale a cui sono esposte le imprese italiane, c’è l’attrazione di investimenti, in Italia?
R. La nostra priorità è quella di avere un commercio e degli scambi equi. Lo scambio vincitore-vincitore.
D. In che senso vincitore-vincitore?
Ognuno deve guadagnare, sia quelli che esportano, sia quelli che importano. Deve essere uno scambio alla pari, che non comporta la delocalizzazione. Deve essere uno scambio tra prodotti marocchini e italiani, anche se c’è un investimento in Marocco. Il Marocco diventerà una piattaforma per l’esportazione verso l’Africa, verso il mondo Arabo. Le regioni del Sud d’Italia soffrono di questo tipo di commercio, di questo tipo di investimento. Sono degli investimenti redditizi che rafforzeranno queste imprese. La loro presenza in Italia sarà più forte, pagheranno più tasse. Questo è il vero senso della Cooperazione italiana: da parte nostra, come Regno del Marocco, per il Sud dell’Italia, vedranno il migliore alleato che possa esistere tra l’Europa e il nord dell’Africa
Sandro Gozi. – Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
D. Lei ha parlato di riforme strutturali a cui vuole sottoporre il nostro Paese, tuttavia noi ci troviamo nella punta estrema dell’Italia, segnata profondamente dalle manovre fiscali in cui le imprese arrancano, con un tasso di mortalità delle stesse altissimo e di suicidi. Lei cosa farebbe da Governatore in Sicilia, dato il desiderio di riscatto della terra di Sicilia le profonde criticità che la contraddistinguono?
R. Le criticità derivano da molto tempo fa. Spero che, nel nuovo periodo finanziario, la Sicilia sfrutti in pieno tutte le opportunità che vengono dai Fondi per lo Sviluppo Regionale e gli altri Fondi europei che ormai, sono il grande vettore per lo sviluppo economico dell’Italia e della Sicilia. Dobbiamo lavorare assieme, noi da Roma e da Palermo, molto di più, partendo proprio dal tema di cui abbiamo discusso stamattina, su come sfruttare le grandi opportunità che abbiamo nel Mediterraneo, mettendo a servizio i Fondi europei al servizio di questa priorità del Mediterraneo che richiede certamente, più Europa, non solo nelle nuove politiche euro-mediterranee, di sviluppo e di commercio, ma anche e soprattutto, il problema dell’immigrazione che ci colpisce non solo, dal punto di vista dei valori fondamentali, ma perché mette in ginocchio tanti Comuni siciliani e mette in ginocchio anche la capacità di accoglienza della Sicilia. Il dato è chiaro, qui abbiamo assolutamente bisogno di una vera e propria politica comune europea in materia di immigrazione. Il Mediterraneo è una frontiera di tutta Europa, né solo della Sicilia, né solo dell’Italia. Oggi però, e lo voglio dire, siamo di nuovo isolati, perché c’è molta miopia e molto egoismo da parte degli altri partner europei.
D. Questo è un aspetto che mi ha colpito perché, molto spesso ci si preoccupa di fare dei Summit tra Paesi dell’UE per imporre degli embarghi, come per esempio nei confronti della Russia, dopo l’annessione della Crimea, tuttavia alla Corte Europea di Giustizia non si sottopongono queste condotte scevre dalle previsioni contenute nei Trattati sottoscritti dai vari Paesi. Perché non chiedere delle sanzioni per tali Paesi?
R. La Corte purtroppo non può condannare l’inerzia politica. Noi soffriamo soprattutto di inerzia politica, ma non è purtroppo una condotta sanzionabile nelle sedi giudiziarie, ma va affrontata nelle sedi politiche europee, in cui noi stiamo lavorando, scontrandoci ancora con un atteggiamento di chiusura di vari Governi. La Commissione Europea, di recente, ha fatto una serie di proposte per quanto riguarda il ruolo di Frontex nel Mediterraneo, per quanto riguarda le politiche di controllo di gestione dei flussi nel Mediterraneo, il principio di mutuo riconoscimento del diritto di asilo e la possibilità di avere maggiore solidarietà per quanto riguarda questo fenomeno. Non possiamo dire che da ultimo non abbia fatto le proposte, però, ancora a livello di consiglio dei Governi, dei Ministri, continuiamo a scontrarci con una logica “ognuno pensa per sé”! E se ognuno pensa per sé noi rinneghiamo l’Europa. Il problema oggi non è tanto l’Europa, ma “il rinnegare l’Europa”.
D. Ma assistiamo ad una crescita di euro-scetticismo, non trova?
R. C’è una crescita di euro-scetticismo non perché l’idea dell’’Europa è sbagliata, perché la maggioranza degli europei ha votato a favore dell’Europa. C’è euro-scetticismo perché i cittadini non trovano l’Europa dove dovrebbe esserci. Il caso del flusso migratorio è un caso chiaro. Ci vuole la volontà politica. E’ tutto scritto nei Trattati. Non abbiamo bisogno di rifare tutto. Abbiamo bisogno di essere coerenti, di applicare quello che c’è scritto.
D. A proposito degli 80 euro che sono stati messi in busta paga a coloro i quali non superano una soglia di stipendio. Perché si è voluto dare a chi già aveva, non promuovendo una maggiore perequazione sociale, spalmando in maniera più adeguata, in favore di disoccupati e pensionati con reddito basso?
R. E’ una manovra di giustizia sociale.
D. Ma alcuni l’hanno vista come una manovra elettorale. Che ci dice a proposito?
R. Si sbagliano. E’ una manovra di giustizia sociale. Rispondiamo per la prima volta con una povertà crescente. Penso che da nessun accordo sindacale i lavoratori abbiamo mai avuto un aumento di 80 euro al mese. Quindi, abbiamo fatto molto meglio e molto di più di tante battaglie che sono state fatte. Il Ministro Poletti e il ministro Padoan sono impegnati anche ad allargare questa platea, lo hanno già detto. Ci stanno lavorando. Crediamo che una prima risposta così positiva ed una buona notizia così importante per milioni di lavoratori debba essere seguita in maniera positiva rispetto a quello che c’è da fare. Non è che possiamo dire “bene ma non basta”, ma dobbiamo dire: “bene e continuate”.
D. E la disoccupazione come la si combatte?
Si combatte a livello strutturale, facendo finalmente ripartire la crescita in Italia e in Europa, altrimenti dovremmo solamente proseguire su iniziative come la “garanzia giovani”, le iniziative come la revisione che stiamo facendo del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali, ma che saranno sempre risposte monche se non facciamo ripartire la macchina dell’economia ed è questo l’obiettivo di tutte le riforme strutturali da attuare in Italia, nell’arco del semestre europeo a guida italiana.