Palermo, 2 apr. 2014. “Sono pronto al confronto a 360° per la conferma e il
rilancio del patto originario, di quel patto che era stato siglato da Pd, Udc e
Megafono che ha consentito l’elezione del presidente. Quel patto per me è il
caposaldo dell’accordo che abbiamo sottoscritto col popolo siciliano e che non
può essere messo in discussione per nessun motivo e per nessun’altra ragione di
opportunità. Sono coerente e leale, non tradirò mai quel patto nè penso che lo
possa fare alcun altro. Sono convinto, come il Segretario, che dobbiamo partire
necessariamente da lì e che le questioni di assetto del governo e
l’assicurazione di una maggioranza in aula non possono che partire da questa
considerazione, anche a rischio di essere minoranza in Assemblea. All’indomani
del mio insediamento in parlamento, ho sostenuto proprio questa tesi, il
governo è composto dalle forze che hanno siglato il patto. Ci rivolgiamo a
tutte le forze politiche parlamentari per verificare una possibile intesa per
le grandi riforme, lo sviluppo, l’occupazione, la lotta alla mafia, la
semplificazione amministrativa, la riqualificazione della spesa. Non ho posto
veti a nessuno e non mi sono mai introdotto nelle dinamiche interne di nessun
partito, neppure del mio. In questi mesi ho fatto solo il presidente della
Regione. Qualsiasi ipotesi, dunque, di allargamento della maggioranza della
composizione del governo non può che partire dalla condivisione delle idee e
dei valori per cui ci siamo messi insieme e di tutto ciò che abbiamo promesso
ai siciliani. Lealtà dunque fino in fondo. Nei prossimi giorni, sulla base
della condivisione delle forze politiche, a partire dal mio partito, convocherò
un incontro che possa determinare un’atmosfera di serenità, che consenta
l’accelerazione di un grande progetto di innovazione che oggi è persino di
salvezza per la Sicilia, in una fase storica nella quale viene messa persino in
discussione l’esistenza della medesima. Non sono uomo di tradimenti, la mia
storia parla chiaro, ho militato sempre a sinistra e forse sono stato tra i
pochi sindaci che ha amministrato in Sicilia mantenendo per tutto il periodo
del mandato un’amministrazione, quella di Gela, esclusivamente composta dalle
forze che hanno contribuito alla mia elezione anche quando nel corso del primo
mandato, la mia maggioranza era composta 12 consiglieri contro i 18 delle
opposizioni. Eppure ho governato con fermezza sulle questioni della legalità e
con il confronto aperto sul piano delle idee. Questi sono i miei principi e con
questi principi mi sono presentato ai cittadini. Sono contento dunque, che le
forze politiche rilancino il tema del patto originario”.