Un grande momento di Chiesa è stato vissuto nel corso dell’assemblea pastorale diocesana convocata dall’Arcivescovo, mons. Corrado Lorefice, per riflettere su temi del Concilio Vaticano II ed in particolare sul “Messaggio di Papa Giovanni XXIII oggi”.
Sono state giornate intense e molto partecipate da parte della Chiesa di Palermo che ha risposto molto bene all’invito del suo Presule. I lavori dell’assemblea sono state diffusi in diretta streaming, con picchi di oltre 9.000 contatti.
“L’idea di dar vita a questo evento, di realizzare questa Assemblea della Chiesa di Palermo, gioiosamente aperta alle altre Chiese – ha detto l’Arcivescovo, nel suo discorso di apertura -, è nata da una intuizione e come da un sogno. Un sogno che mette accanto due Vescovi di Roma capaci di segnare nel profondo la nostra vita, la vita della Chiesa cattolica e delle Chiese cristiane. Pur così diversi, Giovanni e Francesco hanno infatti qualcosa di profondo in comune: la loro umanità schietta e coinvolgente, la loro apertura accogliente ad ogni incontro. Hanno in comune una lingua non artefatta, che sa raggiungere l’altro e sa abbracciarlo, la lingua del cuore”. Povertà, giovani, unità dei Cristiani, immigrati, fraternità e pace tra le tematiche affrontate durante le due giornate che hanno avuto come “fil rouge” il non avere paura di amare.
L’assemblea Pastorale, è stata un momento di grande condivisone, che ha visto la partecipazione di tante personalità del mondo della Teologia e non solo. E’ stato un susseguirsi di testimonianze comprese quelle di persone appartenenti al mondo dell’arte.
Interessante la relazione del Cardinale Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento, il quale ha richiamato l’importanza e la necessità di una Chiesa che preferisce fare scelte per i poveri. “Gesù è per i poveri e lo stesso deve fare la Chiesa. Non possiamo spezzare il pane e restare spettatori di fronte ai poveri. Dobbiamo dare voce alle loro richieste ed accoglierli facendo posto nel nostro cuore. Essi sono un passaggio obbligato, un sacramento scomodo di Cristo”.
Coinvolgente la testimonianza della fondatrice di “Nuovi orizzonti” Chiara Amirante che ha riscaldato il cuore dei presenti con il suo carisma e il suo amore verso i tanti giovani che incontra ogni giorno per le strade di Roma. Il direttore dell’Istituto di Scienze Religiose della Facoltà teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista, don Vito Impellizzeri, ha ricordato che i poveri sono semi di resurrezione, perché sono l’anticipo del giudizio di Dio su di noi e che la sfida è una Chiesa mite, in ascolto degli ultimi, di quelli che vivono nella nostra città ai margini dei mercati e che divengono “liturgia della vita”.
Non poteva mancare la testimonianza di Biagio Conte, fondatore della Missione Speranza e carità il quale ha fatto della povertà la sua compagna di vita, facendosi ultimo tra gli ultimi e diffondendo il messaggio di pace anche in Europa. “I poveri sono parte di questa società – ha detto Biagio Conte – e noi dobbiamo essere aperti con tutti, altrimenti non possiamo essere veri cristiani. Dobbiamo essere uniti coi malati, coi carcerati, con gli immigrati. È Dio che muove i popoli. Non giudichiamo, non chiudiamo la porta, non creiamo muri”.
Domenica mattina i lavori dell’assemblea si sono spostati nella chiesa del Santissimo Salvatore dove sono intervenuti il teologo Roberto Repole, della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Torino e Francesco Michele Stabile, storico della Chiesa il quale ha ripercorso gli anni del ministero pastorale del cardinale Salvatore Pappalardo a Palermo. L’assemblea Pastorale si è conclusa in Cattedrale con il focus sulla pace e l’importanza del dialogo, con il vescovo di Piazza Armerina, mons. Rosario Gisana, Massimo Toschi, già assessore della regione Toscana alla cooperazione internazionale, al perdono e alla riconciliazione dei popoli e Vincenzo Ceruso presidente delle Aggregazioni Laicali dell’Arcidiocesi di Palermo. Il gran finale con Salvo Ficarra e Valentino Picone che hanno concluso i lavori in una Cattedrale traboccante di persone che avevano partecipato ai lavori dell’assemblea e alla celebrazione Eucaristica. I due artisti hanno dialogato con il direttore dell’Ufficio pastorale, don Carmelo Torcivia ed hanno raccontano come è nata l’idea del famosissimo sketch sullo “Zio Pino” che amava tutti, anche i suoi assassini, andato in scena al Festival di Sanremo 2007 e che riscuote sempre un grande successo. “Aiutiamo chi ci guarda a regalare un sorriso agli altri – hanno detto i due comici – e don Pino Puglisi lo ricordiamo spesso”. Ha concluso mons. Lorefice il quale dopo avere ringraziato i due artisti, capaci di entusiasmare i presenti, ha detto che i giorni dell’assemblea sono stati belli e vibranti”.