Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XII - Num. 56 - 03 settembre 2024

Anno I - Num. 04 - 05 dicembre 2012 Politica e società

Sesta edizione de “ La Sicilia abbraccia il Giappone ” . A TrinacriaNews il ministro giapponese Yuzo Ota

(Ascolta le audio interviste di Avv. Giuseppe Cannizzo, presidente dell'Associazione, ministro giapponese Yuzo Ota e prof.ssa Ardizzone)

di Romina Ferrante
         

Palermo – Affascinante, misteriosa, ricca di storia, la cultura del Sol Levante ha da sempre attratto i popoli occidentali. La filosofia zen, i manga, le arti marziali sono, forse, gli esempi più noti della sua tradizione millenaria. Per tutti quelli che amano il Giappone, il 23, 24 e 25 novembre, l’Orto Botanico di Palermo ha offerto un’imperdibile occasione, aprendo le sue porte alla sesta edizione de “La Sicilia abbraccia il Giappone”, la kermesse organizzata dall’Associazione culturale Sicilia-Giappone, che ha regalato al pubblico tre giornate ricche di spiritualità e divertimento.

La manifestazione ha preso il via venerdì 23 novembre con la presentazione dell’evento, durante  la quale si sono avvicendate sul palco l’avvocato Giuseppe Cannizzo, presidente dell’associazione organizzatrice, il drammaturgo Aurelio Pes, l’Assessore alla Vivibilità Giuseppe Barbera, l’artista Gabriele Morello, la professoressa Patrizia Ardizzone dell’Università degli Studi di Palermo, il preside della Facoltà di Scienze Politiche Antonello Miranda, il consigliere comunale Luigi Sanlorenzo e il ministro dell’ambasciata nipponica a Roma  Yuzo Ota.

Profumi intensi, colori accattivanti, musiche seducenti. Tre giornate per appassionarsi e imparare ad amare una cultura affascinante, con esposizioni, spettacoli, giochi e la presenza di artisti e maestri, provenienti da tutto il Giappone, che hanno presentato al pubblico le loro arti e tradizioni:

SADO– curato dalla maestra Hiroko Nagatsuka, l’antica cerimonia del the simile a un rito religioso  in cui ogni gesto, apparentemente semplice, è, in realtà, studiato in ogni dettaglio.

KIKOH– a cura del maestro Toshihiro Isobe, che ha mostrato alcune delle tecniche per curare patologie ed eliminare inestetismi, attraverso massaggi, che irradiano energia positiva attraverso il corpo.

KIMONO  KITSUKE– la particolare cerimonia di vestizione del kimono, l’indumento tradizionale giapponese, con l’esperta Kesami Shuto.

BUDO IAIJUTSU– l’arte dell’estrazione della spada con i maestri Masaaki Nagatsuka, Kumiko Baba, Yuko Matsushima, Kohei Takase.

SHODO-l’arte della calligrafia delle maestre Mitsuko Oyabu e Akiko Matsuyoshi.

SHOGI-tradizionale gioco giapponese.

BON ODORI– la danza popolare ballata nel periodo estivo per celebrare gli spiriti degli antenati.

NIHONGO– lezioni di lingua giapponese a cura dell’Associazione Culturale Sicilia-Giappone.

UKIYO-E, la mostra di stampe di pittura giapponese, facenti parte della collezione del professor Gabriele Morello.

NYMPHAE, una serie di dipinti interattivi sul tema delle relazioni tra Sicilia e Giappone, presentati dall’artista Fabrice De Nola.

KARATE-DO e BOJUTSU con il maestro Ferraro Giovanni (quarto Dan di Karate e terzo Dan di Bojutsu) e l’assistente  Bellipanni Franco.

Tra i momenti più significativi dell’evento la partecipazione dell’Animanga Group con la proiezione di anime (con sigle cantate da band giapponesi), momenti dedicati al Cosplay (l’usanza giapponese di travestirsi, indossando un costume, che rappresenti il proprio personaggio preferito) e una conferenza sulla cultura classica nella tradizione dei manga e dell’animazione giapponese.

Sicilia Giappone locandina

Degni di nota anche la mostra Monte Fuji- Web Landscape Photography del pluripremiato fotografo palermitano Max Serradifalco e l’originale esposizione di Rosa Alessi “L’Alta moda prende una piega”, con i suoi abiti in stile Origami e poi, ancora, gli esperimenti culinari di Masako Kitawaga e Atsuko Tsuji e l’esposizione dei disegni degli studenti della scuola A. Manzoni di Palermo e Nagoya Shiritsu Idota Shogakko di Nagoya (Giappone). Da ricordare, infine, la toccante mostra “Commemorazione della pace”, con le stampe donate al Museo della Pace di Hiroshima, che raccontano il dramma di Hiroshima e Nagasaki, le ustioni, le rovine, i danni inflitti al corpo umano, ma anche il tentativo della popolazione locale di tornare alla normalità e avviarsi verso una pacifica esistenza, in un mondo privo di armi nucleari.

Tre giornate per creare un ponte tra due culture apparentemente lontane e avvolgere in un abbraccio simbolico i due paesi. “La speranza è quella che con questo tipo di manifestazioni gli italiani possano avvicinarsi maggiormente ai giapponesi e successivamente i giapponesi, in risposta, avvicinarsi agli italiani, così da poter diventare amiche, le due nazioni”- ha commentato il ministro giapponese Yuzo Ota e poi ha aggiunto: “Dopo il terremoto e il conseguente tsunami di Fukushima, i danni erano stati ingenti, ma mi sono stupito, come tutto il Giappone, che una grandissima fetta dei messaggi di cordoglio, delle sovvenzioni e aiuti umanitari venissero proprio dall’Italia e di questo il Giappone è molto grato. Questo non può essere che un segnale positivo di una vera amicizia tra Italia e Giappone”.

Presentazione Evento Sicilia GiapponeVanno in questa direzione alcune delle iniziative, che l’ateneo palermitano ha deciso di intraprendere, come la collaborazione tra il dipartimento di robotica dell’università di Palermo e l’università di Osaka e l’istituzione di un corso di lingua giapponese, che già annovera tra i suoi iscritti 70 studenti. Come ha raccontato la professoressa Patrizia Ardizzone:La cosa essenziale come università è quella di incrementare la conoscenza delle culture altre. Cultura che è sempre estremamente legata alla lingua (…) fra le altre cose l’Università di Palermo, già da alcuni anni,  sta spendendo le sue energie a livello di diffusione delle conoscenze linguistiche. Il nostro Rettore da gennaio ha riaperto il centro linguistico di Ateneo e lo sforzo è quello di fornire corsi di lingua gratuiti per gli studenti dell’università di Palermo non solo per le lingue europee, ma anche per le lingue orientali”(Ascolta l’audiointervista in alto).

L’Associazione culturale Sicilia-Giappone opera sul territorio palermitano dal 2002, per favorire l’incontro tra la cultura siciliana e la cultura orientale, attraverso corsi, manifestazioni e viaggi. “Ci sono molti valori simili tra la cultura siciliana e quella giapponese: il valore delle tradizioni, il senso dell’onore, l’amore e il gusto per il cibo, per la natura. Il nostro modo di vivere contemporaneo si è allontanato da certi valori e costumi, che la cultura e la società giapponese ha mantenuto”- ci ha spiegato l’avvocato Giuseppe Cannizzo, presidente dell’Associazione (Ascolta l’audiointervista in alto).

In effetti, secondo Cannizzo, l’antidoto contro la frenesia della nostra vita quotidiana sta proprio nella riscoperta dell’interiorità e i valori dell’uomo giapponese. “Dai giapponesi dovremmo imparare il silenzio, a cogliere le sfumature che esistono in ogni cosa, non fermarsi alle apparenze, dare significato e senso alle cose apparentemente più insignificanti, a un piccolo gesto, a un saluto, a un sorriso. Forse dovremmo imparare il senso del rispetto, rispetto verso gli altri, rispetto verso il mondo che ci circonda e che ci ospita”.

Una manifestazione come questa, può dunque servirci a ritrovare noi stessi, il contatto con il nostro io più profondo, la nostra cultura. Come ha detto ai microfoni di TrinacriaNews il ministro Yuzo Ota(Ascolta l’audiointervista in alto): “L’aspetto che trovo interessante della cultura italiana è proprio la passione per la cultura italiana. In Italia, i monumenti, tutto ciò che è considerato antico, viene valorizzato e viene mantenuto in vita. In Giappone, invece, gli edifici vecchi, parliamo, anche semplicemente, delle abitazioni, degli edifici pubblici, vengono demoliti dopo una ventina di anni, quindi è difficile trovare in Giappone qualcosa di originale e antico. Spesso sono solo ricostruzioni.

D’altro canto gli Italiani dovrebbero trarre ispirazione dai giapponesi. “Dovrebbero cercare di mantenere la cultura viva nelle proprie case, nelle loro persone, piuttosto che delegare i pochi artisti che ci sono. In Giappone, già dalla scuola fanno studi di cultura tradizionale giapponese, studiano strumenti musicali antichi. Esiste una scuola “Corsi di Origami”, esiste una scuola “Corsi di calligrafia”, cosa che in Italia non penso accada. Un giapponese a scuola può studiare gli strumenti tradizionali, il Koto, lo Shamisen (una specie di mandolino a tre corde). Qui chi è che studia il marranzano? Con questa riflessione il ministro Yuzo Ota si è congedato, lasciandoci la sensazione di essere un po’ più ricchi dentro e il desiderio di conoscere a fondo una cultura tanto diversa dalla nostra.

Una leggenda giapponese narra, che la pianta del ciliegio Sakura avesse i fiori bianchi. Un imperatore fece seppellire dei samurai caduti in battaglia ai piedi di questo albero e i petali si tinsero presto di rosa. I fiori di ciliegio, così fragili e delicati, ricordano la caducità della nostra esistenza, ma anche il sacrificio di questi eroi della patria, il coraggio, l’onore e l’orgoglio nazionali. In un periodo di forte crisi dell’identità nazionale è forse questa la più importante lezione che possiamo imparare dai nostri amici giapponesi, l’amore per la nostra patria e la nostra cultura.

Si ringrazia per le foto e la preziosa collaborazione Andrea Maniscalco

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