“I lavoratori di Riscossione Sicilia percepiscono lo stesso stipendio dei loro colleghi di Equitalia che operano nel resto del Paese; anche loro hanno il contratto di lavoro fermo al 2010, e solo 3 su 700 sono i dirigenti. Nessuno ha a disposizione auto blu, telefonini o pc o altri benefit.
Sono oggi per la precisione 698 ed erano 853 nel 2010 ( 155 risorse in meno). Peraltro nessuna assunzione è stata fatta da 15 anni, nessun turn over nessuno scambio genitori figli. La loro produttività, il riscosso, è assolutamente in linea con il riscosso di Equitalia nelle regioni del centro sud”.
Lo dichiara Gino Sammarco, segretario regionale della Uilca UIL Sicilia, a difesa della dignità e della professionalità dei lavoratori di Riscossione Sicilia che in questi giorni sono sotto attacco per misere beghe politiche che nulla hanno a che vedere con loro.
“Una partita che può portare conseguenze devastanti – continua Sammarco – tra chi vuole mantenere l’autonomia di Riscossione Sicilia e chi vuole portare la riscossione dei tributi sotto il controllo di Equitalia. Un po’ quello che avvenne qualche hanno fa quando la politica nazionale ed i poteri forti della finanza decretarono la fine della Cassa di Risparmio e del Banco di Sicilia, due banche storiche e fortemente radicate sul territorio. Mi piace ricordare che il ricorso ad avvocati esterni ed a consulenti è ovviamente materia di esclusiva competenza del Consiglio di Amministrazione.”
“Inoltre – conclude Sammarco – la Uilca UIL è disponibile sin da subito ad un’audizione presso la commissione legislativa dell’ ARS competente per materia, ed a un pubblico dibattito in tutte le sedi, per contribuire a spazzare via le bugie e a difendere 698 lavoratori e le loro famiglie per i quali il 2016 è iniziato peggio di come è finito il 2015.