Oggi a Palermo, dinanzi la sede della Presidenza della Regione in Piazza Indipendenza, hanno incrociato le braccia i lavoratori siciliani del Gruppo Tim. Uno sciopero su scala nazionale promosso da tutte le sigle sindacali del comparto Tlc (Ugl Tlc, Uilcom, Fistel Cisl e Cgil, che in Sicilia interessa circa 3000 lavoratori più gli operatori dell’indotto.
“Siamo contro il paventato scorporo della rete e lo spezzatino degli altri asset aziendali-dice Antonio Vitti, segretario regionale Ugl Sicilia gruppo Tim- il passaggio dall’attuale verticalizzazione alla gestione separata di rete e servizi, comporterebbe il rischio di non avere una connettività ed una rete efficiente per il paese e per tutti quei settori strategici interessati, quali banche, finanza, scuola, lavoro e comunicazioni tout court.
Chiediamo al governo nazionale-aggiunge Vitti-di sedersi ad un tavolo e trovare le soluzioni ideali per un piano industriale che implementi la digitalizzazione capillarmente su scala nazionale, creando la rete unica Tim Open fiber ,e che salvaguardi il perimetro occupazionale di tutta la filiera produttiva (40.000 famiglie coinvolte e 70.000 risorse nell’indotto).
Occorre inoltre pensare al settore come sviluppo -continua Vitti- quindi pensare ad un piano assunzionale ,ad un cambio generazionale e a promuovere le professionalità del comparto.
Sono tanti i punti su cui bisogna lavorare a livello di piano industriale –conclude Vitti– in primis l’efficientamento di tutta la rete, la salvaguardia dei posti di lavoro e l’unitarietà del gruppo per essere competitivi nel paese e nello scenario internazionale”.