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Anno XII - Num. 56 - 03 settembre 2024

Anno II - Num. 13 - 27 settembre 2014 Comunicati stampa

SCIOPERO GENERALE FIOM: A PALERMO IL 27 LA QUARTA MANIFESTAZIONE DEI METALMECCANICI CONTRO IL JOBS ACT E LA LEGGE DI STABILITA’ E PER CHIEDERE INVESTIMENTI. PARTECIPERA’ MAURIZIO LANDINI

di Redazione TrinacriaNews
         

Palermo, 21 nov- Dopo Milano  il 14, Napoli, oggi, e Cagliari martedi’ prossimo, anche a Palermo i metalmeccanici della Fiom Cgil scenderanno in piazza per lo sciopero generale della categoria. La manifestazione, che vedrà la partecipazione del leader, Maurizio Landini,  chiuderà le quattro giornate di mobilitazione  decise  a livello nazionale contro le politiche economiche e la riforma del mercato del lavoro del governo Renzi e “contro la riduzione dei diritti, dei salari e il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro”. Lo sciopero durerà 8 ore. Nel capoluogo siciliano è in programma un corteo che partirà alle 9.30 da piazza Croci. In piazza Verdi poi il comizio di Roberto Mastrosimone, segretario della Fiom Sicilia, Michele Pagliaro, segretario della Cgil regionale e del segretario nazionale Fiom Maurizio Landini. “E’ un’iniziativa contro il Jobs act e la legge di stabilità- dice Mastrosimone- ma anche per chiedere un piano straordinario di investimenti pubblici e privati in tutti settori recuperando le risorse con una seria lotta all’evasione fiscale, al lavoro nero, all’illegalità e alla corruzione Chiediamo inoltre- aggiunge-  il blocco dei licenziamenti e la cassa integrazione per tutti”.  Mastrosimone pone l’accento sulla grave situazione del settore in Sicilia. “Con l’auto si rischia di chiudere a fine anno definitivamente- dice-, sull’indotto dei petrolchimici permane lo stato di allerta nonostante l’ accordo su Gela, anche la Microelettronica- continua- se non si faranno investimenti sull’innovazione rischia di perdere pezzi. Si aggiunge- dice ancora Mastrosimone- che la cantieristica non decolla e, dopo la chiusura della Keller, anche l’Imesi rischia di subire i contraccolpi della mancanza di commesse”. Il segretario della Fiom Sicilia sottolinea che una richiesta è la stessa sia all’indirizzo del governo nazionale che a quello dell’esecutivo regionale: “Ci vogliono più investimenti per il rilancio di un’industria sostenibile sotto il profilo ambientale”. Per dare il senso della crisi del settore metalmeccanico in Sicilia basta guardare l’indotto dei petrolchimici. A Siracusa fino a qualche anno fa i metalmeccanici erano quasi 7.000 ora sono 2.500 e almeno altrettanti in  cassa integrazione. A Gela dei 650 metalmeccanici dell’indotto della raffineria sono oggi in attività 200 , 140 sono in cassa integrazione in deroga ma  per 90 di questi è iniziata da pochi giorni la procedura di mobilità , altri 120 sono in cassa integrazione ordinaria.

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