Palermo – “Da questo governo ci saremmo aspettati misure per fare ripartire il Mezzogiorno e non attacco ai diritti . Ci saremmo aspettati più bonifiche e meno trivelle. Una battaglia più serrata all’evasione fiscale e alla corruzione. Oggi siamo qui e lo saremo di nuovo il 12 dicembre per chiedere un cambio di rotta”: lo ha detto il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, in un passaggio del suo comizio durante la manifestazione dei metalmeccanici della Fiom. Pagliaro ha ricordato che la Sicilia ha perso negli ultimi anni il 40% del manifatturiero e 200 mila posti di lavoro nei settori privati e che oggi le famiglie povere sono 320 mila e il tasso di disoccupazione giovanile al 60%. “Il lavoro di cui bisogna parlare in questo contesto sconfortante -ha sottolineato- non è allora quello di cui discute Renzi ma è il lavoro che manca, quello che si perde, quello a cui si aspira, quello a cui si rinuncia per scoraggiamento. Si torni a discutere di questo e di cosa fare”. E “anche in Sicilia – ha detto Pagliaro – si discute di tutto fuorchè di questo: della disperazione che c’è non ne parla né la politica né Confindustria Sicilia”. Anche per le istituzioni regionali dunque un “monito a cambiare rotta”. “Crocetta – ha rilevato Pagliaro- ha tradito l’impegno più importante che aveva assunto: che non ci sarebbe stata macelleria sociale. Non è stato così- ha affermato il segretario della Cgil- e anche la spending review qui piuttosto che qualificare la spesa pubblica, cancellare gli appalti truffaldini, stroncare la corruzione si piega ai poteri forti e il bilancio della regione resta sempre opaco, ogni volta discutibile”. “A Crocetta e al governo Renzi- ha sostenuto Pagliaro- voglio ricordare che la povertà è terreno fertile per mafia e illegalità e non si può consentire un arretramento su questi terreni. Noi siamo qui oggi per chiedere lavoro, sviluppo sostenibile, migliori condizioni di vita, legalità”