Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XII - Num. 56 - 03 settembre 2024

Anno III - Num. 17 - 06 giugno 2015 Cultura e spettacolo

Rito della Luce per Solstizio d’Estate alla Piramide – 38° Parallelo, Motta d’Affermo (ME) ce ne parla mecenate Antonio Presti

Intervista a mecenate Antonio Presti e programma evento dettagliato all'interno

di Redazione TrinacriaNews
         

Ecco L’intervista a mecenate Antonio Presti

Rito della luce - Antonio Presti aIl 21 giugno Piramide – 38° Parallelo, l’opera di Mauro Staccioli, sarà per la sesta volta scenario fisico e spirituale del Rito della Luce – Solstizio d’estate. Perché Fiumara d’Arte conferma quest’impegno con un inno alla Gioia di vivere?

L’impegno si rinnova come devozione e donazione ai Siciliani e a quanti vogliano partecipare al Rito, confermando il mio impegno civile e culturale per quel restituire Bellezza e Conoscenza sempre con sacrifici personali e della Fondazione. Quanto all’inno, ritengo che oggi ciascuno di noi abbia bisogno di riprendersi la Gioia di vivere, che ci è stata espropriata dalla dittatura della paura e da quell’imperialismo consumistico, oggi decadente, che ci ha portati alla depressione spirituale. Il percorso all’interno della Piramide, un cammino dall’oscurità alla luce, restituisce Bellezza e Conoscenza al visitatore e ridà valore al futuro. Riacquisiremo la gioia solo credendo di nuovo nel domani e ridandogli valore.

Questo nuovo Rito giunge dopo una sofferta esperienza catanese, quella del solstiziod’inverno 2014. Vuole dirci qualcosa in proposito?

Sì, certo. Per proteggere la Luce, il 21 dicembre scorso la Fondazione scelse di sospendere il Rito a causa di assurdi e inspiegabili problemi istituzionali quali una diffida dei Vigili del Fuoco.Sono indignato per l’indifferenza e l’ignavia manifestate dalla politica e dalle istituzioni. Ѐ assurdo, ma è ancora più insensato e paradossale, che queste non si siano mostrate disponibili a proteggere il dono che quel giorno veniva consegnato alla città e non gli abbiano, quindi, riconosciuto il suo valore. E fino a quando l’amministrazione comunale catanese manterrà questo atteggiamento, la mia Fondazione sospende le donazioni alla città di Catania. Non si tratta di una provocazione, ma di un ammonimento. Fiumara d’Arte, com’è noto, comunque, non è avvezza alla resa e tutta la sua storia racconta la militanza di un percorso di vita civile e culturale che, purtroppo, ancora oggi, riscontra sempre nel sistema del potere di turno ostacoli e indifferenza. Non ci fermiamo e rinnoviamo il nostro impegno nella Valle dei Nebrodi, il 21 giugno alla Piramide, con l’ennesimo dono per l’ennesimo atto di Devozione alla Bellezza, quella Bellezza che ha trovato nella resistenza il suo valore di differenza, la sua anima.

Quindi ancora resistenza nel suo impegno etico e civile, oltre che artistico…

Non esattamente. Perché a partire da questo momento Fiumara d’Arte seguirà il cammino della Resilienza, un particolare tipo di resistenza non oppositiva e che, all’interno di una sua circolarità, resiste, rigenera e trasforma. La trasformazione rappresenta un passaggio fondamentale per l’individuo, come del resto per l’universo, anche se a volte affinché si possa portarla a compimento bisogna fronteggiare situazioni difficili, come credo ci stia succedendo in questo nostro presente. Però a volte l’essere esposti a complicazioni e avversità tempra piuttosto che indebolire.  La Piramide, quindi, da luogo simbolico di resistenza alla politica istituzionale, che continua a non voler promuovere la Conoscenza come valore di futuro, diviene luogo simbolico di Resilienza, votata alla rigenerazione.

Lei parla di futuro e di Gioia di vivere in un momento di particolare crisi. Quello di Fiumara d’Arte è, evidentemente, un messaggio positivo, un auspicio. E della depressione spirituale, a cui lei stesso fa cenno, come ci si libera?

Lo stato di crisi si perpetua perché si perpetuano, in questo presente, nella nostra società, i poteri del denaro, del consumismo, della globalizzazione, delle banche e delle multinazionali, di tutto un parlare che trova sempre la sua condizione di crisi in quel denaro che l’ha creata questa crisi. Ma è proprio dal denaro che non si può ripartire, perché, come potere, ci ha spinti alla negazione del futuro e, per l’appunto, alla depressione spirituale facendo sì che la nostra anima perdesse la percezione della Gioia. L’unico modo per uscirne è quello di riconnettersi al futuro attraverso la spiritualità, che ci permetterà di ricontattare lo stupore, la meraviglia, la gioia.

Insomma, questo è il dictat etico che emerge da questo momento di condivisione del Rito della Luce del 21 giugno, il pensiero universale di positività…

Sì, ma non solo. E ciò che sto per aggiungere è rivolto a tutti, ma in particolare al popolo siciliano. Ѐ giunto il momento di comprendere che non si può più prendere in maniera scellerata e sconsiderata dalla Grande Madre, la terra di Sicilia, ma che ora bisogna restituire a lei attraverso l’orgoglio di essere siciliani e il diritto alla cittadinanza con la cultura e la Bellezza. E che bisogna pure ringraziare. Restituendo rigeneriamo e rigenerando trasformiamo, e quindi dallo stato di depressione possiamo passare a quello di gioia. Il percorso di futuro, per l’essere vivente, così come per Fiumara d’Arte, dovrà passare dunque attraverso il restituire, il rigenerare, il trasformare, sugellando infine il tutto con il ringraziamento. 

Lei chi vuole ringraziare ora?

Rito della luce 2015 (3)aGli amici, gli artisti, i bambini e tutti coloro che collaborano e partecipano al Rito della luce. Lo fanno spontaneamente e gratuitamente, offrendo la loro arte, il loro impegno, le loro energie all’insegna di quel sentimento di condivisione che da sempre ha contraddistinto l’operato di Fiumara d’Arte.

Per coloro che ancora non lo sapessero: come nasce e cosa rappresenta Piramide – 38° Parallelo?

La nostra Piramide rappresenta il potere della spiritualità. Questo le conferisce autorevolezza ed è sulla base di quest’autorevolezza che parla all’uomo contemporaneo risvegliandone la coscienza e guidandolo attraverso il percorso di illuminazione. Io e l’artista Mauro Staccioli l’abbiamo pensata come elemento emergente, laddove il termine emergenza ha un doppio valore simbolico: emergenza in quanto necessità di restituire Bellezza ed emergenza come metafora del nascere. Si eleva dalla montagna ed è perciò cima di una cima. È in ferro, perché figlia delle pietre ferrose di cui si nutre. E, con la forza della sua spiritualità, ammonisce quel potere temporale che si è dato come livello la mediocrità. Tutti concetti, questi, che io cerco di trasmettere soprattutto alle nuove generazioni, a cominciare dai bambini che partecipano al Rito della luce. 

La scelta del luogo, quella collina di Motta d’Affermo, è stata dunque fondamentale, così come lo è la partecipazione dei bambini al Rito…

Sì, la scelta del luogo è stata fondamentale come per tutte le opere della Fiumara d’Arte, nel rispetto dell’ascolto del genius loci. La Piramide, archetipo universale, sorge in un posto magico dal quale può esprimere, con energia ancora maggiore, un pensiero di rinascita e di sacralità. E in questo modo afferma anche il valore etico ed estetico dell’opera d’arte e l’impegno che l’arte e gli artisti si assumono verso la società. Quanto ai giovani, sono il futuro. La loro presenza al Rito rappresenta pure una mia consegna, a loro, del dono del Rito stesso e del suo significato. I bambini, accompagnati dagli artisti, condividono questo momento di consegna della luce della Conoscenza compiendo il viaggio d’iniziazione. Percorrono, insieme agli altri visitatori, il tunnel buio, accesso alla Piramide, ne raggiungono il centro e proseguono il cammino all’interno della spirale. Lì sono toccati dai raggi del sole e, uscendo, ritrovano luce nel tunnel. Ora sono illuminati e la loro missione consiste nel consegnare sempre Conoscenza. Più la si consegna, più questa aumenta. E non è questione di denaro, ma solo di cuore. L’arte, in questo caso sotto forma di poesia, canto, musica e danza, crea rigenerazione attraverso l’emozione e la spiritualità. Con l’augurio che questi uomini del domani scelgano la cultura e il pensiero come nutrimento e che, educati alla Bellezza e cresciuti nella Conoscenza, possano trasmetterle al loro tempo futuro. 

Ecco in cosa consisterà l’evento:

Rito della luce 2015 URL IMMAGINE SOCIAL“Nel nostro presente abbiamo tutti bisogno di riprenderci la Gioia di vivere, che ci è stata espropriata dalla dittatura della paura e da quell’imperialismo consumistico, oggi decadente, che ci ha portati alla depressione spirituale. Il viaggio simbolico all’interno della Piramide, quel cammino dall’oscurità alla luce, consegna Bellezza e Conoscenza a tutti i visitatori, restituendo il valore del futuro”. “Per riprendersi la Gioia di vivere, il popolo siciliano dovrebbe anche comprendere che non può più prendere in maniera scellerata dalla Grande Madre, la terra di Sicilia, ma che è giunto il momento di restituire a lei: attraverso l’orgoglio di essere siciliani e il diritto alla cittadinanza con la cultura e la Bellezza. Restituendo rigeneriamo e rigenerando trasformiamo, e quindi dallo stato di depressione possiamo passare a quello di gioia. Il percorso di futuro, per l’essere vivente, così come per Fiumara d’Arte, dovrà passare dunque attraverso il restituire, il rigenerare, il trasformare e infine sugellare il tutto con il ringraziamento”. A.Presti

La Fondazione Antonio Presti Fiumara d’Arte non si ferma e continua il suo percorso di Bellezza e Conoscenza confermando il suo impegno di devozione e donazione ai siciliani.

Dopo l’esperienza catanese del Rito della luce – Solstizio d’inverno 2014, durante il quale la Fondazione, per proteggere la Luce, aveva scelto di sospendere il rito a causa di assurdi e inspiegabili problemi istituzionali quali una diffida dei Vigili del Fuoco, il Rito torna ora per il solstizio d’estate alla Piramide – 38° Parallelo, sulla collina di Motta d’Affermo.

Quest’anno la Fondazione offre un nuovo dono con l’ennesimo atto di Devozione alla Bellezza, quella Bellezza che ha trovato nella resistenza il suo valore di differenza, la sua anima. La novità di questa sesta edizione risiede però nel fatto che la Piramide si trasforma da luogo simbolico di resistenza alla politica istituzionale che non promuove la Conoscenza come valore di futuro, in luogo simbolico di Resilienza: un peculiare tipo di resistenza che non si oppone e che, all’interno di una sua circolarità, resiste, rigenera e trasforma. Ѐ quello della Resilienza il cammino che Fiumara d’Arte intende percorrere a partire da questo momento.

Così il presidente della Fondazione, Antonio Presti, prosegue il suo impegno etico e civile nel territorio della valle di Halaesa, dove nel corso degli ultimi trent’anni ha creato il complesso scultoreo di Fiumara d’Arte, il più grande parco europeo di arte contemporanea a cielo aperto. Qui sorge Piramide – 38° Parallelo, alta trenta metri, orientata a nord-ovest e spaccata da una fessura da cui, al tramonto, penetra la luce. Non sono casuali le coordinate geografiche. Collocata proprio al 38° parallelo, bilancia universalmente due opposti: da una parte la Corea, luogo di sofferenza e divisione, dall’altra la Sicilia che con la sua Piramide diventa un luogo di unità e di pace. La sua corazza in acciaio corten, un materiale che con il tempo si ossida fino ad assumere lo stesso colore ferroso della terra da cui sembra nascere, si raffredda al calar del sole. Ed è in quel momento che l’opera di Mauro Staccioli comincia a “parlare” ai visitatori. Prodotti dalle giunture che si raffreddano, si odono infatti crepitii ed echi, mentre al centro dello spazio si ritrova un percorso a spirale, simbolo di un viaggio iniziatico. Questo percorso, realizzato con imponenti pietre trovate durante i lavori di scavo, rafforza l’anima della Piramide per restituire Bellezza e Conoscenza e, in questo 2015, anche Gioia di vivere. E questo in un momento in cui nella società si perpetuano i poteri del denaro, del consumismo, della globalizzazione, delle banche e delle multinazionali e con essi lo stato di crisi. Perché è proprio da un cammino spirituale che bisogna ripartire per riappropriarsi della gioia, dello stato di stupore e di meraviglia, e non dal denaro che, in quanto potere, non fa che generare paura, negazione del futuro e depressione spirituale.

Sono qui per stupirmi… – recitano i versi iniziali di una poesia di Presti – Con lo stupore si inizia e anche con lo stupore si termina. E tuttavia non è un cammino vano…

Rito della luce 2015 (2)a (1)Quest’anno quindi, l’esortazione di Fiumara d’Arte ai partecipanti al Rito è quella di tornare ad ascoltare il silenzio, questa volta per riprendersi la Gioia di vivere al punto da farne un inno. Artisti, bambini e quanti interverranno, condivideranno quindi questa Gioia, che può manifestarsi solo se nel cuore c’è quel tamburo di Bellezza che è la consegna della luce della Conoscenza: luce che la Piramide donerà questo 21 giugno, come sempre ha fatto, ai visitatori che varcheranno la sua soglia per camminare nell’oscuro tunnel, raggiungere il suo centro e percorrere il viaggio all’interno della spirale. Lì saranno toccati dai raggi del sole e, nell’uscire, ritroveranno luce nel tunnel prima oscuro. A quel punto saranno illuminati e la loro missione sarà quella di consegnare sempre Conoscenza, senza dimenticare mai che la potenza di quest’ultima risiede nella condivisione. Più la consegniamo, più aumenta. E non è questione di denaro, ma solo di cuore.

“Per riprendersi la Gioia di vivere – dichiara Presti – il popolo siciliano dovrebbe anche comprendere che non può più prendere in maniera scellerata dalla Grande Madre, la terra di Sicilia, ma che è giunto il momento di restituire a lei: attraverso l’orgoglio di essere siciliani e il diritto alla cittadinanza con la cultura e la Bellezza. Restituendo rigeneriamo e rigenerando trasformiamo, e quindi dallo stato di depressione possiamo passare a quello di gioia. Il percorso di futuro, per l’essere vivente, così come per Fiumara d’Arte, dovrà passare dunque attraverso il restituire, il rigenerare, il trasformare e infine suggellare il tutto con il ringraziamento”.

Il dictat etico che emerge prorompente dal messaggio di questa nuova edizione del Rito è dunque pure quello del ringraziare, all’interno del più vasto pensiero universale di positività che Antonio Presti dona agli amici, agli artisti e a tutti i siciliani, offrendo loro questo nuovo momento di condivisione.

Il grande mandala monumentale “Il cammino della gioia” sarà realizzato da Concetta De Pasquale e Anna Di Leo.

Programma 2015

Il Rito si concentrerà nella giornata di domenica 21 giugno 2015

– Ore 10:00 apertura della Piramide – 38° parallelo

– Ore 11:00 Visita della mostra fotografica “Luce e segni” di Giovanni Pepi presso il Museo Albergo Atelier sul Mare

– Ore 12:00 Visita delle camere d’arte del Museo Albergo Atelier sul Mare in Via Cesare Battisti 4 a Castel di Tusa (ME)

– Dalle 15:00 all’imbrunire: “Piramide -38° Parallelo” di Mauro Staccioli, in contrada Belvedere a Motta d’Affermo (ME) inizio del Rito con letture di poesie, danza, musica e performance

celebrando la luce sino al tramonto del sole.

Si invitano tutti i partecipanti al Rito della Luce a indossare preferibilmente abiti bianchi e a rispettare il silenzio.

Per raggiungere la Piramide da Castel di Tusa percorrere la SS 113 in direzione Messina per 5,5 km; superato il cavalcavia della Fiumara, svoltare a destra sulla SP 176 e proseguire per 6 km circa fino al bivio con la SP 173 e giungere a Motta d’Affermo dopo altri 6 km. Seguire le indicazioni fino alla scultura Energia mediterranea di Antonio Di Palma. Da qui il pubblico sarà accompagnato da un servizio di bus-navetta attivo dalle 15:00 all’imbrunire.

Artisti:

Sebastiano Adernò, Karim Alishahi, Maria Attanasio, Claudia Barcellona, Chiara Bentivegna, Raffaele Berardi, Francesco Bonacci, Alessandra Bosco, Annalisa Brucoli, Vincenzo Calvagno, Gisella Calì, Romina Copernico, Gianni Cosentino, Alessandra Costanzo, Alberto Criscione, Gabriele Cutispoto, Giulia D’Urso, Ginevra Gilli e Melko Van Kaster, Patrizia D’Antona, Maria Teresa De Sanctis, Angela Di Blasi, Maria Grazia Falsone, Annamaria Giannini, Enrico Saro Grassi Bertazzi e Lucia Zahara, Giana Guaiana, Biagio Guerrera, Antonio Lanza, Santina Lazzara, Evelina Lo Pilato, Mimmo Minà, Valentina Miranda, Renato Miritello, Enza Mortillaro, Pamela Nicolosi, Daniela Orlando, Rosanna Palmeri, Giuseppina Palumbo, Gianna Parisi, Elio Provitina, Luca Recupero, Margherita Rimi, Giovanni Russo, Lucilla Scalia e Anna Barbagallo, Alfio Sciacca, Demetrio Scopelliti, Stefania Sperandeo, Cateno Tempio, Santina Torrisi, Domenico Trischitta, Davide Vaneria, Agostino Zumbo e Francesca Ferro,

Isola Quassùd Liquid Company diretta da Emanuela Pistone, Poetarum Circus con Giusy Cancemi Di Maria, Peppe Caracè, Annalisa Distefano, Paolo Gulfi,  Sebastiano A. Patanè, Gianluca Pipitò, Paola Puzzo Sagrado, Giò Scifo, Gisella Torrisi, Gli allievi del Corso di Scenografia dell’Accademia di Palermo della prof.ssa Valentina Console: Adriano Bucca, Maddalena Di Bella, Anna Di Carlo, Antonino Di Miceli, Serena Pantaleo, Calogero Scalici, gli allievi dell’Accademia Internazionale del Musical con la direzione artistica Enrico Sortino, Scenografie Panta Rhei di Franco Cannata e Luca Melilli con Daniela Costa, Maria De Francesco, Alessia Sicilia e Valentina Costa, Sara Pappalardo e le Donne di Ararat dell’Asd Tery al Kubra,

Atman Yoga Association Enna (Ashtanga Yoga e Hatha Yoga) con l’insegnante di Yoga Anna Lo Grasso e gli allievi Marta Colajanni, Patrizia Fundrisi, Erika Piccillo, Rosalba Murgano, Mara Braggio, Simona Parrinello, la ballerina di danze medio-orientali Gianna Parisi, i musicisti Antonella Barbera, Giuseppe Di Bella, Gabriella Occhino, i fotografi Fabio Leone ed Enrico La Bianca, i performer Massimo Estero, Mario De Rose e Patrizia Fazzi, la collaborazione di Monica Lanzafame, e la disponibilità del Centro Chinesiologico Motus di Enna e dell’ Ente di Promozione Sportiva C.S.A.In.

Il coro di Mistretta di Felice Lo Prinsi, il coro di Sant’Agata di Militello di Sabina Gallà, il coro femminile “Solmi Lab” di Cefalù di Rosangela Portera, il coro di Palermo di Serena Pantè

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