Palermo – Il 03 e 04 maggio 2013 si è tenuto al Complesso Monumentale dello Steri il convegno organizzato dall’Università e dall’Ordine Provinciale dei Consulenti del Lavoro di Palermo, dal titolo Ripartiamo dal lavoro – Valore e fondamento del paese, riguardante le attuali problematiche del mercato del lavoro e delle professioni.
Nelle tre sessioni parallele presso la Sala della Capriate, la Sala delle Armi e la Chiesa di S. Antonio Abate, si sono svolti tredici dibattiti che hanno racchiuso riflessioni, assemblee e proposte sulle nuove politiche a sostegno dei governi nazionale e regionale. Questi i diversi temi trattati: ripartire dal lavoro, valore e fondamento del Paese; i giovani e l’inserimento nel mondo del lavoro; il sistema degli ammortizzatori sociali e le politiche attive; il contributo delle relazioni industriali al superamento della crisi; il mercato del lavoro tra flessibilità e precarietà; il contributo delle professioni e riforma del Paese; il lavoro prestato oltre la subordinazione; il nuovo articolo 18 dello Statuto dei lavoratori; la riforma delle pensioni; formazione, incentivi e piccole imprese; storie di lavoro; le professioni come opportunità per giovani e donne; gli strumenti di gestione della crisi nelle aziende escluse dalla Cigs ed il ruolo della bilateralità.
L’evento nazionale ha permesso di fare il punto sul mondo del lavoro, cercando di offrire possibili soluzioni e proposte grazie al contributo di professionisti, esperti, docenti universitari, dirigenti del Ministero del Lavoro e rappresentanti del mondo sindacale. Numerose, infatti, sono state le personalità presenti all’evento, tra cui l’Assessore regionale al Lavoro Ester Bonafede, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando; il Segretario Generale del Ministero del Lavoro Matilde Mancini; il Presidente del Consiglio Nazionale dei Consulenti del lavoro Marina Calderone; il Presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Palermo Vincenzo Barbaro; il Segretario Generale Uil Sicilia Claudio Barone.
La sessione introduttiva è stata aperta dal Presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Palermo Vincenzo Barbaro, il quale ha delineato il preoccupante quadro della disoccupazione. Quella di oggi è un’iniziativa fortemente voluta, perché riteniamo che la situazione di emergenza del mercato del lavoro è tale che nessuno può e deve sottrarsi al confronto. Non bisogna solamente evidenziare le responsabilità, ma occorrono nuove soluzioni e proposte. È fondamentale ripartire dal lavoro, perché rappresenta la dignità e l’eguaglianza. Il lavoro è anche solidarietà; chi oggi è in grado di dare un contributo al Paese non può e non deve sottrarsi. Mi auguro che nelle varie sessioni non si abbia un comportamento ‘politically correct’, ma un confronto vero, aperto e con l’assunzione di responsabilità da parte di tutti. Dobbiamo trovare le condizioni per creare lavoro e il lavoro lo fanno le imprese. Bisogna ripartire dalla riduzione del costo del lavoro, che significa intervenire sul cuneo fiscale e sul sistema della contrattazione collettiva. Il costo del lavoro non è solo retribuzione e contribuzione, ma vi sono anche costi occulti. Non è possibile che un paese civile abbia più di 570 contratti collettivi nazionali di categoria. La contrattazione collettiva dovrebbe avere una visione più alta, cioè quella di stabilire dei limiti inderogabili di rispetto della dignità dei lavoratori. Va rivisto profondamente il sistema degli ammortizzatori sociali. Il lavoro è futuro, senza lavoro non c’è futuro e il futuro è dei giovani. Bisogna collegare il mondo della formazione con quello del lavoro per cercare di assecondare, quanto più possibile, i giovani a fare un lavoro che amano. Non è pensabile che abbiamo speso tanto per formare i giovani e poi arricchiamo gli altri paesi, “regalandoli”. Va rivisto l’apprendistato sulla base del principio che il tessuto produttivo italiano è fatto di piccole e piccolissime imprese, a cui non possiamo ipotizzare di delegare la formazione, così come è stata scritta per le grandi imprese, le multinazionali ed il sistema bancario. Sull’apprendistato abbiamo tolto ai piccoli e abbiamo dato ai grandi. Si deve tornare ad una logica del trasferimento delle conoscenze e delle competenze, così come avveniva tra padre e figlio. Bisogna intervenire anche sulla riforma delle pensioni. Come pensiamo di affrontare la sfida internazionale, mantenendo nel nostro sistema delle imprese gente usurata dal lavoro, lasciando fuori i giovani? Ci deve essere uno scambio generazionale, un patto di solidarietà tra giovani e anziani.
Più in particolare, Vincenzo Barbaro ai microfoni di TrinacriaNews, ha approfondito quanto “denunciato” dall’Ordine dei Consulenti di Palermo, secondo il quale le agevolazioni alle imprese spesso sono controproducenti, inutili e talvolta neppure erogate. La riduzione del costo del lavoro può passare attraverso una riduzione trasversale, per evitare che le politiche di incentivazione diventino nel tempo una forma di meccanismo di droga per le imprese, le quali vedono nella riduzione temporanea del costo del lavoro l’elemento essenziale. La questione è che il problema del mercato del lavoro non si risolve solo con i sistemi di agevolazione; ci sono degli interventi di economia e macroeconomia che vanno avviati. Il problema dell’occupazione giovanile è crescente, ma allo stesso tempo si creano norme che estendono la durata della pensione. Ai giovani dobbiamo dare una prospettiva: quella di assecondare le proprie aspirazioni partendo dalla formazione, per cercare di concludere il percorso formativo con un’attività lavorativa che li stimoli. Al momento va fatto un piano straordinario. L’Università può avere un ruolo importante se scende dal proprio piedistallo; se accetta l’idea di confrontarsi con il mondo reale, mettendo da parte la sua superiorità, per cercare di trovare una soluzione.
A questo proposito, Claudio Barone, Segretario generale Uil Sicilia, è intervenuto ai nostri microfoni. Bisogna cambiare mentalità. Al di là del tentativo di mettere a posto i bilanci, nella finanziaria regionale si spende ancora troppo per problemi particolari. L’idea di creare sviluppo e buona occupazione ancora non è passata. Il modello che ci è stato finora in Sicilia non solo non è più accettabile da un punto di vista morale, ma soprattutto non è più economicamente sostenibile. Quindi non abbiamo scelta, bisogna cambiare. Dobbiamo consentire l’apertura di nuove imprese in Sicilia. Ci sono capitali internazionali che possono essere investiti in Sicilia; il problema è se farlo risulta facile, possibile e se esistono agevolazioni. Se a causa di una burocrazia ostile si presentano migliaia di problemi e difficoltà, questi non arrivano e ai nostri giovani resterà solo una possibilità: quella di inseguire il lavoro in giro per il mondo.
La redazione di TrinacriaNews ha intervistato anche l’Assessore regionale al Lavoro, Ester Bonafede, la quale si è espressa sugli interventi che il governo regionale intende portare avanti per lo sviluppo di attività produttive ed imprenditoriali e per fronteggiare il costante aumento del tasso di disoccupazione giovanile.
Per una serie di errori di valutazione e di concepimento, su cui non vogliamo porre un atto di censura, si sono sbagliate tutte le politiche del lavoro. Prova ne è il fatto che la nostra regione ancora oggi deve costantemente affrontare il sistema dell’emergenza nel settore del lavoro, il quale si fonda sostanzialmente sulla politica degli ammortizzatori. L’unica serenità che possiamo costruire è fondata sulla necessità di realizzare pienamente un sistema. La nostra terra non ha niente da invidiare al resto dell’Italia e del mondo, anzi probabilmente è il contrario. Dobbiamo riappropriarci dell’idea di essere un’isola che ha la possibilità di fare tesoro dei beni che possiede. Dobbiamo cercare di mettere in collegamento autentico i sistemi. La nostra è una giunta veramente unita, che lavora con grande armonia. Amministriamo secondo l’imperativo dell’interesse generale e del bene comune; questo ci permette un’osmosi, un trasferimento di informazioni. L’idea di mettere insieme tutte le potenzialità e le criticità attraverso un percorso orizzontale che passa dalla formazione, al lavoro, alle attività produttive e agli altri assessorati ci porterà, dopo questa sofferta finanziaria, a proporre una riforma del mercato del lavoro che mutui le parti migliori e più facilmente applicabili della riforma Fornero.
Anche l’Assessore del Territorio e dell’Ambiente Maria Lo Bello è intervenuta, facendo riferimento all’imminente riforma del lavoro in atto in Sicilia. Dobbiamo fare in modo che la parola ‘flessibile’ non significhi più precario. Il lavoro deve rispondere a tre caratteristiche: la durata, la sicurezza e la tutela. La cosiddetta ‘legge Biagi’ ha introdotto un principio che secondo noi va inteso nel suo percorso migliore. Oggi non ci sono più risorse economiche, ci deve essere la volontà di fare in modo che le tutele servano ad avere norme che possano salvaguardare l’esistente.
I lettori di TrinacriaNews possono ascoltare le audiointerviste che abbiamo realizzato in occasione del convegno. Le domande che abbiamo rivolto sono le seguenti:
Vincenzo Barbaro, Presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Palermo
– L’Ordine dei consulenti di Palermo denuncia che le ‘agevolazioni alle imprese spesso sono controproducenti, inutili e talvolta neppure erogate. Vi sono troppi enti che intermediano la gestione di tali incentivi con procedure non efficienti’. Quali sono, dunque, le nuove politiche per rilanciare lo sviluppo e l’occupazione nel Paese?
– Quali soluzioni per la disoccupazione sempre crescente, soprattutto giovanile?
– Che ruolo può avere l’Università in questo senso?
Claudio Barone, Segretario generale Uil Sicilia
– Come è possibile concretamente Ripartire dal lavoro in una situazione nazionale, e soprattutto regionale, così pesantemente compromessa?
Ester Bonafede, Assessore Regionale al Lavoro
– Quali interventi intende portare avanti il governo regionale per intervenire per lo sviluppo di attività produttive ed imprenditoriali e anche per fronteggiare il costante aumento del tasso di disoccupazione giovanile?