Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XII - Num. 57 - 09 dicembre 2024

Anno II - Num. 06 - 26 aprile 2013 Amarcord

Ricordando il campo di calcio Malvagno del Villaggio Ruffini di Palermo

di Pietro Ciccarelli

Il campo di calcio “Malvagno”Mai vista tanta erba al campo del Malvagno. Che malinconia, che tristezza e quanta rabbia… Ci manchi, a noi che di quel campo, abbiamo fatto per anni la nostra seconda casa! Ci manca tanto il colore della tua polvere rossa. Ci manca la voce roca du zu’ Tanino Patti, quando incitava i ragazzi del Villaggio Ruffini, che a fine gara sembravano dei pellerossa venuti direttamente dal Far West.

Amavamo, noi che abbiamo vissuto gli anni ’60 e ’70, i Gary Cooper, l’eroe buono, Jack Pallace, il cattivo, sentirci tutti dei Sivori, dei Rivera e degli Altafini. Non importava nulla se alla fine degli allenamenti o delle partite una sola doccia non bastava. Bisognava fare in fretta, perché incombeva un’altra gara. Poi la doccia si completava a casa, fra le urla disperate delle madri. Troppa terra: terra rossa, come il colore della passione che noi Juniores del Villaggio Ruffini mettevamo nell’inseguire il sogno di diventare calciatori. Niente rimborso spese: neanche quelle dell’autobus. Uno solo il privilegiato, ma ufficialmente non si doveva sapere. Lui però ricompensava tutti segnando caterve di gol. Ancora oggi, ricordo la formazione del Villaggio Ruffini: Di Lisciandro, Capra, Giuliano, Sanseverino, Ciccone, Manno, Ciriminna, Mineo o Pappalardo (oggi colonnello dei carabinieri), Giarrusso, Caruso, Roncisvalle. Allenatore Antonio Sofia. Sono passati tanti, troppi anni, ma chi può dimenticare quegli impavidi giovanotti guidati solo da un’immensa passione.

Che tristezza vedere oggi l’accesso sbarrato, gli spogliatoi in disfacimento e quell’erba – tanto desiderata per anni – cresciuta sola e senza cura. E’ come se volesse dire: Mi avete voluta e cercata per più di 60 anni ed eccomi qua, a dispetto di tutto e di tutti. Nessuno di voi, genere umano e amministratori locali, siete stati capaci di farmi crescere. Io, adesso sono qui e mi godo in pace, e senza che nessuno mi calpesti, la vista di Monte Pellegrino. Vuoi vedere che ci sono volute le lacrime du zu’ Taninu Patti, du zu’ Totino Tedesco, di Antonio Sofia e di Peppino Mineo a farla crescere così prepotente e dispettosa. Chi è ancora in vita continua invece a distruggere, lasciando i sentimenti ai soli inguaribili nostalgici, come chi scrive.

Ciao caro Malvagno.

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  1. enzo quaranta

    VORREI APRIRE UNA SCUOLA CALCIO PER RAGAZZI DA 6 16 ANNI NON VOGLIAMO NESSUN CONTRIBUTO PER RIMETTERLO IN PIEDI LO FAREMO NOI STESSI CON UNA PICCOLA SOMMA CHE SARA ELARGITA DAGLI ISCRITTI ALLA SCUOLA CALCIO

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