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Anno XII - Num. 56 - 03 settembre 2024

Anno IV - Num. 21 - 02 marzo 2016 Politica e società

Riapre ex stabilimento FIAT Termini Imerese. Saranno riassorbiti i 700 metalmeccanici

Giuffrida: “Il rilancio del Sud deve passare infatti, necessariamente, anche dalla riconversione per la rinascita dei suoi principali poli industriali”

di Redazione TrinacriaNews
         

Fiat-Termini URL IMMAGINE SOCIALLavoratori e sindacati non hanno mai spesso di lottare per la riapertura dei cancelli dello stabilimento ex FIAT di Termini Imerese e finalmente dopo cinque anni di cassa integrazione per gli ex operai Fiat, ora Blutec, è arrivato questo tanto atteso momento. Il 2 maggio hanno varcato la soglia dello stabilimento i primi 20 operai.

Siè, infatti, firmato l’accordo tra Blutec e Invitalia e da quest’anno fino al 2018 saranno riassorbiti i 700 metalmeccanici che avevano perso il lavoro per la chiusura della Fiat.

Si tratta della prima parte del piano industriale siglato tra azienda e Invitalia mentre per la seconda, destinata alla produzione di due modelli di auto ibride ed elettriche, si attende la presentazione del progetto definitivo da 200 milioni di euro.

“La riapertura dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese segna, proprio all’indomani della festa del Primo Maggio, un bel segnale per tutti i lavoratori e la fine di un incubo durato 5 anni” dice Michela Giuffrida, europarlamentare Pd.

“Entro il 2016 – prosegue Giuffrida – torneranno a varcare i cancelli dello stabilimento 250 addetti per arrivare al pieno riassorbimento entro il 2018 di tutti i lavoratori dello stabilimento. È l’ennesimo segnale di concretezza e vicinanza del Governo, che si somma ai Patti per Catania e Palermo appena siglati dal Presidente del Consiglio. Il piano Blutec, con l’impegno assunto a ferragosto di due anni fa da Matteo Renzi dopo anni di false promesse e tentativi falliti – continua l’eurodeputato del Pd – è stato mantenuto e oggi dà nuova speranza ad uno dei poli industriali più importanti della nostra Isola. Ora tocca a Gela e agli altri centri dove l’occupazione ruota quasi esclusivamente attorno a queste realtà datoriali. Il rilancio del Sud – sottolinea Giuffrida – deve passare infatti, necessariamente, anche dalla riconversione per la rinascita dei suoi principali poli industriali, incrementando le alleanze con i centri accademici di ricerca. Sviluppo, riconversione, riqualificazione che, uniti alla ricerca – conclude Giuffrida – sfociano in una parola che deve essere il nostro obiettivo quotidiano: innovazione. Per il rilancio del Sud e per colmare i ritardi siciliani”.

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