Palermo, 19 mar. 2014 – “Il presidente della Regione viene eletto con un mandato popolare e certamente non utilizza le dimissioni come strumento di trattativa. Il mio rapporto con i partiti è leale ma fermo. In una democrazia compiuta partiti e istituzioni si confrontano e nessuno tenta di prevalere sugli altri, sapendo che la sovranità appartiene al popolo che la esercita attraverso le elezioni. Parlamento e presidente vengono eletti direttamente dai cittadini, la Costituzione e le leggi attribuiscono a tali organi funzioni completamente diverse. Il parlamento legifera e controlla, l’esecutivo governa. Quando il potere legislativo e quello esecutivo invadano il campo altrui, si può andare in rotta di collisione e si rischia paralisi. I partiti devono aiutare a risolvere i conflitti e non esasperarli. Con questo spirito ho avviato i rapporti con la maggioranza anche per dare spazio a quelle forze attualmente non rappresentate in giunta. Non tradirò mai il popolo che mi ha eletto, sono un combattente, e i combattenti o vincono o cadono sul campo di battaglia. E mi comporterò esattamente così”.