Palermo. “Non servono nuovi dirigenti alla Regione siciliana, che ne conta già circa 1.600. Il concorso non è utile e non rappresenta la giusta soluzione per migliorare e snellire la macchina amministrativa. Basterebbe solo avviare corsi e concorsi, certificati dal Formez o dalla Pubblica amministrazione, per il personale già presente”. Lo sostiene Luca Crimi, segretario regionale della Uil Fpl Sicilia, contestando così la norma inserita in Finanziaria dall’assessore Baccei, che riapre i concorsi per la dirigenza. E Crimi precisa: “Non tutti avranno la possibilità di partecipare alle selezioni che prevedono in un primo bando particolari requisiti. Se un concorso si deve fare è giusto che sia data subito a tutti la possibilità di partecipare ed essere selezionati per meriti così come prevede la riforma Madia. Diciamo basta ad azioni di dubbia valenza, il governo regionale dovrebbe riorganizzare davvero il comparto garantendo formazione e diritto di carriera ai propri dipendenti. La modifica, oppure l’abolizione, della Legge 10, in vigore dal 2000, per rimuovere gli ostacoli che sino ad oggi hanno impedito il diritto di carriera ai dipendenti, sarebbe un primo passo verso il cambiamento”.