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Rally di Caltanissetta 2013: cronaca di gara

di Emilio Mancuso

DI_BENEDETTO_SU_PEUGEOT_207Caltanissetta – Nonostante la grave crisi economica che attanaglia la nazione, la terra di Trinacria continua ad offrire momenti di sport  e agonismo che mantengono in vita la categoria dei Rally.

Tra rinvii a date da destinarsi e manifestazioni in forse, durante l’estate è stata disputata una attesissima gara che voci maligne mettevano comunque in forse fino all’ultimo.

Seppure dimezzato nel numero degli iscritti a cui si era abituati negli anni precedenti,

Caltanissetta ha visto regolarmente l’omonimo rally disputarsi tra sabato e domenica 22 e 23 Giugno in quella che è l’edizione numero undici della gara.

Inizialmente era stata valutata l’ipotesi di un rally vecchio stile, cioè da disputarsi tutta interamente di notte e date le temperature estive ciò sarebbe stato anche di gradimento sia per uomini che per mezzi. Dopo accurato studio del percorso alla fine invece ci si è indirizzati per la solita versione diurna lasciando alle tenebre solo la classica partenza serale in piazza al centro della città, buio quindi oltretutto illuminato dai colori del capoluogo nisseno dove la partenza serale è molto sentita perché seguita da un buon numero di spettatori.

Domenica il rally vero e proprio nella sua nuova versione di percorso che per la prima volta si è rifatto al mai dimenticato rally di Primavera che copriva tutta la parte occidentale della provincia. Infatti dopo le classiche prove del Monte Canino nei pressi di Santa Caterina Villarmosa e quella di contrada Mimiani alle porte di San Cataldo, ci si è spostati attraverso la zona di Borgo Palo verso il cosidetto Vallone col tracciato di gara che ha interessato la strada di Mappa, una prova speciale classica ricadente nel territorio di Mussomeli dove è stato ubicato un Refuelling di carburante in piazza.

Il percorso prima di tornare in città ha visto anche la disputa della inedita versione della prova speciale di Serradifalco col tratto cronometrato che dalla montagna di sale della ormai abbandonata Miniera Bosco sale verso il paese fino alle porte del Lago Cuba.  Questa speciale seppur accorciata e disputata in senso di marcia inverso è stata riproposta dopo ben ventisei anni risultando quindi del tutto nuova.

Questo giro è stato ripetuto due volte mentre un terzo passaggio ha interessato Santa Caterina e San Cataldo per un totale di dieci tratti cronometrati.

Le attese per la vigilia erano tante anche se il leit-motiv della gara era uno solo:

l’esperto Alfonso Di Benedetto contro  l’arrembante locale Roberto Lombardo col driver canicattinese avvantaggiato da un mezzo tecnicamente superiore quale la Peugeot 207 S2000 preparata dalla Ferrara Motors e tecnologicamente più moderna della Renault Clio Williams preparata in casa dalla famiglia Lombardo che oltretutto è organizzatrice della gara stessa e quindi occhi tutti puntati sul duo con altri cinquanta conduttori pronti a inserirsi nella lotta di vertice.

La prima prova speciale di Santa Caterina disputata subito dopo l’alba segna sostanzialmente la gara: un difetto al sistema di cronometraggio col semaforo digitale non perfettamente funzionante falsa di fatto le prestazioni cronometriche su strada.

LA_RENAULT_CLIO_DI_LOMBARDOLombardo viene accreditato di un tempo stratosferico che lo vede in vantaggio di ben sedici secondi proprio su Di Benedetto con gli altri progressivamente tutti a seguire.

Rileggendo invece attentamente il tempo di Lombardo ci si accorge subito che di fatto la sua prestazione è regolare, allo stesso livello degli anni precedenti, semmai sono tutti gli altri a risultare indietro ma coi navigatori che lamentano arrivati al tavolo dei cronometristi a fine prova, di riscontrare un tempo diverso sulla tabella di marcia rispetto a quello da loro registrato col cronometro in macchina.

Di fatto Di Benedetto ha vinto la prova con quattro secondi di vantaggio mentre sulla carta risulta dietro di sedici. Mentre si procede alla verifica del problema, la gara prosegue sulla prova di San Cataldo dove è ancora Di Benedetto a far segnare il miglior tempo staccando di qualche secondo un Lombardo deciso al tutto per tutto pur di vincere la gara di casa davanti a famiglia e ad un pubblico quasi tutto per lui.

Mentre divampa la polemica sul mal funzionamento del sistema di cronometraggio si arriva alla speciale di Mappa dove ci pensa la Peugeot del leader a spegnere parte della polemica con la pompa della benzina che si blocca e appieda Di Benedetto qualche chilometro sotto la suggestiva masseria di Mappa.

Nel frattempo anche se molto a rilento si sta procedendo alla verifica delle strisciate dei tempi della prima prova che porta dopo il primo giro di speciali a una rettifica che decreta poi direttamente l’annullamento del tratto cronometrato oggetto della contesa.

L’annullamento di Santa Caterina rimescola le carte in tavola, a farne le spese più di tutti è il giovane nisseno Pilato che ha distrutto la sua Peugeot 205 in una rovinosa uscita di strada conclusasi per fortuna senza gravi conseguenze fisiche.

Con i tempi annullati si rimette in gioco l’agrigentino Gianni Mirabile che alla sua seconda uscita con l’impegnativa Fiat Punto S2000 forza la fase di apprendistato trovandosi in lotta per la vittoria in quanto vince la speciale di Mappa e coi tempi si ritrova ad un soffio da Lombardo.

Di Benedetto non ci sta e dopo essere stato rimorchiato all’assistenza unitamente alla sua navigatrice nonché fidanzata Valentina Russo da sfogo pubblicamente alla sua amarezza non tanto per il suo ritiro ma per quanto accaduto nella prima speciale rimarcando il fatto che col tempo anomalo assegnatogli, ha rischiato di correre ad un ritmo eccessivo nella foga di rimontare e mentalmente non era molto lucido per recuperare quei secondi di svantaggio assegnatogli ma che praticamente  non c’erano.

L’indice accusatorio va contro l’organizzazione col driver canicattinese che sospetta di un velato favoritismo tra organizzazione e cronometristi dato che in gara c’è il figlio dell’organizzatore alimentato oltretutto dal fatto che l’unico a beneficiare del malfunzionamento del semaforo è stato proprio Lombardo.

Il ritardo oltretutto impiegato nel decidere di annullare la speciale ha portato ad alimentare la polemica rovinando quanto di bello intanto sta succedendo su strada in quello che a parte questo spiacevole episodio, resta un rally organizzato con cura e soprattutto con un livello di sicurezza decisamente superiore alla media nazionale, riconosciuto unanimemente come fiore all’occhiello da sempre di tutta la manifestazione in tutte le sue edizioni finora svolte.

Di Benedetto comunque precisa che al di là dell’infelice episodio, nulla ha da dire contro le qualità di guida dell’avversario e che sarebbe stato bello se la gara fosse proseguita senza quella macchia iniziale e senza il suo prematuro ritiro che non ha permesso di assistere fino al termine alla lotta più interessante del rally.

La gara prosegue quindi con Lombardo al comando e Mirabile all’inseguimento col nisseno che sfrutta la millimetrica conoscenza del percorso e anche la presenza di barriere di rallentamento che per abbassare le medie di percorrenza penalizza proporzionalmente di più la Punto di Mirabile rispetto alla sua Clio.

Il ritmo di gara comunque è stato notevole e oltretutto la giornata climaticamente abbastanza calda, nel frattempo ha contribuito a decimare progressivamente il gruppo dei partenti e all’arrivo hanno concluso la metà di coloro che sabato sera erano schierati in piazza per il via.

LA_FIAT_PUNTO_DI_MIRABILEMirabile si produce in un inseguimento che dura fino alla decima e ultima prova speciale, vince gli ultimi due tratti cronometrati ma al duo Lombardo-Spiteri bastano quei quattro secondi e mezzo di vantaggio per fare poker e aggiudicarsi per la quarta volta l’ambita gara di casa dando via poi all’arrivo ad un grande festeggiamento col calore dei propri beniamini.

Ritmo a parte quindi per le vetture di testa, distacchi notevoli per il resto dei superstiti dove a completare il podio troviamo a quaranta secondi  il cefaludese Runfola al volante di una Renault Clio R3, autore di una gara regolare senza sbavature e senza eccessi ma che oltre al podio gli ha permesso soprattutto di centrare la vittoria della giornata nel trofeo monomarca riservato alle Clio R3 che era l’obbiettivo primario della sua partecipazione.

Fuori podio un altro driver unitamente a Runfola dal piede pesante: l’alcamese Trupiano, affiancato da Turra e sempre su Renault Clio R3 distaccato dalla vettura gemella di quindici secondi.

Al quinto posto conclude la Mitsubishi Lancer Evo X del farmacista volante Tripolino, campione in carica del challenge di zona e che ha badato ai punti necessari ad incrementare il punteggio di campionato in ottica di bissare il titolo dato che per come dichiarato dallo stesso a fine gara, era difficile fare meglio in mezzo a molte chicane con un mezzo voluminoso come il suo dove il rischio di una toccata era superiore rispetto a vetture più piccole di forma.

Poteva esserci in lotta per questa posizione il mussomelese Farina navigato da Giannone. Era molto attesa la sua partecipazione a questa gara perché per la prima volta alla guida di un mezzo impegnativo e soprattutto più potente rispetto alla sua Citroen quale la Renault Clio S1600 occasionalmente noleggiata alla Ferrara Motors. Nonostante un testacoda nella speciale iniziale che lo vedeva relegato in fondo al gruppo, Farina nelle successive prove di San Cataldo e Mappa ha fatto segnare tempi che lo collocavano quinto assoluto prima di fermarsi causa un guasto al cambio.

Per il pilota di Mussomeli una gara quindi all’agrodolce, ha dimostrato di saperci fare passando ad una categoria superiore ma è stato privato del buon risultato dal guasto meccanico.

Completa la parte della top ten della classifica assoluta l’agrigentino Maurizio Mirabile ( navigato da Avenia ) a bordo dell’ennesima Clio R3 con la quale precede la vettura gemella dell’ennese Frattalemi mentre all’ottavo posto conclude la Clio piccola, cioè la Rs di gruppo N condotta da Lanzalaco e Marchica che precede a sua volta la Clio Williams di Mattina e Barreca ( graziati dal testacoda nella prova annullata ) e la piccola Peugeot 106 della Blue Orange dei nisseni Giancani e Giglio i quali nella gara di casa sono stati unitamente a Lanzalaco sempre autori di ottime prestazioni.

Sfortunata infine la gara del duo Zucchetto – Mancuso, i due cugini sono usciti di strada coricando la Peugeot 106 su una fiancata nel penultimo tratto cronometrato mentre erano saldamente in nona posizione assoluta.

Sempre nel gruppo di testa durante il rally ha abbandonato pure l’altra Peugeot 207, quella di Gandolfo – Lo Verme per guasto meccanico mentre non ha nemmeno preso il via nonostante fosse iscritto Armaleo che su queste strade l’anno predente era stato autore di una delle sue migliori prestazioni.

Da Caltanissetta conclusa la gara, è già tempo di pensare all’edizione successiva, dove sportivamente tutti si augurano di rivedere l’interrotto duello tra Di Benedetto e Lombardo ricominciare da capo il prossimo anno senza che accadano spiacevoli episodi di sistemi di cronometraggio che a causa di un malfunzionamento ha gettato un’ombra di polemica su un duello che gli appassionati di questo stupendo sport già si augurano di poter gustare.

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