Palermo – Presso il polo didattico Bernando Albanese (ex cinema Edison) della Scuola di Scienze Giuridiche ed Economico-Sociali è stato proiettato il film “La Trattativa” di Sabina Guzzanti, regista e produttrice del film. Un film-documentario che ha narrato 20 anni di storia italiana, dagli anni ’90 ad oggi. Fatti di sangue, di morti ammazzati, di martiri della giustizia, di collegamenti tra politica e mafia che hanno disegnato un quadro dell’Italia di declino lato sensu diffuso.
L’uccisione di Salvo Lima, il maxi processo, la strage di Capaci, l’uccisione di Borsellino, le bombe a Roma, Firenze, Milano, la fallita strage allo Stadio Olimpico, con i suoi discussi protagonisti: Riina, Provenzano, Ciancimino padre e figlio, Caselli, i capi del Ros Mori e Subranni, Napolitano, Mancino, Scalfaro, i pentiti, Gaspare Spatuzza, Mutolo, Dell’Utri, Mangano, fino ad arrivare al processo che vede sul banco degli imputati, fianco a fianco, politici e mafiosi.
All’evento, promosso ed organizzato dalle Associazioni Contraria-Mente, Rete Universitaria Mediterranea e Agende Rosse, in collaborazione con Muovi Palermo, hanno preso parte la stessa regista Sabina Guzzanti, il prof. Enrico Camilleri, docente di diritto privato (UNIPA), Rosanna Melilli, coordinatrice per Palermo di Agende Rosse e Aaron Pettinari, della testata giornalistica online Antimafiaduemila che ha moderato l’evento.
Al termine della proiezione, che ha visto una vasta partecipazione di pubblico, soprattutto tra gli studenti universitari, è seguito un fitto dibattito in cui la regista Guzzanti non ha lesinato risposte agli interrogativi sollevati dai partecipanti.
Il film, prodotto fuori concorso e che sta ricevendo un elevato indice di gradimento nelle sale italiane in cui è stato proiettato (Torino, Milano, Palermo, Roma), è stato realizzato senza finanziamenti pubblici, come ha riferito la regista, e non senza ostacoli di diversa matrice.
Perché un film sulla Trattativa? Cos’è la Trattativa? Si fa riferimento ad una negoziazione che si è sviluppata in seguito alla stagione delle bombe del ’92 e ’93 al fine di giungere a un accordo tra importanti funzionari delle istituzioni italiane e rappresentanti di cosa nostra. Oggetto ipotizzato dell’accordo sarebbe stato la fine della stagione stragista in cambio di un’attenuazione delle misure detentive previste dall’articolo 41 bis. L’ipotesi è oggetto di indagini giudiziarie e inchieste giornalistiche.
Sul perché del film sulla Trattativa ha risposto la regista Sabina Guzzanti ai microfoni di Trinacrainews.eu.
- Perché produrre un film sulla Trattativa Stato Mafia?
- Ha incontrato ostacoli nella produzione del Film?
- Ha ottenuto finanziamenti per la sua produzione?