Palermo – Sono stati presentati a Villa Niscemi, alla presenza del Sindaco Leoluca Orlando, due importanti progetti fortemente voluti e realizzati dal Comune di Palermo. Durante la stessa giornata, inoltre, è avvenuta la cerimonia di consegna del piastrino di Vincenzo Cavallaro, giovane palermitano disperso in Russia durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il primo progetto ad essere presentato, dal titolo P.AM.NET Palermo Area Metropolitana in Rete, intende migliorare la “governance” in materia di migrazione del Comune attraverso la formazione del proprio personale. In particolare, P.A.M.NET è un progetto innovativo di formazione, scambio e creazione di rete, che coinvolge circa 250 dipendenti comunali tra i Servizi Sociali, le Circoscrizioni e le delegazioni comunali, la Polizia Municipale ed i Servizi educativi in modo da agevolare i servizi per i cittadini stranieri. I corsi si soffermano sulle politiche di immigrazione, sulla promozione delle pari opportunità, sulla cultura dell’accoglienza e sull’integrazione di cittadini di paesi terzi. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità dei servizi rivolti ai cittadini stranieri nell’Area Metropolitana di Palermo, attraverso attività di formazione giuridica e interculturale e di aggiornamento in materia di immigrazione.
Alla conferenza sono intervenuti, oltre al primo cittadino, l’Assessore alla Cittadinanza Sociale Agnese Ciulla, l’Assessore alla Partecipazione Giusto Catania, la Dirigente della Direzione Politiche Sociali, Giovanili e Pubblica Istruzione della Provincia di Palermo Mattea Volpe ed il Presidente del CISS Cooperazione Internazionale Sud Sud Sergio Cipolla. L’iniziativa, finanziata attraverso il FEI (Fondo Europeo per l’Integrazione), nasce grazie alla collaborazione tra lo stesso Comune di Palermo, l’organizzazione CISS Cooperazione Internazionale Sud Sud e la Provincia di Palermo.
Si tratta di un’opportunità importante per i dipendenti comunali – ha affermato l’Assessore Agnese Ciulla – che, all’interno di un qualunque sportello di front office, potranno interloquire al meglio con i cittadini migranti. Avendo conoscenza e coscienza di quali sono le leggi e le normative riusciranno a costruire al meglio un percorso di risposta. Tale iniziativa non è legata specificatamente ad un settore dell’amministrazione, ma a tutti quei settori che in maniera trasversale sono fortemente legati ai cittadini.
Questo percorso – ha sottolineato l’Assessore Giusto Catania – è un modo per mettere in sicurezza la scelta politica di investire sulla città interculturale. Non si tratta solo di una scelta stabilita dall’amministrazione comunale, deve coinvolgere tutta la macchina amministrativa. Riteniamo che questo processo di formazione sia necessario per strutturare un percorso che rappresenti il biglietto da visita dell’amministrazione. Questa scelta va in sintonia con la formazione dei componenti della Consulta delle Culture. Abbiamo investito sulla nascita della quarta istituzione della città e pensiamo che fare una formazione di tipo giuridico ed interculturale ai componenti della Consulta sia molto importante anche per mettere in sicurezza la sua nascita ed il suo lavoro.
Grande la soddisfazione espressa dal Sindaco Leoluca Orlando. Credo che tale iniziativa costituisca un modo attraverso il quale alcune scelte culturali e politiche diventino vita quotidiana. È importante anche per evitare che possa esserci uno scarto valoriale tra quello che si dice e quello che si fa. Si tratta di un ponte europeo rispetto al rapporto tra progetto e vita quotidiana. Tutto ciò si intreccia fortemente con la Consulta delle Culture, perché è un modo per dare concretezza anche a quelle che saranno le sue indicazioni politiche. Sarà fondamentale il rapporto di collaborazione proprio con la stessa Consulta, in quanto organismo rappresentativo di cittadini palermitani.
Sergio Cipolla, Presidente del CISS Cooperazione Internazionale Sud Sud, ha voluto ribadire il successo del progetto che già ha avuto inizio. Sicuramente supereremo abbastanza ampiamente il numero di persone che si era previsti di formare. Avevamo previsto circa 250 dipendenti comunali, ma arriveremo almeno a 300 persone. Uno dei risultati del progetto sarà anche quello di potere continuare a lavorare in rete con le altre amministrazioni comunali su questo tema. Abbiamo già concluso il primo gruppo di formazione ed abbiamo iniziato il secondo ciclo. Vi è stato un fortissimo coinvolgimento degli operatori; i corsi stanno funzionando molto bene. La partecipazione è piena, vi è un elevatissimo livello di interesse.
Il progetto non riguarda solamente il territorio cittadino, ma anche i Comuni della Provincia. Si è pensato, infatti, di elaborare un intervento che possa allargare il progetto non soltanto alla città, ma anche al tessuto limitrofo. In questo modo nasce un progetto di area metropolitana che è anticipazione di quello che è destinato a ricevere una definizione giuridica nel prossimo futuro. A questo proposito, è intervenuta Mattea Volpe, Dirigente della Direzione Politiche Sociali, Giovanili e Pubblica Istruzione della Provincia di Palermo. Come area metropolitana siamo stati interessati ad un coinvolgimento anche dei territori limitrofi – ha affermato – la Provincia è ben contenta di essere partner di questo progetto, perché crediamo fortemente che avere un “front office” unico nei confronti dell’immigrato permetta una facilitazione di tutti i processi. Abbiamo sensibilizzato i Comuni dell’area metropolitana ed abbiamo avuto una buona risposta.
La mattinata a Villa Niscemi è proseguita con la presentazione di CittAperta, un nuovo strumento di cui si è dotata l’Amministrazione Comunale per promuovere la comunicazione, la partecipazione ed il monitoraggio dell’attività istituzionale della città. L’applicazione è visitabile all’indirizzo www.comune.palermo.it ed è stata realizzata dalla SISPI, l’azienda partecipata dal Comune, che aggiornerà in tempo reale i cittadini su tutte le scelte amministrative della Giunta e del Consiglio Comunale. Tramite tale applicazione il cittadino potrà entrare nel merito dei vari provvedimenti e potrà controllare l’attività di ogni singolo consigliere comunale o componente della Giunta attraverso, ad esempio, le presenze e gli atti prodotti.
Tale applicazione – ha affermato l’Assessore alla Partecipazione Giusto Catania – permette di rendere ancora più aperte e trasparenti le scelte amministrative del Comune. Dopo Udine, siamo la seconda città d’Italia che porta avanti questo progetto. Siamo, però, la prima a farlo attraverso un’attività “in house” perché, avendo incaricato la SISPI, non abbiamo bisogno di appoggiarci a società esterne. Questo progetto è solo la prima tappa di un progetto più ampio. La seconda tappa partirà fra qualche mese e riguarderà il monitoraggio di tutta l’attività istituzionale delle Circoscrizioni. Si tratta di un processo avviato ormai da tempo che porterà da qui a qualche settimana all’approvazione del piano anticorruzione e del piano di trasparenza del Comune di Palermo. È il passaggio di un ragionamento generale che sempre più renderà Palermo una città modello per quanto riguarda i processi di partecipazione ed i modelli di trasparenza.
Durante la conferenza stampa, il Sindaco Leoluca Orlando ha messo in evidenza alcuni punti del progetto. Siamo in presenza di un atto non dovuto – ha affermato – si tratta di una scelta. Non c’è nessuna legge che ci ha imposto di realizzarlo. Serve in qualche modo a rendere nazionalpopolare il valore della trasparenza e dell’anticorruzione. Farà parte di un pacchetto di “best practices” che abbiamo concordato con il Ministero degli Esteri e con quello della Pubblica Amministrazione e che a marzo presenteremo alle città del Mediterraneo a Palermo. Organizzeremo un incontro nel quale Barcellona piuttosto che Istanbul, Tunisi piuttosto che Marsiglia, verranno per scambiare “racconti” di buone pratiche. I Ministeri hanno notato che nel settore della partecipazione qualificata, cioè dei servizi più efficienti e del controllo più stringente da parte dei cittadini, Palermo è una città da presentare come modello nell’area complessiva del Mediterraneo.
La giornata si è conclusa con la cerimonia ufficiale di consegna del piastrino di riconoscimento di un soldato italiano, il Fante Vincenzo Cavallaro, disperso in Russia durante la Seconda Guerra Mondiale. L’incontro è stato promosso dal Comune con la collaborazione dell’Associazione Alpini Palermo, che a distanza di settant’anni si occupa di riportare in Italia i resti e quanto appartenuto ai soldati italiani dispersi o caduti in Russia. Alla celebrazione hanno partecipato il Sindaco Leoluca Orlando, il Comandante della Regione Militare Sud Corrado Calzini ed il Capogruppo dell’Associazione Nazionale Alpini Palermo Giuseppe Benedetti.
Dopo che tutti presenti hanno osservato un minuto di silenzio in ricordo di coloro che hanno perso la vita in guerra o nelle missioni di pace, si è proceduto con la consegna ai discendenti del piastrino ritrovato in Russia. Al termine della cerimonia gli studenti della scuola media Ignazio Florio hanno letto una poesia dal titolo Io resto qui, scritta proprio durante la campagna di Russia, dall’Alpino Giuliano Penco.
Il Generale Corrado Calzini ha espresso a nome delle forze armate, dell’esercito e dei militari l’apprezzamento per chi ha dato la vita per il nostro paese. Ringrazio il Sindaco per questa opportunità – ha affermato – sono particolarmente onorato di poter intervenire a questa toccante e meritoria iniziativa. Oggi si ricorda un caduto, ma si ricordano anche tutti i caduti che da allora in poi hanno costellato il cammino delle forze armate. Ho percorso attraverso il foglio matricolare la vita di Vincenzo, nato nel 1914. Purtroppo dopo varie vicissitudini, richiami e congedi è partito per la Russia e lì è rimasto nella terribile battaglia del dicembre del 1942, la cosiddetta “battaglia del Don”, in cui gli italiani in una guerra così impari ed ingiusta seppero farsi onore. Nel linguaggio un po’ burocratico di questo documento trapela il sentimento di questo ragazzo dato per disperso a 28 anni. Così si cerca di camuffare qualcosa che nelle famiglie ha un impatto molto più drastico. Immagino la famiglia che si sarà illusa ed avrà sperato che il giovane fosse scampato ad una sorte ineludibile. Oggi, con questo gesto simbolico, si pone fine ad una vicenda travagliata; le forze armate, e l’esercito in particolare, mostrano ancora tutta la vicinanza a questa famiglia che tanto ha dato senza nulla, o poco, ricevere.
In conclusione, il Sindaco Orlando ha chiuso la cerimonia. È importante che non si perda memoria di chi ha donato la vita per la Patria. Voglio rivolgermi soprattutto ai ragazzi della scuola “Ignazio Florio”. Vincenzo aveva 28 anni, era un ragazzo che ha messo la propria vita a servizio della Patria. Oggi in qualche modo chiudiamo questo cerchio doloroso per ricordare quanto è importante ripudiare qualsiasi forma di violenza a favore della pace. La riconsegna del piastrino è un atto di rispetto per la memoria ed un atto di impegno affinché la guerra divenga sempre più un ricordo e mai più attualità.