Milano – A ventiquattro ore dall’inaugurazione dell’expo ancora diversi problemi al Cluster Biomediterraneo, attivato con una partenza forzata garantita solo dall’operosità dello staff e dai ragazzi dell’Università IULM, nonché dalla professionalità e passione degli imprenditori presenti alla prima giornata.
Unasorte condivisa anche dai numerosi collaboratori dei Paesi partecipanti al Cluster. Tutti impegnati ieri a fare partire la grande macchina dell’Expo, anche sacrificando ruoli e competenze sistemando, pulendo e attrezzando lo spazio per gli eventi.
Difficoltà dovute a diversi fattori. Tra i più rilevanti, una bassa affluenza dei visitatori dovuta all’assenza di insegne, indicazioni, segnali necessari per individuare il Cluster, già sacrificato da una posizione difficile nel Sito Expo. A ciò si aggiunge l’anonimato della struttura determinato anche dallamancanza del nome “Cluster Biomediterraneo” sulle pareti esterne, come invecesi rileva in tutti gli altri luoghi espositivi e Padiglioni. I colori del Mediterraneo sacrificati da pareti esterne troppo chiare per il luogo in cui è posizionato il Cluster, tanto da apparire più come un luogo di smistamento logistico che come spazio di riflessione culturale, integrazione territoriale e degustazione enogastronomica.
Non siamo visibili dall’esterno – dichiara Dario Cartabellotta – i visitatori ci cercano senza trovarci, la mancanza di segnali e del nome all’ esterno non permette ai visitatori di capire cosa ci sia dentro questo grosso spazio. In questa situazione noi continuano a lavorare con la volontà di chi in questo progetto ha sempre creduto, nel pieno rispetto di coloro che hanno avuto fiducia in noi e in questa grande opportunità.
Ad aggravare la situazione è la copertura che permette alla pioggia di bagnare i luoghi di degustazione, il palco con le attrezzature elettroniche e gli spazi espositivi.
Una copertura suggestiva e gradevole per creare l’atmosfera dellapiazza del mercato ipotizzata nel progetto originale, ma poco funzionale allenumerose attività previste dalla Regione Siciliana e dai Paesi del Cluster.
E’, tuttavia, in fase di discussione la possibilità di risolvere questi problemi organizzativi anche per la forte valenza politica, economica e sociale che la Regione Siciliana ha sempre intravisto nel Cluster Biomediterraneo –afferma Nino Caleca l’Assessore Regionale all’Agricoltura della regione Siciliana – Questo luogo di incontro, di integrazione e di valorizzazione enogastronomica che la Sicilia si è impegnata a svolgere a nome dell’intero Paese, – prosegue Nino Caleca – continua ad essere una grande occasione per facilitare, da una parte, l’incontro tra le piccole e medie imprese siciliane e i mercati internazionali e, dall’altro, le preziose collaborazioni tra i Paesi del Mediterraneo coinvolti nel Cluster.
In merito alle condizioni in cui versa il padiglione dell’Expo di Milano dedicato ai paesi dell’area Mediterranea interviene Antonio Ferrante, responsabile regionale Turismo e Cultura del Partito Democratico Sicilia: Quanto accaduto rappresenta già un danno incalcolabile per la Sicilia e tutta l’area mediterranea– dichiara Ferrante– in un momento già difficile per la nostra regione siamo costretti a vedere la foto del commissario Caltabellotta che, insieme ad alcuni volontari, tenta di pulire il padiglione. E’ una situazione inaccettabile che in nulla si accorda con il concetto alla base dell’intera manifestazione.
L’importanza del ruolo che la Sicilia riveste sotto l’aspetto geo politico ma anche e soprattutto per quanto riguarda gli aspetti legati all’incoming turistico e al patrimonio culturale ed enogastronico, impone che questa grave defaillance organizzativa venga immediatamente risolta e se ne accertino le responsabilità. In un momento di grave disagio come quello che la Sicilia sta attraversando – spiega – non possiamo accontentarci delle solite scuse di rito: ce lo impone il rispetto nei confronti dei cittadini siciliani che, per l’ennesima volta, si trovano a sopportare una grave onta di fronte agli occhi del mondo.
Vogliamo risposte immediate e credibili – conclude – altrimenti, come dichiarato dall’assessore Caleca, sosterremo il ritiro della Sicilia dalla manifestazione con tutte le conseguenze, politiche e non solo, del caso.