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Anno XII - Num. 56 - 03 settembre 2024

Anno IV - Num. 22 - 04 maggio 2016 Cultura e spettacolo

Presentazione del Palermo Pride 2016

di Redazione TrinacriaNews
         

palermo pride 2016 URL IMMAGINE SOCIALPalermo – Si è conclusa alle 12.00 la conferenza stampa di presentazione del Palermo Pride 2016. A passarsi la parola i portavoce del coordinamento del Palermo Pride: il coordinatore Massimo Milani, la vice coordinatrice Ana Maria Vasile, Luigi Carollo, Alessandro Di Liberto e Daniela Tomasino. Hanno partecipato anche Marco Agnello (associazione Magenta), il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l’assessore Giusto Catania, Adham Darawsha, presidente della Consulta delle Culture, e Morten Thaysen (LGSMigrants).

Lo slogan ufficiale del Palermo Pride 2016 è “Migrare è umano – Identità in attesa di giudizio”. Il tema sono le migrazioni, intese come attraversamento di confini e barriere sia geografiche che identitarie. È stato presentato il documento politico, che ingloba l’articolo di Paul B. Preciado La sfida che unisce persone transessuali e migranti, è stata manifestata grande sgomento per la strage avvenuta lo scorso sabato notte al Pulse di Orlando (Florida) e in segno di lutto il Comune di Palermo terrà la bandiera a mezz’asta da domani fino a sabato 18 giugno, giorno in cui si terrà la tradizionale parata che quest’anno partirà da piazza Marina per concludersi con il concerto del gruppo palermitano No Hay Problema a Casa Pride (spazio all’interno del complesso monumentale Castello a Mare e organizzato dall’associazione Magenta). La madrina dell’edizione 2016 del Pride è Stefania Pecchini, la prima donna italiana transessuale poliziotta. Gli ospiti di Casa Pride sono: Immanuel Casto e Romina Falconi, I Soldi Spicci, Neja e Dj Ralf, che si alterneranno sul palco nei fine settimana dal 16 al 18 giugno e del 24 e 25 giugno.

“Dedichiamo il Palermo Pride non solo alle vittime del Pulse ma soprattutto a chi è sopravvissuto alla strage e alla comunità Lgbt di Orlando (Florida) e all’orgoglio, che è la migliore risposta possibile”. Luigi Carollo.

“Ognuno dovrebbe sentire propria la rivendicazione di libertà e di autodeterminazione del Palermo Pride. Ormai da anni la comunità studentesca appoggia le iniziative e tutti i momenti – siano essi politici o meno – di uno degli eventi più importanti della nostra città partecipando attivamente e con grande senso di appartenenza a un movimento per i diritti di tutti e tutte”. Alessandro Di Liberto.

“Tocca a me presiedere il settimo Palermo Pride. Sin dal primo anno la parola Gay è stata volutamente omessa perché, pur continuando a rivendicare con orgoglio le nostre identità, abbiamo voluto costruire un Pride di tutt* che tenga insieme orizzontalmente le istanze delle persone LGBTQI con quelle delle donne, dei lavoratori, degli studenti, dei precari, dei disoccupati, dei migranti e dei senza tetto forti della consapevolezza che non esistano battaglie per i diritti isolate. Uniti, tutti questi soggetti possono meglio contribuire a costruire una società più equa e solidale. Un’intera città vive da sempre questo evento come un nuovo spazio aperto di libertà, di condivisione e di confronto pacifico e gioioso. Il Pride continua ad essere la più politica delle manifestazioni ed è assolutamente necessario per un Paese che è ancora fortemente maschilista, sessuofobico, sessista e i sempre più numerosi esempi di bullismo e femminicidio (anche trans) lo confermano. Vi invito pertanto a partecipare numerosi, ciascuno con il proprio corpo, il proprio vissuto e la propria identità. Uniti contribuiamo al cambiamento della nostra vita e alla costruzione della nostra felicità”. Massimo Milani.

“Il Coordinamento Palermo Pride ha scelto di mettere al centro del Pride di quest’anno il tema delle Migrazioni e delle persone migranti. Quasi sempre è impossibile per i migranti LGBT palesare il proprio orientamento sessuale per la paura di poter rivivere in Italia ciò di cui ci si è allontanati o nel timore del giudizio negativo e dell’isolamento. Allora si cerca di avere un contatto con la comunità LGBTI locale, ma anche qui si trovano spesso pregiudizi e stereotipi. Nel mondo ci sono ancora 13 paesi in cui l’omosessualità viene punita con la pena di morte e altri 77 in cui l’omosessualità è un reato e viene punito con la prigione da 1 anno al carcere a vita, punizioni corporali, torture o “terapie riparatorie”. Secondo gli accordi internazionali le persone migranti che dimostrano di poter essere perseguitate nel Paese dal quale sono fuggiti a causa della loro omosessualità o transessualità hanno diritto a presentare domanda di asilo internazionale anche in Italia. Per ottenere il rispetto di questo diritto è però necessario che il/la migrante dichiari la sua condizione. Per questo all’interno di Arcigay Palermo, abbiamo pensato di aprire il servizio La Migration, rivolto proprio alle persone LGBTI migranti”. Ana Maria Vasile (Piatra Neamnt, Romania).

“Il Palermo Pride conferma, ancora una volta, la sua vocazione a essere un evento politico che riesce a tenere contemporaneamente protesta, attivismo, cultura e intrattenimento come è tradizione della comunità LGBT. In programma un fitto calendario di eventi, che è iniziato ad aprile e che si concluderà il 26 giugno, dentro e fuori Casa Pride, continuano incontri, attività e approfondimenti sulla religione, sulla letteratura per bambini, sulle migrazioni, sui diritti LGBT, sulla transessualità, sulla scrittura creativa come azione politica, sulla prostituzione minorile, sul bullismo omofobico, sul coming out, sull’educazione all’affettività, sulla sociologia della sessualità e con un workshop che coniuga la prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse con l’arte contemporanea. È il nostro modo di lavorare perché stragi come quella di Orlando non si ripetano mai più.” Daniela Tomasino.

per  il programma consultare www.palermopride.it

 

 

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