“La marineria siciliana ed in particolare quella di Mazara del Vallo –ha scritto Tumbiolo– continua a pagare un prezzo troppo alto per una guerra subita e dimenticata: la cosiddetta “guerra del pesce”.
“Il più recente episodio di questa guerra –ha ricordato il presidente del Distretto- è raggelante. Tre pescherecci del Distretto di Mazara del Vallo: Principessa Prima, Antartide e Grecale, regolarmente impegnati nell’attività di pesca in acque internazionali (18/20 miglia) antistanti le coste delle città libiche di Bengasi e Derna, sono stati l’obiettivo di una vera e propria aggressione armata da parte di alcuni militari a bordo di una motovedetta libica che per alcune interminabili ore hanno tentato l’abbordaggio sparando raffiche di mitra che, miracolosamente, non hanno colpito nessun pescatore ma hanno provocato ingenti danni ai pescherecci colpiti dai cannoni degli aggressori
I nostri hanno dovuto lasciare le zone di pesca subendo notevoli danni economici. Soltanto grazie alla grande esperienza dei nostri capitani ed il coraggio dei nostri pescatori, le imbarcazioni sono riuscite a sfuggire all’attacco e ad un sequestro dalle conseguenze imprevedibili”.
Tumbiolo ha aggiunto: “la comunità peschereccia mazarese continua a sopportare da sola, sulle sue spalle, i danni economici e sociali di questi veri e propri atti di pirateria; con la speranza che non ci scappi ancora una volta il morto”.