“Il settore della pesca in Sicilia è assente dal dibattito politico e sempre più in stato di abbandono. I pescatori sono in balia di un sistema comunitario che ha da tempo deciso di chiudere un’economia che esiste da millenni e che nonostante la crisi apporta un significativo contributo al Pil regionale e nazionale”.
Così Giuseppe Messina, Reggente di Ugl Sicilia intervenuto stamattina agli Stati Generali della pesca a Palermo presso l’Arsenale Borbonico, su iniziativa dell’assessore all’Agricoltura della Regione siciliana, Nino Caleca.
“Dal Governo regionale – aggiunge – in due anni non abbiamo registrato iniziative degne di nota per rilanciare un settore che solo nel settore primario della cattura impegna circa 8 mila addetti che aumentano se si guarda alla filiera ed a tutto l’indotto”.
“Conforta l’apertura dell’assessore Caleca al dialogo con le parti datoriali e sindacali – sostiene Messina – per riscrivere una nuova strategia della pesca, un piano di rilancio che guardi al Mediterraneo, che veda i pescatori al centro delle scelte politico-amministrative e con la Regione siciliana che deve riappropriarsi della titolarità del ruolo di regia nelle decisioni sull’Area Mediterranea”.
“Ugl ha chiesto all’assessore Caleca – afferma il reggente di Ugl Sicilia – di riaprire la vertenza Mare Mediterraneo su tutti i fronti istituzionali affinchè ognuno ai vari livelli si assuma la sua dose di responsabilità”.
Per il sindacato “non è più tollerabile che i pescatori siano abbandonati a se stessi senza alcun sistema di tutela retributiva così come non è più sostenibile una burocrazia asfissiante che finisce con l’ostacolare l’accesso a quelle residue risorse comunitaria ancora disponibili il cui accesso è diventato quasi impossibile”.
Ugl chiede al Governo regionale di farsi parte in causa presso il ministero Mipaaf per rivedere i contenuti del decreto di autorizzazione alla campagna di pesca del tonno rosso 2015 perché secondo quanto è trapelato il contenuto danneggia i pescatori e le imprese di pesca siciliane per una assegnazione della quota aggiuntiva che favorisce altre regioni a danno della nostra Isola.
“Inoltre, l’idea avanzata dall’assessore alla pesca – sottolinea Messina – di chiedere a Bruxelles di riconoscere ai pescatori delle marinerie siciliane misure di compensazione, all’interno del programma di protezione delle frontiere ‘Triton’ per il grande apporto profuso nel salvare vite umane in mare, trova d’accordo il sindacato”.
“Il governo regionale faccia la sua parte fino in fondo – conclude il reggente di Ugl in Sicilia – anche rivedendo gli accordi precedenti con il Governo tunisino per rafforzare lo storico dialogo frontaliero allo scopo di definire una piattaforma condivisa che possa favorire una gestione del Canale di Sicilia condivisa e sostenibile”.