Palermo, 31 mar. Il presidente Crocetta in una nota inviata alla redazione chiarisce le motivazioni riguardanti la scelta dell’amministratore unico di Riscossione Sicilia:“Trovo sinceramente immeritato l’attacco che ricevo sulla nomina di Antonio Fiumefreddo come amministratore unico di Riscossione Sicilia”. La scelta dell’amministratore unico, deriva da una disposizione di legge che io ho proposto di modificare più volte, anche con uno specifico articolo in finanziaria che è stato stralciato. Il governo ha già provveduto a depositare tale articolo per inserirlo nella legge stralcio. Sta da sé che nel momento in cui verrà ripristinato con legge un cda che preveda componenti,l’amministratore unico decadrà e si insedierà il nuovo cda. Ho assistito in questi mesi a tante polemiche politiche su questa vicenda,senza che io intervenissi mai nel dibattito. Nella rappresentazione politica che si è voluta dare sia a livello regionale che nazionale, anche da parte delle opposizioni che ne chiedevano la testa, si insinuava l’idea falsa di un presidente della Regione che aveva fatto dimettere il cda per far cadere Fiumefreddo e scaricarlo. Molti gli esponenti politici di vari schieramenti che nei talk show imputavano tale responsabilità al presidente e mi invitavano apertamente a riconfermare Fiumefreddo.
La politica non può fare due parti inuna commedia e io non intendo fare da parafulmine per scelte che fanno altri.Pertanto invito tutti gli esponenti politici siciliani, critici su questascelta, a fare tale critica nei confronti degli esponenti politici nazionali.Per quel che mi riguarda non vi è alcuna ragione per non riconfermare talenomina”.
Nella nota il presidente, inoltre, ha parlato degli intendimenti su piano e legge da realizzare di concerto con il Governo nazionale: “L’Ars ci ha dato il mandato di presentare un nuovo piano e una nuovalegge e io sto già procedendo in tal senso, di intesa col governo nazionale,vagliando diverse ipotesi. Ieri oltre ad aver incontrato De Vincenti, hoincontrato la Montepaschi che è la banca creditrice nei confronti diRiscossione Sicilia per ben duecento milioni di euro ed Equitalia, perverificare anche la possibilità che tale agenzia nazionale possa dare unsupporto per l’abbattimento dei costi e per rendere tutto più efficiente”.
Ha ribadito l’importanza di una continuità gestionale per l’azienda: “In assenza di scelte strategiche non ancora definite, mi sembra naturalegarantire una continuità gestionale, in un momento di difficoltà aziendale”
Ha anche fatto riferimento alle ultime situazioni tributarie emerse riguardanti diversi parlamentari siciliani: “Nonc’è alcuna sfida al Parlamento, che sicuramente di norma non decide sullenomine, anche perché voglio rappresentare che, in merito alle situazioni emersein materia tributaria, non sono finiti nel tritacarne mediatico soltanto granparte dei parlamentari, ma io stesso sono stato chiamato in causa, nonostanteavessi da tempo rateizzato il pagamento di tributi su cui esiste il ragionevoledubbio che mi potessero essere imputati, in considerazione del fatto che io nonho alcuna attività lavorativa, non ho aziende o studi professionali che possanogiustificare altre entrate oltre a quelle previste per il mio mandato. Lascio alle persone intelligenti tali valutazioni, ma da buon cittadino hocominciato a pagare, riservandomi di adire nei confronti di quei soggetti chehanno portato l’iscrizione a ruolo di tali tributi. Un cittadino corretto credo debba comportarsi in questo modo.Non ho l’abitudine di perseguitare alcuno per ragioni politiche, anche quandopotrei trovarmi in dissenso. Se il Parlamento si ritiene offeso, sarà unmagistrato a stabilire la portata dell’offesa stessa e non un presidente diRegione che nella nomina degli amministratori pubblici deve verificare soloonestà e competenza.Ovviamente non posso che dissentire sulle polemiche, ma invito tutti ariportare la questione agli interessi della Sicilia che oggi deve salvaguardarele risorse finanziarie che appartengono al popolo siciliano. Probabilmenteabbiamo una logica diversa di come si governa la cosa pubblica, ma io noncontrasterò mai qualcuno per le sue opinioni, anche se dovessi esserne vittima.Non occorre certamente citare Voltaire per ricordare che si può anchecondividere niente delle critiche espresse da qualcuno, ma io lotterò fino infondo perché ognuno possa liberamente esprimere quelle critiche”.
Ha poi concluso con una esortazione al Parlamento siciliano: “Ribadisco, pertanto, che la nomina è un fatto tecnico, riconducibile alla necessità di dare continuità a un’esperienza in una fase di transizione e di riassetto organizzativo aziendale, nelle more che il Parlamento approvi la legge che io ho proposto fin dal mese di dicembre”.