
Quanto alle priorità che la Cisl indica a governo e Ars, spiega Milazzo che c’è bisogno di un colpo d’acceleratore che consenta alla Sicilia di lasciarsi finalmente alle spalle gli anni bui sul fronte di rifiuti: “il ddl di riforma è arrivato a Sala d’Ercole ma è sparito dai radar. E le strade dell’Isola continuano a restare sporche”. Il sindacato attende risposte anche riguardo al contratto dei regionali, scaduto da oltre un decennio: “così come è stato recentemente fatto per i forestali, che hanno atteso sedici anni”. Inoltre, c’è bisogno di “rimettere a posto i cocci della fallimentare riforma delle Autonomie locali, di qualche anno fa”. Sul punto, per Milazzo sarebbe persino auspicabile recuperare la terminologia in uso sul piano nazionale: quella che distingue tra province e città metropolitane. “Fuori dalla Sicilia l’espressione Liberi Consorzi è ostica ai più”. Riguardo alle autonomie locali, ancora, la Cisl sollecita “adeguate soluzioni di sostegno finanziario” così come prevede l’accordo firmato da Musumeci e dal ministro Tria il 19 dicembre: “un buon accordo, che segna obiettivamente una svolta”. Il sostegno è urgente per evitare il default di un numero considerevole di enti locali: il 20% dei 390 municipi dell’Isola. Per i quali però va sciolto pure il nodo dell’incapacità di riscuotere i tributi. A Regione e Anci, la Cisl propone pertanto un tavolo di confronto assieme al sindacato sui temi specifici della riscossione.
Il segretario Cisl si è quindi soffermato sulla manifestazione nazionale che Cgil Cisl Uil terranno a Roma sabato 9 febbraio. La prima volta di una mobilitazione sindacale, dalle Politiche del 4 marzo. “Vogliamo – con le sue parole – cambiare la linea del governo su temi delicatissimi e centrali per il futuro della Sicilia, del Mezzogiorno, del Paese: dalle infrastrutture alle opere pubbliche al fisco, alle questioni della rivalutazione delle pensioni, dei contratti del pubblico impiego, delle politiche per il welfare e l’inclusione”. L’incontro del 10 dicembre tra governo e Cisl Cgil Uil sulla bozza della legge di Bilancio 2019, ha ricordato Milazzo, non ha prodotto alcun risultato né ha avuto seguito “nonostante l’impegno del premier Conte a proseguire nel confronto sulla base della piattaforma presentata dai sindacati”. La manovra del governo, così, “manca totalmente” di interventi per la crescita, il lavoro e la coesione sociale.
La manifestazione per la Cisl, dunque, è “inevitabile”. Partirà da piazza Esedra, a Roma, sabato 9 alle 9,30. Il corteo terminerà in piazza del Popolo. È qui che parleranno i tre leader confederali nazionali: Susanna Camusso (Cgil), Annamaria Furlan (Cisl) e Carmelo Barbagallo (Uil).