Palermo. “I servizi garantiti alla cittadinanza sono insufficienti e la colpa non è certo dei lavoratori, costretti a turni e contratti sempre più spesso inadeguati. Questa è la situazione, oggi divenuta insostenibile, in cui versano i dipendenti delle Partecipate della città di Palermo. E’ necessario, quindi, avviare una riorganizzazione dei settori e degli incarichi per rilanciare l’economia. Ecco perché abbiamo dichiarato lo stato d’agitazione che, senza risposte immediate e concrete da parte del Comune, potrebbe sfociare in manifestazioni di protesta da parte di tutti i lavoratori delle Partecipate. La gente è stanca e i lavoratori chiedono garanzie”. A parlare è Gianni Borrelli della Uil Palermo, che insieme alle categorie UilTrasporti, UilTucs e UilTec, spiega: “A un anno di distanza non sono ancora stati rispettati gli accordi per i 1.650 lavoratori della Reset. L’Amministrazione comunale aveva annunciato un piano di risparmi, integrazione dei servizi e prepensionamenti ma sino ad oggi non è stato portato a termine. E la situazione non cambia per Amat, Amap, Amg e Rap (circa cinquemila lavoratori) con una gestione allegra del personale che produce servizi non adeguati per carenza di mezzi strutturali ed economici. Sono solo costi per i cittadini, i più i elevati di tutta Italia, senza alcun vantaggio. E’ ora di dire basta”.