Catania – A seguito dell’approvazione dell’Accordo di Programma Quadro “Distretti ad alta tecnologia, aggregazioni e laboratori pubblico privati per il rafforzamento del potenziale scientifico e tecnologico della Regione siciliana” – sottoscritto il 7 agosto 2012 tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e la Regione Siciliana – ha preso avvio il Distretto di Alta Tecnologia “Bio-Medico Sicilia”, che comprende trentuno soggetti fra cui: sette Grandi Imprese, undici PMI, tre Parchi tecnologici e consorzi, dieci Enti pubblici di ricerca regionale e di rilevanza nazionale (Università, CNR e INFN).
Nei giorni scorsi sono stati presentati i sei progetti esecutivi di ricerca e di formazione collegati del Distretto Bio-medico Sicilia che consentiranno un investimento pubblico- privato di 39 milioni di Euro.
Un risultato possibile grazie all’iniziativa dell’Assessorato Regionale della Salute, che ha sostenuto fortemente la creazione del Distretto Biomedico in Sicilia. Attraverso la comprensione di meccanismi molecolari che scatenano alcune malattie, l’individuazione di tecniche di diagnosi sensibili e di facile impiego, lo sviluppo di terapie mirate e meno invasive, di tecniche predittive e preventive, il Distretto mira a realizzare piattaforme tecnologiche, formulati e dispositivi biomedicali, con particolare riferimento alle aree terapeutiche di maggior impatto.
I sei ambiziosi progetti di ricerca riguarderanno: Piattaforme biotecnologiche avanzate per la salute dell’uomo; Biobanking e Medicina Rigenerativa per terapie avanzate; Sviluppo e ottimizzazione di dispositivi diagnostici; Drug delivery – veicoli per un’innovazione sostenibile; IGH – Ion Gantry for Hadrontherapy; Telemedicina, Ambiente e Salute.
Il Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia, nella qualità di capofila del Distretto tecnologico Bio-Medico Sicilia, coordinerà le attività afferenti ai sei progetti di ricerca proposti e ai corsi di master e di dottorato ad essi collegati, che saranno erogati dalle Università statali siciliane.
Esperti di bioinformatica, elettronica, genetica molecolare, scienze dei materiali, biobanche, cellule staminali, nanoparticelle, telemedicina, affronteranno ricerche complesse i cui risultati consentiranno di far crescere conoscenze, prodotti, occupazione nel settore biomedicale, portando il paziente al centro del sistema, con vantaggi economici per la collettività e del Servizio sanitario.
L’obiettivo finale è creare sviluppo diffuso e distribuito, crescita occupazionale, basata sulla cultura dell’innovazione, dell’imprenditorialità, della collaborazione in rete: il ruolo di driver del cambiamento è affidato alle grandi imprese e ai centri di ricerca che hanno maturato attitudine alla “open innovation”, poggiando anche sulla capacità e la voglia di crescere di tutte le imprese che partecipano.
Grazie all’azione sinergica di tutte le parti interessate, il Distretto auspica di potenziare la ricerca e il trasferimento di conoscenze e competenze, per sostenere l’innovazione e la crescita economica del settore e dare vita a nuove alleanze tese a promuovere strategie integrate per rendere il tessuto produttivo meridionale più competitivo.