Palermo – “E’ successo. E’ successo quello che temevo per questa annata calcistica disgraziata”. Così, il Palermo retrocede ponendo fine al periodo più longevo e più vincente di sempre del Palermo Calcio in Serie A. Nove anni di sacrifici che hanno trovato i titoli di coda con le dichiarazioni del presidente Zamparini, poco sopra. Non accadeva da quarant’anni di vivere una retrocessione in Serie B.
Il Palermo ha dato tutto, ma non tutto si può recuperare a fine stagione, soprattutto quando perdi tutti gli scontri diretti. Neanche vincendo con l’Inter e con la Roma. Ma chi è il colpevole di quest’involuzione?
I nomi si accavallano e si intrecciano con il dispiacere dei tifosi che hanno vissuto anni di blasone per l’intera Sicilia, varcando lo stretto prima e superando i confini italiani poi. La colpa è di Zamparini, la colpa è di Lo Monaco, la colpa è della tifoseria, la colpa è degli arbitri, la colpa è dei giocatori… Sentiremo queste frasi fino all’inizio della prossima stagione, quando tutti ritorneranno “un corpo e un’anima” alla ricerca della promozione in Serie A, unico obiettivo utile dei rosanero per l’anno in serie cadetta che si dovrà affrontare.
E’ davvero ancora più pesante per i tifosi accettare che siano stati proprio Luca Toni e Francesco Guidolin, gli avversari ad affondare il Palermo. Proprio quegli avversari/compagni di squadra che contribuirono a mandare il Palermo Calcio in Serie A dopo tre decenni.
Un ciclo che finisce, un ciclo che era iniziato un decennio prima e che si era prolungato grazie all’apporto di professionisti di alto profilo come i campioni del mondo Barzagli, Barone, Toni, Zaccardo e Grosso o come i fantasisti da milioni in doppia cifra, vedi Pastore, Cavani, Simplicio e lo stesso Ilicic che probabilmente lascerà la squadra insieme all’ultimo dei capitani, il primo per presenze con la maglia rosanero in Serie A, Fabrizio Miccoli.
Il capitano Miccoli dovrà capire cosa fare del suo futuro e a chi passare l’importante consegna. Un po’ come il Palermo stesso, una squadra che attualmente non ha futuro perché imprigionata tra i fasti del passato.
“Disgraziata per innumerevoli errori arbitrali sempre a nostro sfavore”, continua Zamparini all’interno del comunicato diffuso dal sito ufficiale della società. In questo momento viene difficile concentrarsi su tutte quelle ingiustizie che sono state riservate alla squadra rosanero che unite alla sfortuna, sono state il fattore decisivo per questa retrocessione.
Un calcio dove si diventa campioni facilmente e dove gli addetti ai lavori sbagliano frequentemente. Il calcio dei soldi. Dove a perire è sempre la squadra con meno appoggi, forse la più corretta. Quasi vita quotidiana…
Sempre Zamparini: “Certo, col senno di poi, la costruzione della squadra non è stata delle migliori: la colpa è anche mia e di Perinetti.”. Già, la squadra non era certo all’altezza di un campionato di vertice come quello di Serie A, ma il carattere di Giuseppe Sannino ha plasmato uomini in grado di ribaltare pronostici e quote sfavorevoli. La linea verde ha sempre contraddistinto il Palermo Calcio, ma quest’anno il mix non ha funzionato a dovere.
Sono molte le tematiche e i retroscena dietro la retrocessione del Palermo Calcio. Potremmo stare dei giorni a scrivere, parlare, soffrire su tutto quello che si è sbagliato e sulle poche cose che si sono indovinate, ma è solo una la conclusione del patron rosanero, all’interno del suo comunicato, e noi la sposiamo in pieno: “Basta piangere sul latte versato. Sarà dura, ma ce la faremo. Ripartiremo tutti insieme per nuove vittorie”.
Ora, è il momento di iniziare un nuovo ciclo.