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Anno XII - Num. 56 - 03 settembre 2024

Anno II - Num. 11 - 03 maggio 2014 Politica e società

A Palermo la prima Fiera Internazionale per la Dieta Mediterranea

di Roberto Rinella
         

dieta-mediterraneaPalermo – Dalla proposta di Nicola Perricone, presidente regionale e vicepresidente vicario nazionale di Acli Terra, nel corso dell’incontro che si è tenuto presso il dipartimento Affari interregionali di Palermo, nell’ambito del progetto Export Sud, nasce, in sinergia tra le quattro Regioni italiani dell’Obiettivo convergenza: Puglia, Calabria, Campania e Sicilia, la FIERA INTERNAZIONALE per la DIETA MEDITERRANEA.
Ha, infatti, spiegato Perricone: Oggi è fondamentale l’organizzazione del territorio e la valorizzazione delle imprese attraverso un progetto di sistema, un lavoro sinergico che permetta un vero sviluppo dell’area Med, per questo bisogna partire da un elemento comune e vincente come la Dieta Mediterranea, che oggi, in attesa di una Expo 2015 che vedrà protagonista la sicurezza e la qualità alimentare per uno sviluppo sostenibile del Pianeta, va rilanciato e valorizzato.
La prima Fiera Internazionale si terrà a Palermo. L’iniziativa, prevista per il prossimo dicembre, è promossa da Acli Terra Sicilia e condivisa dal Comune di Palermo e ad Anci Sicilia.
Perricone ha, inoltre, dichiarato: Si tratta di un’occasione unica per la valorizzazione del tessuto economico e produttivo del Mediterraneo. È una tappa importante di un percorso iniziato due anni fa e che abbiamo proseguito assieme alle altre tre regioni obiettivo convergenza, Calabria, Campania e Puglia, per lo sviluppo del Mezzogiorno.
Grazie alla Fiera internazionale della Dieta mediterranea Palermo diventerà un importante luogo di scambio economico e culturale a livello mondiale e potrà candidarsi a capitale mondiale della Dieta mediterranea.
È necessarioha detto Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo e Presidente di Anci Sicilia – proseguire nel processo di rilancio della città, associandola a iniziative di interesse internazionale che creino sviluppo e business e che permettano un ritorno di Palermo a baricentro del Mediterraneo.
Si tratterà di una nuova Fiera del Mediterraneo che coinvolga l’intero Mezzogiorno d’Italia e tutti i Paesi europei e non che si affacciano sul Bacino è stata proposta oggi nel corso del convegno dal tema “Dieta mediterranea, opportunità di sviluppo per i Paesi del Bacino del Mediterraneo”, organizzato da Acli Terra Sicilia col patrocinio del Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali e l’Assessorato dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea della Regione Siciliana.
Si tratta di una grande opportunità per l’agricoltura siciliana, ha detto Antonino Bacarella, già professore ordinario di Economia e marketing dei prodotti agroalimentari presso l’Università di Palermo, che riflette quasi fedelmente la piramide alimentare della dieta mediterranea, riconosciuta nel novembre 2010 patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’Unesco.
Un ulteriore passo in questa direzione, condiviso con Acli Terra Sicilia proprio da qualche giorno, è il negozio sociale “Casa dei sapori”, spiega Paolo Caracausi, presidente della Commissione attività produttive al Comune di Palermo, progetto su cui intendiamo lavorare assieme per avvicinarci ai consumatori ma anche ai produttori.
Il grande lavoro da fare è quello di utilizzare i giacimenti culturali come volano per lo sviluppo del Paese, ha detto Michele Tannini, presidente nazionale di Acli Terra, ma questo non può essere fatto senza l’aiuto della politica che deve dare una mano ai produttori e ai loro rappresentanti nella grande impresa di rilanciare strategicamente l’agroalimentare italiano. In questo contesto la Sicilia, attraverso Acli Terra regionale, sta iniziando un percorso importante e impegnativo.
Dobbiamo avere un obiettivo di sistema, iniziando a valorizzare le tre risorse fondamentali della Sicilia che sono l’agricoltura, il turismo e la cultura, ha aggiunto Giuseppe Lupo, deputato del Pd all’Ars, lavorando in sinergia per realizzare iniziative concrete, come la prima Fiera della dieta mediterranea, e puntando su un modello di sviluppo che la Sicilia potrà mantenere negli anni.

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