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Anno XII - Num. 57 - 09 dicembre 2024

Anno II - Num. 07 - 10 luglio 2013 Cultura e spettacolo

“Palermo Collezioni” alle Mura delle Cattive, notte di moda per beneficenza

(In fondo all’articolo interviste allo stilista di fama internazionale Anton Giulio Grande, all’attore bagherese Alessandro Rugnone ed al fotografo delle dive Marco Glaviano)

di Viviana Villa

Palermo – Il 29 settembre si è tenuta alle Mura delle Cattive la IV edizione di Palermo Collezioni, serata di alta moda all’insegna della solidarietà e della beneficenza. In una location magica ed affascinante, l’evento condotto dall’attrice Stefania Blandeburgo ha visto sfilare in passerella le collezioni autunno-inverno 2013/2014 di stilisti e marchi siciliani. Ospite d’eccezione lo stilista di fama internazionale Anton Giulio Grande (leggi intervista in fondo all’articolo). Non è stata presente la tanto attesa modella Nina Moric perché è rimasta coinvolta in un incidente stradale, ma fortunatamente senza gravi conseguenze.
Il pubblico ha visto sfilare i capi e gli accessori di: Bakarà, Queen boutique & shoes, Atelier dei piccoli, Scalia junior, Le spose di DolceGiò, Ma.Di creazioni, Atelier Chiccosa, A’biddikkia e Cromia del gruppo Scalia.

La sfilata è stata organizzata anche al fine di sostenere un’iniziativa benefica, con lo scopo di devolvere il ricavato delle prevendite all’Ospedale Civico di Palermo per la costituzione di una borsa lavoro destinata all’assunzione di un infermiere per il reparto di oncoematologia infantile pediatrica, il quale conta solo quattro unità di supporto per i 150 bambini ospitati. Ilde Vulpetti, la Direttrice dell’Area Operativa dell’ASLTI (Associazione Siciliana per la Lotta contro le Leucemie e i Tumori dell’Infanzia) ha tenuto a sottolineare che la mission della serata è stata quella di raccogliere ventimila euro e che le donazioni possono ancora essere fatte attraverso il sito www.liberidicrescere.it

L’evento ha previsto anche l’assegnazione del premio Glam Awards Sicilian in the World ai siciliani che, in vari settori, si sono distinti per la loro attività in campo nazionale ed internazionale. I premi sono stati consegnati di volta in volta dai volti più noti della conduzione siciliana: Cinzia Gizzi, Monia Arizzi, Licia Raimondi, Massimo Minutella, Mauriziotto e Fabio Console.

La regia della serata è stata affidata al creativo Roberto Capone che ha realizzato un evento-spettacolo di altissimo livello artistico.

La prima ad essere premiata è stata la regista Emma Dante, il cui premio è stato ritirato da Sandro Campagna, attore siciliano che ha recitato nel suo film Via Castellana Bandiera. Il riconoscimento è stato assegnato alla regista palermitana per aver diffuso l’immagine di  una Palermo appassionata e vera, restituendo alla Sicilia attraverso il teatro, la scrittura ed il cinema il ruolo di punto di vista privilegiato per uno sguardo lucido sul mondo.

Altro personaggio che ha lavorato con Emma Dante ad essere premiato, è stato l’attore bagherese Alessandro Rugnone (in fondo all’articolo è presente la nostra intervista), che in questi giorni è in onda su Canale 5 con Squadra Antimafia, nei panni del cattivo Ruggero Spina. Seconda donna insignita del riconoscimento è stata invece Stefania Petyx, la storica inviata di Striscia la Notizia che, presentatasi sul palco con il suo fedele bassotto ed il suo impermeabile giallo, è stata riconosciuta come una donna coraggiosa e una grande protagonista che ha saputo portare alto il nome della Sicilia con un’immagine slegata dai soliti stereotipi.

Le premiazioni sono proseguite con l’assegnazione al fotografo palermitano di fama internazionale Marco Glaviano (nostra intervista in fondo all’articolo), che nella sua carriera ha immortalato le top model più belle del mondo, e ad Ernesto Tomasini, cantante con una voce dall’estensione di 4 ottave, la cui carriera è cominciata dal cabaret a Palermo, per poi continuare a Londra (città in cui vive da 20 anni) e in tutto il mondo con i suoi spettacoli. Il premio è stato assegnato al cantante con la seguente motivazione: per essere stato definito dalla stampa internazionale la personalità più stravagante ed eccitante che sia arrivata a scuotere il mondo della lirica dai tempi di Klaus Nomi.

Lo stilista di fama internazionale Anton Giulio Grande, ha proposto al pubblico palermitano la linea di abiti presentata in anteprima a Montecarlo agli inizi di settembre. Lo stilista di origini calabresi, che è considerato l’erede di Gianni Versace, è molto apprezzato da molte donne dello spettacolo come Nina Moric, Valeria Marini, Alba Parietti, Sabrina Ferilli e tante altre.

Durante la serata, proprio per l’attenzione che ha sempre riservato alla città, Anton Giulio Grande è stato premiato, non nascondendo da buon calabrese di ispirarsi al Sud ed alla mediterraneità per le sue creazioni. Nell’atelier dello stilista, che si è laureato al Polimoda di Firenze ed ha lavorato con le sorelle Fontana, le lavorazioni vengono eseguite rigorosamente a mano senza l’impiego di macchine da cucire.

Galleria fotografica Francesco Fresta

Durante la serata, la redazione di TrinacriaNews ha incontrato lo stilista di fama internazionale Anton Giulio Grande. Questo il contenuto della nostra intervista:

Questa sera sfileranno i modelli della linea già presentata in anteprima a Montecarlo alla corte di Carolina di Monaco. Quali le caratteristiche della collezione?

Amo le donne, amo vestirle di glamour e di sensualità in ogni momento della giornata. La donna è la mia principale fonte di ispirazione e non voglio coprirla, mortificarla e minimizzarla. Creo una “femme fatale” moderna e futuristica, che amo vestire di “sexy glamour”. Le mie sono collezioni che girano il mondo, creo abiti internazionali. Questi abiti esprimono sempre la femminilità e la sensualità.

Qual è il suo rapporto con Palermo, città nella quale da 15 anni presenta le sue collezioni?

Sono molto legato a questa città e sono molto felice di essere tornato. Qui a Palermo ho visto sfilare tantissime volte le mie collezioni. Il Sud e la mediterraneità sono sempre presenti nelle mie creazioni, che sono un inno alla provocazione: i miei abiti sono strumento di comunicazione.

Quest’anno ha lanciato la nuova linea “Nina Moric by Anton Giulio Grande”. Come è nata questa idea? Che tipo di donna intende vestire?

La mia carissima amica Nina mi ha chiesto di creare questa nuova linea. Mi ha detto che voleva diventare stilista, ma essendo una top model, le mancava l’abc della moda e si è rivolta a me che sono il suo stilista preferito, per aiutarla a creare una collezione che rispecchiasse il suo e il mio genere. Si tratta di una collezione a quattro mani, in cui io mi  sono occupato della parte tecnica, dandole una serie di input. Abbiamo fatto la conferenza stampa di presentazione e dalla prossima primavera-estate i modelli saranno presenti in molte boutique. Lei ha scelto di essere presente più sul mercato internazionale e meno su quello italiano; abbiamo puntato molto sui Paesi dell’Est europeo, dell’Asia.

È stato definito l’erede di Gianni Versace. Cosa vi accomuna?

Sicuramente ci accomuna l’essere calabresi, l’essere ambedue figli della Magna Grecia. Siamo nati in due periodi storici diversi, sicuramente io sono molto influenzato dal suo stile straordinario. Gianni Versace è stato una colonna della moda mondiale; è ancora un fiore all’occhiello della moda italiana, che ha fatto conoscere nel mondo. Sicuramente siamo accomunati da uno stile molto sensuale e sexy per una donna dinamica e moderna. Lui è scomparso nel momento in cui io mi stavo affacciando al mondo della moda e spesso ci paragonano. Ne sono molto onorato, anche perché mi sono ispirato a lui, che rappresenta, insieme a Valentino, a Gianfranco Ferrè, un grandissimo nome della moda. Noi esistiamo perché sono esistiti loro. Se i nostri abiti sono belli è perché noi abbiamo imparato direttamente o indirettamente dalla loro scuola.

Durante l’evento la nostra redazione ha intervistato anche Alessandro Rugnone, giovane attore bagherese, che nella sua carriera ha recitato anche ne Il commissario Montalbano – La pazienza del ragno e in Distretto di Polizia 7. Ha alle spalle importanti esperienze teatrali, vincendo il Premio Ubu nel 2011 come miglior attore under 30 ed ha lavorato anche con Pippo Baudo per la rubrica Popolo di poeti su Rai 1.

Ecco le domande che abbiamo rivolto ad Alessandro Rugnone:

Sullo schermo interpreta il ruolo di un cattivo, ma questa sera sarà premiato per essere stato ambasciatore nell’Isola di arte e cultura, per gli sforzi di aprire le porte del teatro anche ai giovani appassionati dell’entroterra. Ci parli del suo progetto di diffusione del teatro nell’entroterra siciliano.

Si tratta di un progetto molto ambizioso che ho creato con la mia compagnia che si chiama “Bab el Gherib Teatri” (che vuol dire “porta del vento”, nome originario di Bagheria) e che prevede la realizzazione di occasioni di alta formazione artistica. Intende creare nell’entroterra del territorio siciliano incontri con personalità artistiche di rilievo nazionali e internazionali a vantaggio dei giovani di queste zone un po’ trascurate.

Nella sua carriera ha lavorato anche con Emma Dante. Qual è stata la sua esperienza di lavoro con lei?

Ho cominciato a lavorare con Emma nel 2008, come sostituzione per uno spettacolo che si chiamava “Cani di bancata”, uno spettacolo meraviglioso che mi ha stregato. Entrare in uno spettacolo già avviato è stata per me la realizzazione di un sogno; in seguito ho seguito per due anni i laboratori di Emma e della sua Compagnia Sud Costa Occidentale. Nel 2009 ho lavorato con lei alla Scala di Milano con “Carmen”.

Quali sono i suoi prossimi impegni?

Ho lavorato fondamentalmente in teatro e ho avuto il desiderio di sintetizzare i linguaggi che avevo sperimentato in questi anni. Da Emma ho cercato di prendere il più possibile e “Yes I Am”, il mio primo spettacolo come regista, rappresenta perfettamente questa sintesi. Il mio obiettivo è la ricerca in Sicilia, per tentare di dare voce ad una realtà che è quella dei giovani.

L’ultima intervista è stata quella al palermitano Marco Glaviano, fotografo internazionale.

Da giugno, è stato presente a Palermo con una mostra dal titolo “Il suo mondo e la sua Palermo” al Loggiato San Bartolomeo, che si concluderà con l’inizio della sfilata “Palermo collezioni”. All’interno vi è una sezione dedicata a Palermo. Quali aspetti di Palermo ha ritratto e qual è il legame ancora oggi?

Ho avuto la fortuna di nascere a Palermo. Una città di una bellezza incredibile che mi ha insegnato veramente l’amore per il bello. Non l’ho dimenticata, mentre tanti la dimenticano. Adoro Palermo, purtroppo non posso starci più di tanto, ma quando ho l’occasione torno con immenso piacere.

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