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Anno XII - Num. 57 - 09 dicembre 2024

Anno I - Num. 03 - 28 settembre 2012 Cultura e spettacolo

Palazzo Branciforte : esempio culturale a respiro europeo

Visita allo storico edificio di via Bara dopo la ristrutturazione da 21 milioni: museo, contenitore ma anche scuola di cucina. La Fondazione Banco di Sicilia che l'aveva acquistato nel 2005, vi ha trasferito il suo patrimonio archeologico librario e numismatico. Ceramiche del Cinquecento e del Settecento arredano il ristorante, il soffitto della biblioteca dipinto da Ignazio Moncada

di Cettina Alduino

Palermo – Se il vostro obiettivo è rappresentato da vacanze culturali ed esperienze di crescita interiore, prima di partire per qualsiasi destinazione europea, vi rivolgiamo un invito a conoscere, approfondire ed amare quello che la nostra città è in condizione di offrire in forma eccellente.

Una passeggiata a Palazzo Branciforte non solo merita, ma rappresenta un’innovazione dal punto di vista artistico, culturale e gastronomico.

Il Presidente Giorgio Napolitano in visitaDopo un lungo restauro di quasi quattro anni, dal 23 maggio scorso, giorno dell’inaugurazione alla presenza del Presidente Giorgio Napolitano, questo affascinante palazzo cinquecentesco viene restituito alla nostra Palermo, grazie all’intervento della nuova Fondazione Sicilia, ex Fondazione Banco di Sicilia, presieduta dal Prof. Giovanni Puglisi. Ammirevole è lo sforzo volto a promuovere, arricchire e valorizzare tutte le potenzialità del nostro territorio.

Il progetto di Gae Aulenti, uno degli architetti più noti sulla scena internazionale, riesce a dare un importante respiro europeo ricordando grandi innovazioni architettoniche che riportano a città come Barcellona o Berlino. Il progetto di modernità si innesca in un sito che costituisce una delle più eleganti dimore della fine del XVI secolo di Nicolò Placido Branciforte Lanza conte di Raccuja. Acquisito dal Monte di Pietà alla fine del XVIII secolo, poiché abbandonato dai nobili proprietari, diventa filiale del Banco dei pegni dei poveri destinato alla custodia di beni non preziosi. Non sono, purtroppo, mancati bombardamenti e gravi danni durante le guerre dell’Ottocento e del Novecento. Solo a fine anni novanta è stato acquisito dal Banco di Sicilia e da dicembre 2005 divenuto proprietà della Fondazione Sicilia. L’ultimo restauro dimostra al visitatore che un grande architetto come Gae Aulenti può interpretare una realtà antica senza snaturarla, anzi può arricchirla di continuità, innovazione ed autonomia estetica.

All’interno delle sale del piano terra è possibile visitare una mostra fotografica comprendente scatti dell’archivio ANSA  e foto private, riguardanti pagine di storia legate agli altissimi magistrati Falcone e Borsellino. Un mostra realizzata in occasione del ventennale della morte dei magistrati, dove gli scatti esposti ci riportano alla memoria momenti sia pur dolorosi, ma che riempiono di orgoglio perché ci parlano di due meravigliose figure che hanno lottato per la legalità fino alla morte.

E’, inoltre, possibile ammirare la collezione archeologica, contenente oltre 4.700 pezzi, provenienti dai depositi della Fondazione è raggiungibile da un’antica strada interna che accede alla cosiddetta   “Cavallerizza”, grazie alla realizzazione di una maglia di pilastri in metallo, che hanno portato in luce il doppio colonnato in marmo. Il visitatore può guardare attraverso teche antisismiche, aderenti alle murature e disegnate da Aulenti insieme agli altri arredi, ceramiche preistoriche, greche ed indigene di età arcaica, classica ed ellenistica.

Nella parte frontale della strada interna si apre un cortile che ospita una nuova fontana e subito dopo si incontra l’importante Scuola di cucina  del Gambero Rosso , da sempre in questo settore eccellenza per il nostro Paese.

Meritevole di attenzione è l’elegante Ristorante Branciforte, in grado di soddisfare i palati più raffinati.  Al suo interno si trova una collezione di pregiate maioliche, prodotte tra il Quattrocento ed il Settecento da fornaci italiane, europee e del vicino ed estremo oriente.

La BibliotecaNon manca la  Biblioteca con un patrimonio letterario di oltre 50.000 volumi, visitabile al primo piano. L’importante intervento strutturale ha permesso la realizzazione di un’ampia sala lettura sul cui perimetro si attesta un sistema a due ordini di ballatoi e dove il soffitto ospita un dipinto murale di Ignazio Moncada.

Dal piano si accede alle sale della collezione numismatica e filatelica che contiene monete siciliane medievali e moderne, dagli Aragonesi fino ai Borboni, ed importanti prime emissioni di francobolli del Regno delle due Sicilie, che ebbero regolare corso dal 1858 per il Regno di Napoli  e dal 1° gennaio del 1859 per il Regno di Sicilia.

L’esposizione di sculture ed affreschi, sempre al primo piano, comprende oltre cinquanta   sculture, appartenenti ai due secoli scorsi. Celebri sono i bronzi di Pasquale e Benedetto Civiletti, di

Antonio Ugo e di Giacomo Manzù. Inoltre da non perdere di vista sono i tanti marmi, cere e terracotte.

Per quanto riguarda gli affreschi, i più rilevanti si possono ammirare al pianterreno antistante allo  Auditorium Branciforte, sala conferenze tecnologicamente all’avanguardia, e sono esattamente otto pannelli di grande pregio dell’artista seicentesco Gaspard Dughet.

La struttura lignea, ultima testimonianza del “Monte dei pegni di Santa Rosalia”L’area più suggestiva rimane sicuramente la struttura lignea, ultima testimonianza del “Monte dei pegni di Santa Rosalia”: ricco di storia, con le scaffalature in legno, le scale interne, i palchetti, i ballatoi e gli spazi per custodire gli oggetti lasciati dai palermitani negli anni in cui il Palazzo era sede del celebre Monte dei pegni.

Palazzo Branciforte può essere definito un grande museo della memoria siciliana, con pagine tristi e pagine felici, ma pur sempre nel cuore di chi ama Palermo.
Passato, presente e futuro si intrecciano in questo straordinario Palazzo che ci offre molteplici elementi culturali e ci fa scaturire emozioni.

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