Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XII - Num. 57 - 09 dicembre 2024

Anno I - Num. 03 - 28 settembre 2012 News dagli USA

Orgoglio siciliano e passione in tutto il mondo!

di Debra Santangelo read in english

New York MulberryTra il 1861 e il 1965, quasi 25 milioni di italiani lasciarono la penisola alla ricerca di una nuova vita. Si ritiene sia stata la più grande migrazione di massa del periodo contemporaneo e, in Sicilia, fu dovuta in parte alla flessione dell’economia e alla sovrappopolazione dopo l’unificazione d’Italia.

Solamente nel 1906, 100.000 siciliani emigrarono negli Stati Uniti d’America e nel 1920 l’87% degli immigrati siciliani si dirigeva ancora verso gli USA. Altri paesi con un numero significativo di immigrati siciliani furono il Venezuela, il Brasile, il Messico, il Canada, l’Australia e altri paesi in tutta Europa. Alcune delle principali città americane in cui i siciliani si stabilirono furono New York, Boston, Chicago e San Francisco. Gli immigrati tendevano ad abitare vicini tra di loro, in gruppi distinti in base all’area di provenienza. Per esempio, a New Orleans esisteva un quartiere chiamato “Little Palermo”.

Questi siciliani erano così attaccati al loro paese d’origine che portavano con sé molti dei loro valori e delle loro tradizioni. Credevano così tanto nelle loro usanze che numerosi aspetti della vita siciliana sono diventati parte integrante delle comunità mondiali e sono ancora oggi tenute molto in considerazione. Durante l’anno sono organizzate feste in tutto il mondo per celebrare le differenti tradizioni siciliane. Il modo di vivere dell’isola riecheggia quotidianamente nei rioni di tutto il mondo attraverso la cucina, la lingua e la cultura, come ad esempio la musica o le opere rappresentate a teatro.

Un esempio della tradizione che è stata portata in America è la “Festa di Santa Rosalia” a Brooklyn, che è dedicata alla Santa Patrona di Palermo. Originariamente questa festa annuale aveva luogo nella prima parrocchia italiana a Brooklyn, la “Sacred Hearts and St. Stephens Church” nei Carroll Gardens, in seguito è stata spostata nella comunità di Bensonhurst. Originariamente partecipavano alla processione dei fedeli che, per dimostrare la loro devozione alla Santa, camminavano a piedi nudi per le strade del quartiere.

Ogni anno i commercianti italo-americani montano delle bancarelle durante le diverse feste, vendendo specialità siciliane, come ad esempio i “cannoli”, le “zeppole” e gli “arancini”. Intere comunità si uniscono per celebrare la loro tradizione e raccontare storie sui loro antenati. Appartenere a una comunità fedele e devota è visto come un vero onore ed è questa devozione che assicura che il rispetto per “u paese vecchiu”, o il vecchio paese, possa mantenersi forte nel futuro.

Ho creato “Sicilian Connections”, perché durante gli anni ho incontrato molte persone di origine siciliana che, per varie ragioni, sono emigrate e vivono in diversi luoghi nel mondo, ma la passione che provano per la loro madrepatria è rimasta forte. Il mio scopo è stato quello di creare una comunità in cui i siciliani potessero unirsi e condividere le meravigliose storie dell’isola e le memorie dei loro antenati e, grazie all’orgoglio e alla devozione degli amici nel mondo di “Sicilian Connections”, tutto ciò ora è diventato realtà.

www.sicilianconnections.com

Traduzione a cura di Viviana Villa
© RIPRODUZIONE RISERVATA
  1. vittorio

    Dalla sua ricerca si possono riscoprire le abitudini dei nostri avi e rielaborare la storia degli ultimi tre secoli. grazie per il lavoro che fate.Vittorio

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  2. Antonella

    Avevo trovato per caso questo link e, da buona siciliana l’avevo memorizzato ma francamente un po dimenticato….
    Ci ritorno adesso scoprendo delle belle frasi e soprattutto tanta storia sull’immigrazione dei siciliani. Ne faccio parte anch’io ormai da moltissimi anni infatti ero bambina quando sono arrivata in Svizzera, ma sono fortunata perchè posso tornare ogni anno nella nostra meravigliosa isola… ma grazie comunque per questi bei commenti.

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