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Anno XII - Num. 57 - 09 dicembre 2024

Anno I - Num. 02 - 18 giugno 2012 Cultura e spettacolo

Un ricordo di Nico dei Gabbiani. “Non son altro che parole…”

di Clelia Barbanera
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Nico dei GabbianiMazara del Vallo – Quando seguiamo con tanta ammirazione e affetto un personaggio famoso, è come se lo conoscessimo davvero. Lo chiamiamo per nome, gli diamo del “tu” e ci sentiamo, in qualche modo, partecipi della sua vita professionale e privata, anche se, in realtà, magari non lo abbiamo mai incontrato di persona perché, come tutti, si nega all’assalto dei fans.

Nel caso di Nicolò Tirone, alias Nico dei Gabbiani, però, era lui stesso che scendeva in piazza ad incontrare la gente, a stringere mani e a regalare sorrisi, perché quella distanza tra palco e platea per lui non esisteva. Erano tutti amici, sia chi stava seduto a guardare, sia quei nomi celebri che lui stesso aveva invitato ad esibirsi durante le sue serate.

Le sue canzoni rappresentano, per molti, un’età che non c’è più, fatta di pochi canali alla tv, capelli cotonati e pantaloni a zampa d’elefante, un’età in cui la sua musica faceva da colonna sonora nelle serate delle sale da ballo, quando i lenti si ballavano guancia a guancia nello spazio di una mattonella. Nico era un’artista a tutto tondo, oltre a scrivere splendide canzoni era anche un amante della manualità: costruiva, dipingeva, intagliava. Ogni anno, nel periodo natalizio, invitava amici e conoscenti ad ammirare il presepe che aveva allestito, una delle ultime versioni che aveva preparato raffigurava la Sacra Famiglia all’interno della storica Piazza della Repubblica di Mazara del Vallo, realizzata interamente in sughero.

Così come le persone care, anche il pubblico lo amava e lo ama perché a sua volta si sentiva da lui amato, non c’era mai uno spettacolo o un’apparizione nei programmi televisivi in cui non gli venisse chiesto di cantare ancora una volta Parole, anche quando non era previsto un momento musicale, eppure lui non si negava mai, lo riteneva un dovere e un onore. Sicuramente era un uomo di spettacolo, ma, prima di tutto, era un uomo, un padre di famiglia, uno di quelli di un’altra generazione che mettono al primo posto gli affetti e la casa.

Era solito viaggiare molto per lavoro, spesso intraprendeva delle tournee all’estero, in particolare negli Stati Uniti, dove era molto amato dalle comunità di italiani, mancando da casa per settimane. Ma pur godendo degli applausi del pubblico, non vedeva l’ora di ritornare dalla sua famiglia: “Marga, finalmente sono a casa!” diceva alla moglie Margherita.

Nico era un uomo di passioni, amava la musica, la sua famiglia e gli amici in maniera profonda e a volte istintiva, dava tutto se stesso in qualsiasi cosa facesse, trasmetteva energia positiva sia attraverso le canzoni sia nel quotidiano, con una chiacchierata o con il racconto di una delle sue avventure. Il suo era veramente un “amore senza fine”, come recita il testo di una sua canzone tra le più conosciute, un amore che oggi è il forte pilastro che sorregge la sua famiglia e i suoi cari, nonostante la sua scomparsa.

Per iniziativa delle tre figlie, è stata pubblicata una fanpage su Facebook dal titolo Ricordando Nico dei Gabbiani, reperibile all’indirizzo https://www.facebook.com/RicordandoNicoDeiGabbiani per raccogliere commemorazioni, articoli, pubblicazioni ed eventi a lui dedicati. Già in pochi giorni dalla sua creazione, la pagina ha ricevuto più di 250 adesioni che si aggiungono alle migliaia di messaggi di affetto e cordoglio arrivati dopo la notizia della sua morte.

Le figlie, inoltre, al momento hanno creato su  Facebook la fanpage riguardante l’associazione artistico-culturale  “Il Gabbiano d’Oro  reperibile all’indirizzo https://www.facebook.com/pages/Associazione-IL-Gabbiano-Doro-in-memoria-di-Nico-dei-Gabbiani/325994240805411 , sulla cui bacheca si legge: Le attività dell’associazione sono finalizzate alla continuazione dei progetti ideati da Nico, improntate sulla ricerca del talento musicale, ed orientate alla rappresentazione artistica della musica nelle sue più ampie sfaccettature.

Biografia

Nico dei GabbianiNicolò Tirone nasce a Sambuca di Sicilia (AG) il 18 settembre 1944.
A metà degli anni ’60 costituisce il gruppo “Nico e i Gabbiani” con Giulio Prestigiacomo, Franco Mannino, Vito Balsamo e Vick Cataldo.
1968 esce il 45 giri “Ora Sai”. Il lato B “Parole” viene dichiarata “canzone regina” da Lelio Luttazzi e vende circa 2 milioni di copie, restando in Hit Parade per 18 settimane.
1969 il gruppo partecipa a Un disco per l’estate con la canzone “Fiumi di Parole”.
Dopo l’ultimo spettacolo tenutosi a Courmayeur il 31 dicembre del 1969, Nico sceglie di intraprendere la carriera da solista con lo pseudonimo Nico dei Gabbiani.
1975 partecipa al Festival di Sanremo con “Io credo”, classificandosi al sesto posto.
1978 torna al Festival di Sanremo con “Amore perdono”, classificandosi all’undicesimo posto.
1980 esce “Dedica” hit parade, con circa 900.000 copie vendute.
1984 il brano “Amore senza fine” è colonna sonora del film omonimo di Zeffirelli.
1986 la sua canzone “Amarsi” diventa la sigla della soap opera “Sentieri” e diventa disco d’oro.
Negli anni 1992-1993-1994-1995-1999-2004-2005-2006-2007 conduce il premio “Fiori di Sicilia”.
Dal 1997 al 1999 conduce la maratona Telethon per la regione Sicilia.
2002 presenta lo spettacolo “Trent’anni in una sera”, in cui ripercorre la sua attività con il gruppo e da solista.
2003 esce il compact disc “Vamos a Bailar” con 14 brani cantati in spagnolo.
2004 diventa coordinatore nazionale del “Premio Lucio Battisti” organizzato dalla F.A.M.E. e presenta le tre serate della finale al Teatro Ariston di Sanremo.
2005 conduce con Alba Parietti la finalissima del Premio Battisti dall’Auditorium Conciliazione trasmesso da Rai 2. Nello stesso anno pubblica un nuovo compact disc, dal titolo “Ritagli”.
2006 all’interno di “Uno Mattina” presenta, con Eleonora Daniele, una rubrica sulla storia della musica, dal titolo “Che musica maestro”.
2011 si esibisce al Teatro Garibaldi di Mazara del Vallo con il recital autobiografico “Una favola vera”.
2012 esce l’ultimo lavoro discografico “Magnetica”.
Il 12 aprile 2012, si spegne nella sua casa di Mazara del Vallo.
E’ stato ospite di diverse trasmissioni televisive: La vita in diretta, Domenica in, Paolo Limiti Show, Buona Domenica, I Migliori Anni.
Ha vinto 4 dischi d’oro e 1 di platino.
Ha ricevuto la “Targa d’oro” come artista più amato dalle comunità italiane in USA, consegnata dal Ministro Spadolini presso l’Università di N.Y.
Ha intrapreso 42 tournee negli USA e in Canada, 11 tournee in Australia, Brasile, Argentina, Uruguay e Venezuela.


Una delle sue canzoni di successo: Parole

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