Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XII - Num. 57 - 09 dicembre 2024

Anno II - Num. 14 - 25 novembre 2014 Politica e società

Natale Unipa 2014, tavola rotonda “Taste of Sicily”, festa di integrazione e creatività

TrinacriaNews.eu ha effettuato interviste a dirigente generale dipartimento regionale Pesca Mediterranea Dario Cartabellotta, docente Semiotica UNIPA Dario Mangano, presidente ERSU Palermo Alberto Firenze e chef Beppe Giuffrè. All'interno interviste

di Maria Pia Iovino

10392370_10152610108743108_4748114432215755411_nPalermo – si è tenuta, al ristorantino Santi Romano (Viale delle Scienze) la tavola rotonda “Taste of Sicily”. L’evento si inserisce in un programma fitto di appuntamenti alla scoperta del gusto siciliano”, che danno vita ad un ventaglio di variegate sfumature culturali, che culminerà in una gara culinaria tra studenti delle università siciliane, attraverso dei cooking show che avranno luogo a Palermo, Caltanissetta, Messina e Catania.

Per partecipare, gli studenti universitari devono iscriversi seguendo le indicazioni riportate dal Regolamento approvato dal CdA dell’ERSU.

La manifestazione organizzata da ERSU Palermo, per il Natale UNIPA, si concluderà sabato 27 dicembre 2014, con un ulteriore appuntamento rinviato al 2015 per i finalisti della gara. Sarà infatti, data loro la possibilità di esibirsi durante una sessione dell’Expo 2015 di Milano, nell’ambito del “Cluster bio-Mediterraneo”.

All’evento, moderato da Fabrizio Carrera, giornalista e direttore responsabile della rivista cronachedigusto.it, hanno partecipato Mariella Lo Bello, assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, Flavia Buscema, direttore responsabile “IN” – free press di enogastronomia; Dario Cartabellotta, dirigente generale dipartimento regionale Pesca Mediterranea; Nino Centonze, presidente dimissionario Confederazione Italiana Agricoltori di Trapani;  Ornella Matta, direttore LEGACOOP Palermo; Pietro Columba, docente Scienze agrarie e forestali – Università di Palermo; Caterina Mammina, coord. scuola di specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva – Università di Palermo; Dario Mangano, saggista e scrittore, docente di Semiotica – Università di Palermo, (che ha rappresentato il prof. Gianfranco Marrone, coordinatore del Master di I livello in Cultura e Comunicazione del Gusto); Adele Traina, U.O. Oncologia Sperimentale Dipartimento Oncologico A.O.R.N.A.S. Civico – Palermo.

10801544_316484455214863_3430059237509716945_nA chiusura della tavola rotonda gli chef Beppe Giuffrè (Officina gastronomica), Patrizia Di Benedetto (Bye Bye Blues) e Salvatore Cappello (Pasticceria Cappello) hanno preparato la cena agli studenti universitari e agli ospiti presenti presso la mensa gestita da “COT Ristorazione”. Durante la cena, anche uno spettacolo diretto da Marcello Mandreucci. Il supporto logistico e il servizio ai tavoli sono stati offerti dagli studenti dell’I.P.S.S.A.R. “Francesco Paolo Cascino“, servizio che sarà garantito da tutte le scuole alberghiere delle città siciliane, sedi universitarie della gara culinaria.

Il presidente ERSU Palermo Alberto Firenze che ha aperto i lavori, ha voluto iniziare mettendo al centro dell’attenzione gli studenti, confermando il suo impegno affinché si restituisca l’appartenenza all’Università, il collegamento con la società civile e la fiducia a tutti coloro credono nella terra di Sicilia, partendo da quello che accomuna e identifica i siciliani nel mondo, “la dieta mediterranea”. Scoprire il suo vero concetto, quale strumento di valorizzazione delle risorse siciliane oltre che, garanzia del diritto alla salute che passa anche dall’alimentazione sana e salutare. Iniziamo partendo da una mensa “Gourmet”, da cui somministriamo circa 600 mila pasti l’anno. Vogliamo evidenziareche con questa iniziativa si avvia anche un percorso di turismo giovanile verso la Sicilia, inserendo per la prima volta nell’offerta alberghiera degli “ostelli della gioventù” per il periodo estivo, con 680 posti letto che possono attirare almeno 40mila presenze turistiche giovanili estive, per le quali sono allo studio anche dei percorsi formativi orientati allo sport e alla scuola di cucina siciliana”.

10351529_863511863679113_4350160154015101443_nDiverse le note evidenziate tra i vari relatori presenti per l’evento, tra cuochi e i medici presenti e docenti universitari, sfatando un mito diffuso nell’immaginario collettivo secondo cui, buona cucina corrisponde a sana cucina, e come corra l’esigenza di affermare che è la materia prima a qualificare la bontà dei piatticosì lo Chef Beppe Giuffrè e, secondo Flavia Buscema, attraverso il gusto e le emozioni di un piatto narrare la storia di un popolo e la sua identità.

TrinacriaNews.eu ha effettuato interviste a dirigente generale dipartimento regionale Pesca Mediterranea Dario Cartabellotta, docente Semiotica UNIPA Dario Mangano, presidente ERSU Palermo Alberto Firenze e chef Beppe Giuffrè. Di seguito le interviste.

DARIO CARTABELLOTTA

D. Nonostante la propaganda sulla bontà e la salubrità della Dieta Mediterranea diversi medici rilevano dati scoraggianti, a partire dall’obesità tra i giovani. Cosa propone di fare per propagare  più efficacemente questo messaggio?

R. Innanzitutto dieta non significa costrizione. Abbiamo un linguaggio nel vocabolario italiano che associa la dieta ad un regime alimentare dietro terapia medica. In realtà, la dieta mediterranea è riconosciuta patrimonio dell’Unesco e patrimonio di conoscenze, competenze e innovazione che c’è all’interno della popolazione mediterranea. Non dobbiamo dimenticare che, negli ultimi 40 anni abbiamo sostituito degli alimenti della dieta mediterranea, come l’olio d’oliva con oli vegetali come l’olio di palma, che non fanno altro che, aumentare il tasso di obesità, in particolare dei giovani ma soprattutto, sono quegli oli che intasano le nostre arterie e predispongono alle malattie cardiovascolari. Ciò non è colpa della dieta mediterranea ma, dei cibi industriali che abbiamo introdotto nella nostra alimentazione.

D. Non sempre tuttavia, dieta mediterranea è sinonimo di prezzi praticabili per tutte le tasche per le quali si invocano delle politiche dei prezzi. Cosa ci può dire a proposito?

R. Credo che ci preoccupiamo di pagare l’olio di oliva a 6 euro che è un prezzo onestissimo che mantiene l’agricoltore in campagna, tutela il paesaggio, previene il dissesto idrogeologico, e poi continuiamo a pagare il prezzo dell’olio della macchina a 12 euro a litro. Credo che qualche riflessione dobbiamo incominciarla  a fare.

D. A proposito di EXPO 2015, quali iniziative si stanno promuovendo per promuovere il settore alimentare “Made in Sicily” e quale spazio di spendibilità ci viene riservato?

dario cartabellottaR. La Sicilia è capofila del Cluster Bio-mediterraneo che è dedicato alla dieta Mediterranea. Abbiamo fatto un bando. Hanno aderito 300 aziende. Saranno presenti tutti i prodotti della bio-diversità, della ricchezza agro-alimentare, dell’agricoltura e della pesca di Sicilia. Si misureranno pure gli chef. Sarà l’occasione in cui possiamo dimostrare che la Sicilia è un po’ il gran clou d’eccellenza dell’intero Euro-mediterraneo. Credo che é una bella sfida.

D. Come combinare due opposti poli, Agro-mafie e dieta Mediterranea?

R. Il simbolo che abbiamo scelto è il quadro della “Vucciria” di Guttuso, che è quello in cui si riannodano le fila tra chi produce e chi consuma. L’Agro-mafia si è inserita perché è riuscita a distruggere questo rapporto di fiducia, perché la gente non sa più il grasso vegetale c’è all’interno di un prodotto, non sa più cosa mangia, non sa più da dove viene un dato prodotto. La consapevolezza dei cittadini, unitamente alle politiche di controllo rigido che possono fare le Istituzioni potranno da un lato, mettere fine alla parola agro-mafia dall’altro, dare valore aggiunto al territorio e mezzi di occupazione.

DARIO MANGANO

D. L’Università scende in campo con un Master che insegna a comunicare il gusto. Cosa ci dice da docente di Semiotica?

Dario ManganoR. Non solo dal punto di vista semiotico, ma di tutte le Scienze della Comunicazione, ormai il gusto e l’alimentazione sono diventati un tema cruciale, perché è maturato l’interesse nei confronti di questo tema la cui importanza diventa sempre più visibile e percepibile a vari livelli, non soltanto quello economico ma, anche culturale. L’Università entra in queste dinamiche, cercando di formare giovani che, poi diventeranno i professionisti di un mondo dell’alimentazione del futuro che deve essere un mondo sempre più consapevole. Non è più possibile una comunicazione della cultura del gusto spontanea, occorrono dei professionisti della comunicazione. Ecco perché un Master in Cultura e Comunicazione del Gusto, un Master di I Livello, orientato agli studenti laureati della triennale che dà una risposta, non solo in termini di percorsi di studio, ma anche delle possibilità di sviluppo economico del mercato di quest’isola.

D. Nelle trasmissioni televisive del tipo “Master Chef”, ora si chiede agli Chef di comunicare il loro operato mentre agiscono sul campo. Questo Master può rappresentare anche una risposta in tal senso?

R. “Master Chef” è sicuramente la “spia” del fatto che, esiste un’attenzione straordinaria nei confronti del gusto. Master Chef è un’espressione di questa necessità di comunicazione del gusto. Il gusto è stato sempre comunicazione. Oggi viviamo all’interno di una “gastromania dilagante”, che però, dimentica della “Gastronomia” la cosa più importante: nessuno mangia, si assaggia, non si mangia insieme. Quindi, recuperare anche una dimensione di convivialità è una forza per gli alimenti siciliani e la Sicilia.

D. Che risposta c’è da parte degli studenti siciliani rispetto a questo Master?

R. Straordinaria. Straordinaria rispetto ai temi. Rispetto al Master lo scopriremo nei prossimi giorni. Il bando è uscito solo oggi. Da ora fino a febbraio 2015 le iscrizioni sono aperte. Devo dire che, abbiamo cominciato a portare nelle aule universitarie la comunicazione e la cultura del cibo che ha raccolto un interesse straordinario e una straordinaria voglia di fare.

ALBERTO FIRENZE

D. Come spiegare che la realtà ERSU – Opera universitaria nata per gli studenti universitari fuori sede a basso livello di reddito, diventa sede di valorizzazione della gastronomia mediterranea?

R. E’ un percorso che stiamo disegnando l’ERSU di Palermo e l’Ente al diritto allo studio universitario. Abbiamo immaginato di accoppiare, alla logica della mensa universitariaalberto_firenze la dieta alimentare mediterranea. Sembrerebbe banale, ma non è stato mai fatto. Ciò ci permette di avvicinarci al territorio europeo, alla Nazione, perché l’ERSU è anche residenza universitaria. Sarebbe interessante che i nostri 700 posti letto che,  in questo momento sono occupati dagli  studenti universitari italiani e nel periodo estivo rimangono vuoti, diventino “un ostello della gioventù”, naturale, aperto agli studenti europei, agli studenti americani, cinesi, giapponesi. In più abbiamo la dieta mediterranea e il connubio è fatto.

D. Che ci dice dell’intento di promuovere in tale sede dei percorsi formativi orientati allo sport e alla cucina siciliana?

R. Il prossimo anno ci sarà la settimana europea dello sport. Un programma europeo è Erasmus plus, che fa leva proprio sullo Sporte sulle buone pratiche da mettere insieme all’attività fisica. Attività fisica, corretta alimentazione sono i corretti stili di vita che rappresentano le condizioni migliori per combattere le malattie cronico-degenerative.

D. Visto che l’art. 34 della Costituzione riconosce il diritto allo studio ai capaci ed ai meritevoli, anche se privi di mezzi, potrà essere penalizzato questo diritto, in vista di questo obiettivo più “immediato” che sta inseguendo l’ERSU?

giuffrè e MandreucciR. Assolutamente no. Anzi, verrà rafforzato. Noi ragioniamo per i meno abbienti ma, apriamo la mensa a tutti. A chi è meno abbiente ma, che è meritevole lo mettiamo nelle condizioni di avere una alimentazione sana, compiendo un atto di grande civiltà in una terrà che talvolta, così non è considerata. Ci sono varie fasce di accesso: dagli esenti a quelli che pagano 1,50, 2,50 a 4,00 euro. Ma, anche al semplice cittadino che vuole venire a mangiare qua paga 6,50 euro, permettendo a tutti di potere accedere.


BEPPE GIUFFRÉ

D. Quale sensazione sta vivendo nel cucinare da chef stellato in una mensa universitaria?

R. In maniera emozionante, perché io che sono stato un pessimo alunno, trovarmi con mille persone che dovranno mangiare, mi sento quasi un professore. Ciò mi gratifica oltre misura, però sono sincero: ancora oggi vado a scuola di cucina.

 

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