Palermo – Il 28 Marzo la Sala Gialla del Palazzo dei Normanni ha ospitato il promettente incontro tra la realtà dei teatri privati siciliani e il mondo delle istituzioni regionali: la neonata Associazione STAT – Sicilia Teatri Arte Tradizione e l’on. Alice Anselmo, deputata dell’ARS.
La tavola rotonda ha visto la partecipazione di autorevoli personaggi del mondo culturale e teatrale siciliano, tra i quali: Aldo Morgante, presidente dell’associazione e Direttore Artistico del Teatro Al Massimo, l’artista Gianni Nanfa, Giovanni De Santis del Circuito Musicale Siciliano; hanno partecipato, inoltre, con interventi programmati, tanti altri attori della scena teatrale, musicale e culturale siciliana: Franco Zappalà, Enzo Pandolfo, Marianne Vibaek del Museo delle Marionette e Vito Zappalà.
L’evento, che intende dar voce alle richieste degli operatori culturali e teatrali siciliani, con particolare riferimento al bilancio regionale, è stato possibile grazie alla sensibilità dell’On. Anselmo, promotrice in Aula di un emendamento al bilancio 2013. L’obiettivo è rimpinguare innanzitutto i capitoli che sono stati riportati per memoria o drasticamente ridotti, spiega l’on.; successivamente si provvederà a una riforma delle leggi regionali 33/2007 e 44/1985 sulle attività teatrali e musicali.
Aldo Morgante ha parlato in qualità di Presidente dell’Associazione STAT: nasce per porsi come forza contrattuale nei confronti delle istituzioni e per chiedere sostegno e pari dignità ai teatri privati. La richiesta di attenzione e l’invito al riconoscimento di pari dignità è un tema che ha attraversato tutto l’incontro: alle forze politiche chiediamo di attenzionare e gratificare il nostro operato, ha proseguito Morgante. Diversi gli interventi che, susseguitisi nel corso dell’incontro, si sono appellati al valore strategico dei privati nell’accrescimento culturale dei cittadini. Teatro pubblico e privato hanno problemi strutturali diversi, ha affermato ancora Morgante, ma questo non vuol dire debbano avere diversa dignità. Per Giovanni De Santis la cultura è un bene immateriale, non ruba spazi a nessuno, e in questo spazio illimitato il privato si presenta non come un questuante che va dall’Onorevole a chiedere contributi, ma come un soggetto che fa servizio pubblico.
Per Gianni Nanfa. Teatro pubblico e privato si trovano insieme nella condanna di una cieca austerity che sta travolgendo tutto il comparto culturale. Ancora Gianni Nanfa rivolge la sua accusa contro l’idea, portata avanti da chi è stato al governo nell’ultimo decennio, che la crisi economica abbia coinvolto la cultura, che lo sfascio di Pompei o della scuola siano vittime della crisi: una “corbelleria”, e lo dimostra il fatto che il Presidente francese Hollande per rilanciare l’economia del paese abbia investito innanzitutto sulla cultura. Della stessa idea il presidente Morgante, che senza mezzi termini ha dichiarato risparmiare sulla cultura è idiota e incivile. Parole che trovano eco nell’on. Anselmo: chi dice che con la cultura non si mangia dice assolutamente una castroneria, e ancora nell’intervento di Enzo Pandolfo, vicepresidente della STAT, che cita prima Pericle – non c’è democrazia senza cultura – e poi Mitterand: la cultura è più trainante dell’industria.
Nel dibattito c’è stato spazio anche per la musica, la danza, e soprattutto il turismo. Non è un mistero la capacità della produzione culturale di trainare il comparto turistico: incentivando i teatri è chiaro che automaticamente verrebbe incentivato il turismo, ha dichiarato ai nostri microfoni l’on. Anselmo. Segno dell’attenzione da parte del settore turistico è la presenza all’incontro di Alessandro Rais, dirigente del Turismo, al quale è andato il primo ringraziamento della deputata.
Oggi non è un punto di arrivo, ma l’inizio di un dialogo, ha concluso l’on. Anselmo: non è la battaglia di uno soltanto, ma la battaglia di tutti.
Abbiamo intervistato l’on. Anselmo sull’iniziativa da lei promossa, chiedendole:
- I teatri da tempo lamentano i tagli e uno scarso finanziamento per la cultura. Finalmente la politica sembra aver risposto?
- Una contraddizione italiana, ma forse anche estera: in tempi di austerity, quando si fanno tagli la cultura è il primo comparto a partire, eppure si dice sempre che la cultura crea lavoro, crea ricchezza e incide nel PIL. Perché allora si continua a fare tagli?
- Per quanto riguarda la Sicilia che ruolo può avere la cultura e il teatro in particolar modo per far riprendere l’economia di una regione così destabilizzata?
- Ultima domanda: può anticiparci qualcosa, quali prospettive, quali nuove iniziative ci sono per i teatri siciliani da parte della Regione?
Queste le domande poste ad Aldo Morgante, presidente dell’Associazione STAT:
- Innanzitutto chi siete e di cosa vi occupate?
- Che cosa vi aspettate da questo incontro e com’è avvenuto l’incontro con l’on. Anselmo?